L’alcolismo è un problema diffuso, specialmente tra i giovani, comportando gravi forme di disagio a livello relazionale, sociale e personale. Le cause variano da fattori genetici a situazioni sociali, ambientali e psicologiche. Spesso viene associato a problemi di salute mentale, come depressione o ansia[1].L’educazione sui rischi legati all’abuso di alcol e la promozione di uno stile di vita salutare sono fondamentali per contrastare l’alcolismo e migliorare la salute. Il movimento No/Low Alcol promuove i drink analcolici come scelta etica per la sostenibilità ambientale e il benessere individuale e collettivo.

Drink analcolici: un’alternativa sana e divertente

I giovani sono più consapevoli dei rischi legati all’abuso dell’alcol e cercano di ridurne il consumo in modo responsabile con iniziative a tema zero alcol e sobrietà. Hack the Taste è un’iniziativa di questo genere organizzata da Juice, una community enogastronomica italiana dedicata a contenuti innovativi su cibo e bevande, e da La Sobreria, una pagina Instagram interessata al mondo No/Low Alcol. Si tratta di una degustazione tenutasi presso l’osteria milanese “La Grandissima” per promuovere drink analcolici e offrire uno sguardo verso la mixologia analcolica. Durante la degustazione sono stati presentati dei prodotti realizzati in Italia da aziende specializzate in questo settore:

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  • Legend Kambucha[2] è un antico tonico orientale fermentato e non pastorizzato. La sua versione originale è al tè verde e al tè nero;
  • Pao Pao Kambucha[3] è una bevanda analcolica, prodotta in Brianza. Non è pastorizzata;
  • Acetyco[4] è il primo drink analcolico a base di aceto biologico italiano, creato da Acetaia San Giacomo. Nasce da una miscela di mele, uva, agrumi, mandarino e bitter. Molta apprezzata dai giovani di 15 anni e dalle donne di 55 anni. Questa bevanda vuole dimostrare come un aceto bianco possa essere bevuto anche dai bambini;
  • Freedl[5] è la prima birra analcolica delle Alpi italiane, realizzata in Alto Adige. La bibita viene fermentata senza lievito, il che la rende una delle preferite dagli sportivi poiché ha un apporto calorico molto basso; 
  • Iessi[6] è un drink analcolico di origine triestina ma di base francese. È una miscela non fermentata e, per il momento, non è ancora distribuita in Italia. È molto zuccherata e, nel gusto di base, ricorda il chinotto;
  • Unbelievable[7] è un drink analcolico con base di gin tonic o di negroni. Non è fermentato;
  • Feral[8] è il primo vino analcolico fermentato botanicamente nel Trentino Alto Adige, con la barbabietola come protagonista. La sua fermentazione non produce alcol, ma zucchero. La bibita Feral è pastorizzata e disponibile in diverse varianti;
  • Douze[9] è una bevanda analcolica a effetto “elisir”, di base francese ma di ispirazione mediterranea. Gli ingredienti provengono da piante o funghi. 

Regolamentazione e sicurezza per un consumo responsabile

Nonostante il crescente interesse, attualmente i drink analcolici non sono distribuiti in tutti i Paesi. Inoltre, secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), la mancanza di regolamentazione in termini di etichettatura e marketing porta ad una confusione tra consumatori che potrebbero non distinguere tra prodotti alcolici e non. Ciò favorisce un’interpretazione sbagliata dei loro benefici e potenziali rischi, quali sovrappeso, obesità o diabete[9]Inoltre, una regolamentazione equa dei prodotti NoLo può garantire che la sicurezza e la corretta informazione sull’etichetta siano chiari per tutti i consumatori, anche per quelli più vulnerabili, come giovani, donne incinte e persone che vogliono astenersi dal consumo di alcol.

È, quindi, importante adottare un approccio normativo chiaro e uniforme, al fine di promuovere drink analcolici. Che, insieme allo sviluppo di alternative salutari, possono ridurre la dipendenza dall’alcol per promuovere uno stile di vita sano. 

Fonti

[1]https://www.salute.gov.it/portale/alcol/dettaglioContenutiAlcol.jsp?lingua=italiano&id=5527&area=alcol&menu=vuoto 
[2]https://www.legendkombucha.com  
[3]https://www.instagram.com/paopaokombucha/?igshid=YmMyMTA2M2Y%3D
[4]https://acetyca.com/product/acetyco/  
[5]https://freedl.it/
[6] https://iessi.fr/
[7]https://www.instagram.com/unbelievablecompany/?hl=it
[8]https://feral-drinks.com/
[9]https://drinkdouze.com/
[10]https://www.epicentro.iss.it/alcol/snapshot-series-oms-bevande-nolos

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Giulia Mastrocicco

Giulia Mastrocicco

Sono Giulia Mastrocicco. Laureata in Giornalismo, Comunicazione editoriale e multimediale presso l'Università di Parma. Scrittrice del libro "Desiderio", pubblicato con la casa editrice, "RosaBianca Edizioni.

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