La Formula 1 in ogni Gran Premio corre due Campionati Mondiali contemporaneamente: in pista e in sostenibilità. Nella performance ambientale, tutto contribuisce al raggiungimento del Net-Zero entro il 2030, in particolare l’organizzazione degli autodromi.

Nella corsa verso una Formula 1 sostenibile, l’approccio innovativo dell’Olanda nella gestione del suo gran premio, che si svolgerà il prossimo 27 agosto,  è il più iconico del moderno Motorsport.

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Verso una Formula 1 sostenibile: carbon food al 17%

A giugno 2023 Ellen Jones, responsabile ambientale, sociale e di governance della F1 ha parlato dei progressi raggiunti nell’obiettivo Net- Zero emissioni entro il 2030.
La nostra ultima impronta di carbonio è stata il 2021. Si tratta di una riduzione del 17% rispetto al nostro valore di riferimento del 2018. È fantastico. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo è ancora necessaria una riduzione delle emissioni del 50%.

Dal 2020, ogni anno i team di Formula 1 e gli organizzatori dei Gran Premi ricevono dalla Federazione Internazionale Automobilistica –FIA una valutazione che certifica il loro contributo al piano “Net-Zero Carbon Footprint”. Per la stagione 2023, si parla di 22 team e di 23 Gran Premi disputati in 16 autodromi e 7 circuiti urbani in tutto il mondo.
Nel Motorsport, il Circuit de Barcelona-Catalunya è leader nelle pratiche sostenibili: ospita diversi campionati, infatti, tra cui la Motogp. Il certificato di sostenibilità a 3 stelle nel 2022 è stato riconosciuto anche all’Autodromo Nazionale Monza, che durante il gran premio d’Italia ha attuato molte iniziative green. Tra le tante, il circuito ha promosso l’impianto di tremila alberi a Monza Park e aperto la circolazione ai ciclisti amatoriali.

Con “Un giro = un albero” ha quindi contribuito a piantare alberi in paesi in via di sviluppo e rivitalizzare i terreni coltivati impoveriti.
Eppure nella corsa verso una Formula 1 sostenibile, l’approccio innovativo dell’Olanda rimane il più iconico.

Gran Premio di Olanda: ammessi ĺsolo i motori in pista

Dopo aver raggiunto il 97% di trasporti sostenibili l’anno scorso, Zandvoort punta a raggiungere il 98% nel 2023 e arrivare al 100% entro il 2025.
Nel 2022 il circuito di Zandvoordt ha ospitato 302.000 tifosi, l’equivalente degli abitanti di Catania concentrati in un’area quattro volte più piccola della metropoli siciliana. Cifra che il 2023 promette di superare. Il Gran Premio di Olanda infatti è il gp di casa del due volte Campione del Mondo di Formula 1, tuttora detentore del titolo, Max Verstappen. Un Gp atteso da milioni di tifosi.
Nei giorni del Gran Premio di Olanda, il circuito diventa una piccola città dove auto e moto non sono ammesse: qui i motori girano solo in pista.
Non esistono parcheggi e per raggiungere l’autodromo gli unici mezzi sono bicicletta, metro o taxi.
Ed è proprio la cultura ciclistica olandese a far sì che il GP d’Olanda raggiunga cifre di sostenibilità estremamente elevate.
A questo si aggiungono tante altre iniziative sostenibili, come ad esempio la proibizione di cibo e bevande per promuovere l’economia circolare e contingentare i rifiuti.

Circuito di Zandvoort icona di Formula moderna

Non è solo la mobilità per cui gli azionisti della F1 sono contenti. Zandvoort rappresentava una sfida unica perché la pista a pochi passi dal Mare del Nord, non poteva essere adeguata per la moderna F1 proprio a causa del mare. L’introduzione di varianti di pista sopraelevate hanno reso la configurazione del tracciato idonea. Una pista, quella di Zandvoordt, in mezzo alle dune e circondata da una grande riserva naturale a circa 25 chilometri (15 miglia) a ovest di Amsterdam.
Un Autodromo che rispetta l’ambiente e la natura come ha stabilito la Corte Superiore olandese a luglio respingendo la denuncia degli attivisti nel sostenere che flora e fauna fossero in pericolo.
Proprio la gestione sostenibile del Gran Premio di Olanda ha portato l’amministratore delegato della Formula 1, Stefano Domenicali,  a indicare il Gran Premio d’Olanda come esempio per tanti altri promotori, perché continua a innovarsi.

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Anna Restivo

Anna Restivo

Editor e creator freelance nel motorismo sportivo e storico.  Ho collaborazioni in F1 dal 2014, passando anche dalla Motogp, e dal 2019 in manifestazioni di auto e moto d'epoca. Mi piace raccontare il motorismo e le sue connessioni con società, arte, ambiente, creando format e progetti. Attualmente collaboro con BuoneNotizie.it, grazie al quale ho avuto l'opportunità di conoscere il giornalismo costruttivo.

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