Arabia Saudita e Qatar stanno diventando punti di riferimento per progresso tecnologico e sostenibile, investendo in strutture ed infrastrutture ad alto potenziale. Visioni del futuro che stanno prendendo forma in un Medio Oriente un tempo esclusivamente simbolo di emiri e petrolio, ma che oggi potrebbero diventare un modello di progresso anche per l’Occidente. Turismo e tecnologia sono le parole d’ordine per questi due Paesi che Europa e Stati Uniti cercano di emulare.

La crescente rilevanza del Qatar

Dopo i colossali progetti made in Dubai – come il Burj Khalifa o l’arcipelago artificiale di Palm Jumeirah – adesso la frontiera dell’urbanistica di ultima generazione si sta spostando in Qatar e in Arabia Saudita. Per esempio a Doha: la capitale del Qatar affacciata sul Golfo Persico, denominata “la perla del Golfo”. Qui l’avveniristica architettura urbana punta a investimenti a basso impatto ambientale. Come irrigare con acqua riciclata aree verdi, le stesse create con una flora tipica della regione avente un basso fabbisogno idrico. Un progetto ambientalista che combatte attivamente la desertificazione. I grattaceli eco-friendly alimentati ad energia solare si fondono con i tradizionali souq e le fortezze che spuntano dal deserto circostante, come il Khor Al Adaid, il “mare interno”. L’entroterra di dune che si estende a sud, sito naturale e certificato Patrimonio UNESCO.

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Il modello di sviluppo qatariota è volto alla promozione di un turismo sostenibile grazie alle infrastrutture di ultima generazione, che salvaguardano l’identità culturale locale. Un tema caldo anche nel Vecchio Continente, che si sta interessando a questa tematica, come mostrano città d’arte come Venezia alle prese con il fenomeno dell’overtourism. In aggiunta, il Qatar è stato eletto nel 2023 al vertice del ranking mondiale degli stati più sicuri del mondo, secondo il Numbeo Crime Index. Dopo i chiacchierati mondiali di calcio, il Qatar sta diventando anche un luogo in cui investire e studiare.

La “futuristica” offerta turistica in Arabia Saudita

L’Arabia Saudita si distingue invece per essere la Nazione più grande e storicamente più rilevante dell’intera penisola arabica. La patria delle due città sacre dell’Islam (La Mecca e Medina), che accoglierà anche la futura Expo 2030. Monarchia assoluta islamica guidata dalla dinastia Al Sa’ud, solo nel 2019 si è aperta al mondo. Istituendo per la prima volta visti turistici, lo stato saudita ha dato così la possibilità di visitare aree che un tempo erano precluse ai turisti occidentali.

Dopo il Qatar, è proprio lo Stato saudita che sta facendo globalmente parlare più di sé. Per esempio con il rivoluzionario progetto urbanistico Neom. Presentato come un paradiso ecologico, è una scommessa visionaria fortemente ancorata al concetto di sviluppo e turismo sostenibile. La prima proposta (già in costruzione) è “The Line”. Una futuristica città pensata per 9 milioni di abitanti, che si estenderà nel deserto per circa 170 km. Ideata completamente in linea orizzontale, sarà una smart city in verticale, in cui gli abitanti potranno spostarsi senza veicoli: a piedi o con il treno ad alta velocità. Altro connubio tra natura e tecnologia urbanistica è l’oasi di Al Ula, fondata oltre 2000 anni fa, situata a nord-ovest nella regione di Medina, sulla “Via dell’Incenso”. Una città d’arte esempio di splendida preservazione del patrimonio naturale e storico, dove si mescolano passato e futuro – tra tombe millenarie ed edifici di design contemporaneo. Passato e tradizione si fondono oggi con la tecnologia futurista in Medio Oriente. Una zona in rapida ascesa, in grado di stimolare una creatività urbanistica sostenibile anche in altre parti del mondo. Offrendo spunti interessanti per ridisegnare e costruire le metropoli del futuro.

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Virginia Allegra Donnini

Virginia Allegra Donnini

Con un background di studi ed esperienze lavorative a cavallo tra economia, marketing e moda scrivo di tendenze, pop culture, lifestyle. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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