L’economia della conoscenza continua a prosperare e registra un significativo aumento nel 2020. 

Creatività in impennata in Italia. Stando ai dati pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico vi è una una crescita costante negli ultimi 10 anni in tema di innovazione. In particolare, nel 2020, c’è stato un aumento importante rispetto all’anno precedente riguardo le richieste di brevetto depositate: un incremento che sfiora le mille domande.

Ma cosa si intende esattamente per “proprietà intellettuale”?

Significa innanzitutto che quando nasce un’idea, poi va tutelata. Parlare di proprietà intellettuale vuol dire parlare di un sistema che mira a salvaguardare sul piano giuridico quello che sono i frutti dell’inventiva e delle creatività umana. Brevetti, marchi, copyright, rappresentano tutto quello che consente di “mettere in salvo” le nostre idee. 

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Una vera e propria economia a sé stante che continua a prosperare, soprattutto in questo periodo così intenso dove aziende, istituzioni e privati hanno dovuto reinventarsi ogni giorno per rimodellare i propri servizi e prodotti.

Passando dall’idea alla creazione, per poi arrivare alla vendita, la proprietà intellettuale è a dir poco necessaria. 

L’ultimo report appena pubblicato dal Ministero dello sviluppo economico mostra come nel corso del 2020 si sia registrato un significativo aumento delle richieste di brevetto depositate: +878 rispetto al 2019 per le invenzioni industriali (con un + 6,3% di concessioni), e +480 per i brevetti inerenti al modello di utilità (+ 30,3% di concessioni). 

L’analisi mostra anche un costante aumento negli ultimi 4 anni, come riporta il grafico sotto, che termina nel 2020 con un vero e proprio climax ascendente di domande. 

 

Proprietà intellettuale!

Il grafico mostra l’andamento del deposito di domande di brevetto dal 2010 al 2020.

 

Un dato curioso da analizzare è il deposito di domande riguardanti il brevetto per modello di utilità. Questo consiste nell’attribuzione di un nuovo impiego, di una nuova utilità, al medesimo prodotto industriale. Un trend che dal 2012 ha subito un calo perenne fino al 2019, per poi risollevarsi con quasi 500 domande nel 2020. La prova lampante di come l’arrivo del Covid-19 abbia scosso quella sfera creativa un po’ dormiente. 

 

Proprietà intellettuale.

Il grafico riporta il trend dei depositi delle domande di brevetto per modello di utilità degli ultimi anni (2010-2020)

 

La pandemia ha risvegliato il genio che c’è in noi

È già trascorso un anno da quando il Covid-19 è entrato prepontentemente nella nostra vita. Premendo “reset” ha spinto il mondo intero a reinventarsi. Anche la mente più pigra si è trovata inevitabilmente a fare i conti con tutto ciò che il virus ha scelto di imporre: una lavagna bianca da riempire con nuove idee, nuovi progetti, nuovi metodi da applicare. 

Le industrie culturali e creative sono state chiamate a riflettere su come approcciare una realtà commerciale diversificata. Basti pensare al mondo del turismo o della ristorazione, che per continuare la propria attività ha dovuto pensare a soluzioni alternative cercando di mantenere vivo il contatto con i clienti.

Stefano Patuanelli, ex Ministro dello Sviluppo Economico ha rivelato che in Italia nel 2020 sono nate 1.300 startup – in tutto sono oggi 85.000 – e PMI innovative: il 10,4% in più rispetto al 2019. Secondo il ministro: “l’emergenza sanitaria relativa al Covid-19 sta trasmettendo un segnale positivo all’economia dell’innovazione”. 

Il processo creativo

Complice in molti casi un maggior tempo  libero a disposizione, l’approccio creativo e la propensione a nuove idee hanno subito uno slancio notevole. Come nasca l’approccio creativo è un mistero tutt’ora irrisolto anche per la scienza, ma quel che risulta necessario è certamente la pratica e la costanza. Tutti possiamo diventare creativi. Gli studiosi cognitivisti sostengono infatti che pensatori critici e creativi si diventa, non si nasce. 

Alcuni dei più grandi psicologi come Feldman, Levy e Halpern sostengono che un esercizio utile può essere quello di allenarsi a pensare in modo divergente: prendo un oggetto e cerco di immaginare gli usi possibili che ne posso fare, indipendentemente dall’uso primario per cui è stato creato. Altro metodo è provare ad assumere il punto di vista di un’altra persona, piuttosto che utilizzare delle analogie. Fare paragoni, infatti, fornisce nuovi spunti di osservazione: i primi architetti scoprirono il modo per costruire grattacieli osservando come letti di ninfee sulla superficie dell’acqua riescano a sostenere il peso di una persona.

Incentivi da parte dell’UE a favore della proprietà intellettuale

Sia per quanto riguarda le startup innovative che il mondo della proprietà intellettuale, l’Europa ha dato credito a nuovi incentivi a sostegno dei cittadini e delle imprese. 

La Commissione europea ha infatti pubblicato un nuovo piano d’azione finalizzato a consentire alle aziende di promuovere e tutelare le loro invenzioni. Questo perché le industrie ad alta intensità di PI rappresentano il 42% del PIL e il 93% dell’export.

 

Proprietà intellettuale

Contributo delle industrie con alta percentuale di DPI nel panorama europeo.

 

Thierry Breton, commissario per il mercato interno, ha dichiarato che la proprietà intellettuale è essenziale per la crescita economica e l’Unione Europea ambisce a rimanere leader mondiale nello sviluppo innovativo. L’attuale piano d’azione prevede misure in 5 settori specifici: migliorare la protezione della PI, promuovere la diffusione della PI nelle piccole e medie imprese, facilitare la condivisione della PI, combattere la contraffazione e migliorare l’applicazione dei diritti di PI, promuovere condizioni di parità a livello mondiale. 

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha mostrato come l’ultimo bando, reso operativo tra settembre e ottobre 2020, abbia concesso finanziamenti a 106 domande di brevetti (pari a 8 milioni di Euro) e 300 di marchi. In totale, in tutto il 2020 sono stati erogati 64,4 milioni di contributi per finanziare 4.605 domande. 

Un vero e proprio boom di richieste che lascia spazio a un pensiero positivo in materia di incremento creativo ed economico, se si considera la quantità di posti di lavoro che lo sviluppo può apportare. 

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Chiara Bigarella

Chiara Bigarella

Chiara Bigarella collabora con BuoneNotizie.it grazie allo stage annesso al percorso di formazione dell’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo per diventare giornalista pubblicista

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