Il National Geographic ha inserito la Via Appia Antica tra le destinazioni da visitare nel 2023 ed entro il prossimo febbraio il Ministero della Cultura consegnerà agli Uffici Unesco il dossier per la candidatura della Regina Viarum a patrimonio dell’umanità.

Ottime notizie per camminatori, appassionati di archeologia e turismo outdoor, che nello scenario italiano post pandemico continua a crescere.

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Appia, il libro di Paolo Rumiz che riaccende i riflettori sulla Via

L’interesse per la Via Appia Antica è tornato vivo qualche anno fa grazie all’impresa di Paolo Rumiz. Il giornalista e scrittore italiano nel 2015 ha voluto percorrere a piedi da Roma a Brindisi l’antico tracciato e riportarlo alla luce. Il suo viaggio è una dichiarazione d’amore nei confronti del “rettilineo” che per millenni ha forgiato storia, cultura e tradizioni d’Italia, Europa e Mediterraneo. Un’impresa coraggiosa ed estenuante per restituire agli italiani e al mondo un pezzo di memoria collettiva, dopo secoli di incuria e depredazione.

Il giornalista ha raccolto impressioni ed esperienze della sua avventura nell’omonimo saggio. In Appia l’autore racconta degli incontri avvenuti lungo il percorso, tra l’incredulità e lo stupore dei residenti alla vista dei camminatori, ma soprattutto dell’ingiustificabile abbandono di luoghi un tempo fiorenti, oggi cancellati dal cemento.

Usi e costumi locali cambiano di paese in paese, fa notare Rumiz. È sufficiente spostarsi di 10 km per ascoltare dialetti diversi, eppure qualcosa che accomuna i territori attraversati c’è. Costruzioni, tangenziali, recinti privati che sbucano all’improvviso lungo il tracciato: le brusche interruzioni della “linea retta” sono l’unica costante tra Lazio, Campania, Basilicata e Puglia.

La Via Appia Antica come Santiago

Era quindi indispensabile un deus ex machina che facesse il primo passo per riportare l’ordine: Rumiz, assieme a qualche altro camminatore, con il suo libro non ha solo contribuito a riportare l’attenzione sul fascino della Via, ma ne ha recuperato il tragitto e ce l’ha riconsegnato. Ha fatto da apripista ad un’azione coordinata che culminerà nella presentazione della candidatura della Via Appia Antica a Patrimonio Unesco il febbraio prossimo.

L’Appia attraversa 74 comuni, 15 parchi, 2 province, 4 regioni e 28 Uffici del Ministero e la sua valorizzazione sarà un’occasione unica per la tutela e lo sviluppo di molte aree interne italiane. La Regina Viarum, insieme alla Via Francigena (anch’essa punta alla candidatura Unesco), potrebbe quindi diventare uno dei principali cammini europei, la “Santiago italiana”, e solo allora avrebbe l’attenzione che merita.

L’iter della candidatura a Patrimonio dell’Umanità

La candidatura riguarda il percorso integrale da Roma a Brindisi comprensivo della variante traianea che collega Brindisi a Benevento.

Per la prima volta la domanda è stata presentata direttamente dal MIC, al fine di attribuire maggior valore al patrimonio culturale, paesaggistico e archeologico che la Via Appia Antica rappresenta. I singoli siti sono infatti per la maggior parte di proprietà e responsabilità dello Stato, in grado di beneficiare di un coordinamento centrale e risorse economiche difficilmente reperibili se la candidatura fosse partita dai territori.

La Via Appia Antica si trova nella lista propositiva italiana dal 2006, ma è solo nel maggio 2021 che, con il PNRR, vengono stanziati 21 milioni di euro per sostenere la candidatura, da suddividere tra azioni di comunicazione, operazioni di scavo, restauro e valorizzazione.

Ottenere il prestigioso riconoscimento internazionale dall’Unesco significa maggiore attenzione ai nuovi tratti ben conservati che verranno alla luce, possibilità di renderli fruibili attraverso teche informativo-didattiche, opportuna protezione per l’antico basolato e nuove opportunità turistiche per i comuni situati lungo il rettilineo.

Il verdetto potrebbe arrivare tra giugno e luglio 2024, quindi per ora non ci resta che attendere.

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Mariarita Persichetti

Mariarita Persichetti

Laureata in Management con una tesi in marketing territoriale. Viaggio, scrivo, fotografo e degusto formaggi. Su Buonenotizie.it parlo di progetti sostenibili e innovativi nel turismo, cultura gastronomica e mondo. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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