In questi giorni a Venezia non si parla d’altro: il ticket d’ingresso per accedere alla città e proteggerla dal turismo di massa. Il comune di Venezia ha approvato l’introduzione di un ticket “salva turismo” per l’ingresso giornaliero nel capoluogo lagunare, la cui sperimentazione partirà dalla primavera 2024.

Questa iniziativa, volta a ridurre il numero dei turisti che visitano Venezia, punta sul rendere la città più vivibile. Come funziona questo ticket e chi ne sarà esentato? Sarà questa la soluzione per salvare Venezia dall’overtourism? Cerchiamo di ottenere delle risposte, con il parere degli esperti.

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Il nuovo ticket d’ingresso per visitare Venezia

Lo scopo principale del ticket è la riduzione del turismo giornaliero in una città che è diventata simbolo del fenomeno chiamato overtourism. Il turismo infatti, soprattutto dopo il Covid, ha avuto un impatto molto grande e a volte distruttivo sulla vivibilità di Venezia. Sempre più veneziani si trasferiscono in terraferma perché il costo della vita è troppo alto a causa dell’aumento dei prezzi e alla difficoltà di trovare case in affitto, a causa dei numerosi Bed & Breakfast (B&B).

Questo ha contribuito a distruggere sempre di più il tessuto sociale di Venezia, rendendola più un’attrazione piuttosto che una città vissuta. Inoltre, con l’aumento incontrollato del turismo si aggiungono altre problematiche per la città lagunare, come ad esempio i vandali che imbrattano le chiese storiche o i turisti che si tuffano nei canali, noncuranti della propria e altrui sicurezza e della pubblica decenza. Lo scopo principale di questo ticket sarebbe cercare di ridurre eventi del genere creando un turismo di “qualità”.

Veneziano o turista? Come funziona il ticket d’ingresso

Dopo anni in cui i veneziani si sentivano soffocati dal turismo anche nella loro quotidianità, il Comune di Venezia ha deciso di sperimentare questa soluzione. Non tutti dovranno disporre di questo ticket per visitare Venezia: saranno esclusi i residenti, gli studenti, i lavoratori, i turisti pernottanti, i bambini fino ai 14 anni, chi necessita di cure mediche, i residenti della regione Veneto e i famigliari dei residenti nella zona di Venezia. Questo ticket verrà introdotto in modalità sperimentale a partire dalla primavera 2024. La sperimentazione sarà attiva per 30 giorni non consecutivi, che sono stati calendarizzati.

Il costo di questo ticket sarà di 5 euro, inizialmente simbolici. Il pagamento avverrà attraverso un portale gestito dal Comune di Venezia. Dopo aver pagato e registrato il ticket, si otterrà un QR code che dovrà essere mostrato prima di entrare in città. Chi non disporrà di questo ticket e non rientra nelle categorie esentate, verrà sanzionato con multe da 50 euro in su.

Una soluzione per Venezia: due pareri a confronto

Il regista Ruggero Romano, nel suo documentario su Venezia “Cielo Aperto”, presentato alla ottantesima Mostra del Cinema, condivide il suo pensiero con BuoneNotizie.it. Venezia è una città con un grande senso di collettivitàspiega Ruggero Romano –  I cittadini che hanno scelto di viverci stanno combattendo affinché il turismo di massa non vada a soffocare il tessuto sociale di Venezia. Il ticket può essere solo un deterrente, ma non la soluzione. È necessario cambiare le dinamiche del turismo: B&B con un numero di giorni limitati di affittanza, spazi coworking e agevolazioni per le giovani famiglie possono essere il salvagente per Venezia. Il turismo è importante, ma si devono istruire i turisti all’idea di “abitare la città”. Solo realizzando una città fatta di quotidianità, famiglie e studenti, si può cambiare il turismo. Questo è però un primo passo”.

L’introduzione di un ticket può aiutare in minima parte, ma non basta ad arginare questo problema fondamentale per Venezia. Ne “Il Giornale dell’Architettura“, il professore di economia Jan van der Borg propone soluzioni più drastiche. Non si deve guardare ai numeri di visitatori ma distribuirli meglio durante tutto l’anno. Attività come gli sbarchi dalle crociere a Marghera o la Biennale possono essere spostate in periodi di minore flusso. Questo però è una cambiamento che deve partire da una politica che si prende più cura del patrimonio ad essa affidato. Il ticket verrà sicuramente implementato nel tempo, per ora darà un po’ di respiro ai veneziani”.

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Edoardo Casolo

Edoardo Casolo

Edoardo Casolo sono appassionato di geopolitica, cinema e cultura, di viaggi e di industria video-ludica. Vicentino ma vivo a Venezia, città che ho amato dal primo momento in cui l'ho vista. Con il laboratorio di giornalismo cerco di realizzare il mio sogno di diventare pubblicista.

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