Durante la presentazione di una nuova ricerca SWG sul gioco patologico, Mario Lollobrigida, direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), ha affrontato il tema della prevenzione legata al settore del gioco e delle scommesse e della necessità di adottare un approccio completo sia per il gioco online sia per quello fisico.

Per quanto riguarda il gioco online, Lollobrigida ha sottolineato che sono già state messe in atto alcune misure concrete per aiutare a prevenire il gioco compulsivo: grazie a una legge speciale, alcuni operatori usano sistemi di intelligenza artificiale che monitorano in tempo reale come le persone giocano, analizzando cose come quanto tempo passano a giocare sui casino online, quanto scommettono e quanto spesso. Se il sistema rileva comportamenti a rischio, può inviare messaggi personalizzati o, nei casi più gravi, bloccare temporaneamente il conto di gioco, per aiutare a proteggere i giocatori.

Per quanto riguarda il gioco fisico, ovvero nelle sale bingo, nei punti vendita delle ricariche e nelle case da gioco, gli strumenti sono un po’ più limitati. Qui, la prevenzione si basa molto sulla formazione degli operatori (qui le best practice in Europa), cioè di chi gestisce le sale o i punti di gioco.

Il lavoro di riordino del settore del gioco fisico è quasi finito, anche se ci sono ancora alcune cose da sistemare con le autorità locali e le Regioni. La cosa più importante, secondo il direttore di ADM, è che gli operatori siano ben formati, perché questa è la chiave per prevenire i problemi.

L’idea dell’Agenzia è che la formazione obbligatoria, continua e incentrata sulla prevenzione, diventi una parte fondamentale del nuovo sistema di regole. Questa proposta ha già trovato il consenso di molti, dai concessionari alle associazioni di categoria. Attualmente, chi investe in questa formazione lo fa soprattutto per motivi etici, perché crede che sia importante promuovere un gioco responsabile, e non perché è un obbligo di legge.

Lollobrigida ha sottolineato l’importanza di coinvolgere anche psicologi ed esperti, che possano aiutare a creare corsi di formazione pratici ed efficaci. Lo scopo è fornire agli operatori gli strumenti per riconoscere i segnali di rischio e indirizzare subito i giocatori verso aiuti e supporto.

È arrivato il momento di rendere la prevenzione un obbligo condiviso per tutto il settore, così da garantire un gioco più sicuro e responsabile per tutti.

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