Una delle difficoltà riscontrate in Europa quest’estate è stata la raccolta di acqua. La diffusa siccità ha infatti provocato una diminuzione della portata dei fiumi e una maggiore scarsità di piogge, con relativi danni all’agricoltura. Essendo un problema di portata continentale, la risposta non può che essere articolata e complessa, ma un potenziale aiuto potrebbe arrivare proprio dall’UE. Quest’ultima ha infatti finanziato il “Life Nieblas”, un progetto che permette di raccogliere l’acqua dalla nebbia.

Come viene raccolta l’acqua

Lo strumento del Life Nieblas sono le cosiddette captanieblas: si tratta di reti di plastica progettate appositamente per raccogliere e condensare la nebbia. Queste sono sostenute da una struttura a forma di parallelepipedo, al centro del quale si trova un recipiente. Una volta che la nebbia è passata allo stato liquido, questa finisce nel contenitore, pronta per irrigare terreni deforestati o più in generali bisognosi di acqua.

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La sperimentazione si sta svolgendo a Gran Canaria (la maggiore delle isole Canarie) e in due città del distretto Viseu (Carregal do Sal e Vuozela), nel Portogallo del nord. In tutti i casi si tratta di località caratterizzate da un’umidità media molto elevata, che rende molto più facile la formazione di banchi di nebbia spessi. Questo non ha però ostacolato lo sviluppo della desertificazione del territorio, ed è qui che entrano in gioco le captanieblas.

L’obiettivo, almeno a Gran Canaria, è aiutare la ricrescita della Laurisilva, una foresta sempreverde tipica della zona tropicale. Il suo nome deriva dalla predominanza delle specie della famiglia Lauraceae, come avocado e alloro, e le loro foglie larghe possono, una volta sviluppate, avere la stessa funzione di raccolta di acqua.

Per aiutare ulteriormente le piante, in particolare nel primo anno di vita (di solito il più critico), si utilizza il “cocoon“. Si tratta di un contenitore di carta biodegradabile a forma di cerchio, che può raccogliere fino a 25 litri di acqua, e può fornire acqua e riparo alle piante giovani. L’obbiettivo, almeno a Gran Canaria, è raccogliere 215.000 litri all’anno e far crescere 20.000 Lauraceae in 35 ettari della foresta Doramas.

Si potrà esportare il sistema in altre zone?

Questa è, sostanzialmente, la domanda a cui vuole rispondere il progetto “Life Nieblas”: le captanieblas esistono dalla fine degli anni ’60, quando in Cile si rese necessario studiare un sistema per irrigare il deserto di Atacama. Ma, come ha spiegato il direttore del progetto Life Nieblas Vicenç Carabassa, queste hanno bisogno di nebbia e vento per funzionare. L’obiettivo è capire fino in fondo le condizioni limite in cui possono operare, e quindi come poterle sfruttare in altre zone.

 

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Riccardo Ruzzafante

Riccardo Ruzzafante

Riccardo Ruzzafante, ho studiato Scienze Storiche all'Università di Torino. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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