Edimburgo è la prima capitale europea a prevenire il cambiamento climatico promuovendo la dieta vegetale a favore dell’ambiente. Il consiglio comunale della città ha sottoscritto il Plant based treaty lanciato durante la Cop26 a Glasgow. Oltre a portare benefici all’ambiente, la dieta vegetale è davvero una buona pratica per l’uomo?

Il Plant based treaty previene il cambiamento climatico

Il Plant based treaty è un trattato che mira ad arrestare il diffuso degrado degli ecosistemi causato dall’agricoltura animale e promuove il passaggio a diete più sane e sostenibili a base vegetale mirando ad invertire i danni causati all’ecosistema.

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Il trattato nasce con l’intento di mettere i sistemi alimentari al centro della lotta alla crisi climatica e si basa su tre principi basici: nessun cambiamento dell’uso del suolo per l’allevamento, una transizione attiva dai sistemi alimentari di origine animale ai sistemi di origine vegetale e il ripristino degli ecosistemi chiave.

Edimburgo è la prima capitale europea e prima città della Scozia ad adottare il patto. Con la decisione del Consiglio Comunale, la città è diventata la ventesima in tutto il mondo che decide di prevenire, con azioni concrete, il cambiamento climatico. Adesso Edimburgo dovrà impegnarsi a dotare le mense di scuole, ospedali, case di cura, carceri e istituzioni governati di piani alimentari a base vegetale, così facendo recupererà un quarto delle emissioni prodotte dalla città, di cui un 12% derivanti dal consumo di carni.

Mentre alcune associazioni contadine della città hanno accusato il consiglio comunale di non pensare alle comunità agricole, chiedendo più sostegno per gli agricoltori impegnati nella produzione di cibo sostenibile, Nicola Harris, uno dei membri del gruppo alla base del Plant Based Treaty, sottolinea l’impatto positivo dell’adozione: «La promozione di alimenti a base vegetale in tutta Edimburgo aiuterà i residenti a fare scelte informate migliori per il pianeta, la salute personale e la protezione degli animali».

Dieta vegetale, benefici e precauzioni

Sul sito della Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro si può leggere come una dieta prevalentemente basata sul consumo di alimenti di origine vegetale possa portare benefici, oltre che sull’ambiente, anche sulla salute. Ma specificano anche che “è bene ricordare che mangiare in modo sostenibile non vuol dire solo prediligere il consumo di alimenti vegetali, ma anche ridurre gli sprechi alimentari.”

Studi autorevoli oggi ci confermano una forte connessione tra alimentazione e salute e che un maggior consumo di alimenti di origine animale, in particolare di carni rosse e processate, porti un rischio maggiore nell’insorgenza dei tumori. La nutrizione è una scienza complessa e la malattia del cancro dipende da molti fattori, quel che è certo è che per tutelare la nostra salute sarebbe meglio non mangiare tutto ciò che vogliamo e nelle quantità che preferiamo. Numerosi ricerche dimostrano ancora una volta che una dieta ricca di vegetali porta maggiori benefici sul corpo umano di una alimentazione basata prevalentemente sul consumo di origine animale.

AIRC raccomanda alla responsabilità, un prodotto a base di ingredienti vegetali non è automaticamente sano. Burger e polpette vegetali, consumati spesso al posto della carne, sono ricchi di sale. 100 g di prodotto può apportare anche più di 1 grammo di sale e un consumo eccessivo di sale favorisce problemi cardiovascolari, senza dimenticare l’uso eccessivo di plastiche per il confezionamento degli alimenti.

Il dott. Umberto Veronesi, noto oncologo italiano che ha ricoperto per anni il ruolo di direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia ed ha speso tutta la sua vita nella lotta contro i tumori, credeva che un’alimentazione corretta dovrebbe fare a meno della carne: “Non è utile ed è un’acquisizione tardiva nell’evoluzione dei primati e noi, in quanto discendenti dai primati, non ne necessitiamo affatto, né i bambini né le persone anziane”.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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