Era il 29 luglio 1958 quando la Nasa prese vita negli Stati Uniti. Da allora le sue imprese hanno segnato la storia tra  programmi di addestramento e voli spaziali. A prendere parte al suo equipaggio dallo scorso gennaio il geologo pescarese Pietro di Tillio, coinvolto nel viaggio simulato su una luna di Marte. Questa è solo una delle innumerevoli missioni della Nasa volte a superare i confini dell’uomo: nei prossimi anni, tanti i progetti in atto per avanzare sempre più nell’esplorazione dello spazio.

La Nasa: un italiano viaggerà sulla luna di Marte

Pietro di Tillio, un geologo pescarese selezionato dalla Nasa, sta partecipando dal 28 gennaio al programma di ricerca HERA (Human Research Exploration Analog). Insieme ad altri 5 candidati si trova a Houston per far parte di un test simulativo della durata di 45 giorni il cui scopo è quello di ricreare in una bolla terrestre una missione sulla luna di Marte chiamata Phobos.

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Le dichiarazioni di Pietro di Tillio sono chiare: ha intenzione di viaggiare nello spazio e se così fosse sarebbe l’ottavo astronauta italiano dopo Franco Egidio Malerba, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti.

La notizia che ha creato stupore risale al 14 dicembre 2021, quando la Nasa comunica che la Sonda Parker Solar, lanciata nello spazio nel 2018, ha “toccato il Sole”, un grande passo per l’uomo. Motivo della missione? Ecco le parole dell’astrofisico Thomas Zurbuchen, amministratore associato per la direzione della missione:

Non solo questa pietra miliare ci fornisce informazioni più approfondite sull’evoluzione del nostro Sole e sui suoi impatti sul nostro Sistema Solare, ma tutto ciò che apprendiamo sulla nostra stella ci insegna anche di più sulle stelle nel resto dell’Universo

Quando la Nasa riporterà l’uomo sulla Luna?

Il programma Artemis prevedeva il ritorno sulla Luna inizialmente nel 2024, data posticipata e slittata nel 2025. Esattamente dopo cinquant’anni l’uomo ritornerà a esplorare la superficie lunare. Per questo programma saranno fondamentali tre missioni.

La prima missione Artemis I, prevede la concentrazione sui test di volo senza equipaggio dello Space Launch System, razzo cui la Nasa sta lavorando dal 2011.

La seconda missione Artemis II, prevede la presenza dell’equipaggio all’interno di un altro veicolo: Orion, per un viaggio di circa  65mila chilometri oltre l’orbita lunare. L’obiettivo è quello di verificare le capacità dell’Orion, e successivamente riutilizzarlo per portare gli astronauti sulla luna appunto: missione Artemis III.

Cosa sappiamo su come si addestrano gli astronauti?

Una volta eseguita la selezione degli aspiranti astronauti dalla Nasa, questi dovranno seguire l’addestramento di base, composto dagli addestramenti pre-volo, addestramenti durante il volo e fase riabilitativa post-volo dalla durata di due anni.

L’elemento chiave di queste attività, svolte anche in mare o in piscina, per eventuali procedure di salvataggio, è quello di adattare i corpi alla microgravità degli ambienti spaziali. Le loro tute spaziali hanno, peraltro, un peso di circa 127 kg sulla Terra, ma per fortuna il peso è quasi nullo nello spazio, garantendone il movimento.

La vita nello spazio è alquanto impegnativa, a partire dalle ore 07:30 fino alle ore 20:30 gli astronauti sono operativi, svolgono attività sperimentali, allenamenti per non perdere la mobilità motoria, e tra i più importanti svolgono attività extraveicolare (EVA), ovvero le passeggiate nello spazio.

Samantha Cristoforetti, astronauta e prima donna italiana a far parte degli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in questo video mostra come vengono svolti gli allenamenti in orbita.

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Monia Carriero

Monia Carriero

Determinata, sensibile e dinamica, forze motrici che muovono in me la curiosità di sapere e di riportare! Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Stay tuned =)

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