Cambiare il nostro sistema produttivo orientato al produrre-consumare e gettare, per un modello alternativo e “circolare”, che recuperi cioè i materiali e i prodotti immessi senza creare rifiuti è sempre più possibile.

Lo testimoniano gli sforzi operati dal mondo imprenditoriale nello sviluppo di buone pratiche che contribuiscono a rendere realtà il concetto di “circolarità” del prodotto. Per questo, ENEA (l’ente di ricerca nazionale su Energia Nucleare Energie Alternative) ha lanciato una piattaforma di raccolta delle iniziative sostenibili sviluppate da produttori ed istituzioni e ha puntato, al contempo, su progetti che favoriscano la consapevolezza “green” del consumatore.

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La Piattaforma ICESP: le buone pratiche di economia circolare italiane da presentare in Europa

La Piattaforma ICESP, Italian Circular Economy Stakeholder Platform di ENEA è un esempio di come si possano riunire e attrarre stakeholders e istituzioni nella ricerca di soluzioni valide per lo sviluppo di un’economia circolare, a partire dai territori.

La Piattaforma contiene tutte le buone pratiche sviluppate dai partner aziendali e istituzionali che vi hanno aderito. Uno spazio aperto a tutte le realtà, anche associative e cooperative, che vogliano proporre un altro modo di fare economia nel nostro paese, nel rispetto delle tradizioni e dalle tipicità del territorio e dei modelli culturali, sociali e imprenditoriali che lo caratterizzano.

Le buone pratiche che la Piattaforma propone sono trasversali: toccano settori produttivi estremamente diversi fra loro, segno che la circolarità può “contagiare” qualsiasi comparto produttivo. Si va dal recupero del legno a partire dall’ecodesign (con il progetto della Coop sociale Palm Work & Project) a forme di coinvolgimento del mondo universitario nei progetti di ricerca&sviluppo sulle “terre rare” (progetto WEEKO) al riciclo di scarti industriali, rifiuti, sottoprodotti cercando acquirenti in Italia ed Europa (Marketplace Waste2Resource). O il Portale del Riuso (realizzato dall’Università di Udine) per cedere beni e attrezzature ad altri enti pubblici, scuole e organizzazioni no profit.

Progetto RECIproco: 360 buone pratiche di economia circolare

La “circolarità” non deriva però soltanto dalle soluzioni di mercato delle aziende produttrici: anche il consumatore ha un ruolo fondamentale nelle tecniche del riciclo. Al punto che la nostra Strategia Nazionale per l’Economia Circolare (gli dedica un intero capitolo e) richiede una vera e propria “formazione” del consumatore per una sua trasformazione in cittadino critico, consapevole e informato sui temi della circolarità e sui propri comportamenti di consumo.

Il Progetto RECIproco, l’ultimo chiuso nel 2022 da ENEA e Ministero dello Sviluppo Economico punta esattamente a questo: rendere i cittadini protagonisti della transizione; come fare? Formando i cittadini sui temi della transizione verde in un confronto aperto con gli esperti e diffondendo buone pratiche condivise di economia circolare sul territorio.
Nei due anni di vita del Progetto ha raccolto 360 buone pratiche di economia circolare, ha sviluppato soprattutto laboratori urbani e QR code per aiutare i consumatori (di Bologna, Taranto e Anguillara Sabazia -Roma),a comprendere, attraverso indicatori specifici la circolarità di alcuni prodotti dei settori della carta, dell’edilizia e del tessile.

Dal progetto RECIproco agli Urban Living Lab

Un progetto sperimentale e ambizioso che non ha dimenticato attori pubblici e privati del territorio, scuole e associazioni di consumatori, in un processo di co-progettazione di soluzioni per un consumo circolare e una gestione del territorio improntata a un uso più efficiente delle risorse.
Per farlo ha creato anche degli spazi di lavoro, gli “ Urban Living Lab”, per confrontarsi sulle soluzioni sostenibili per il turismo, agroalimentare, verde in città e sharing economy.

I progetti raccolti da ENEA testimoniano la grande vitalità del nostro settore produttivo nell’innovazione sostenibile ma anche associativo e privato sui temi della sostenibilità dei prodotti come avevamo già visto anche per il settore tessile, ma puntano soprattutto a una diffusa cultura della circolarità che parte dal mondo delle scuole, attraversa le università e si lega strettamente alle associazioni di categoria e produttive locali in uno sforzo di sostenibilità che non può non partire da una base di conoscenze condivise e accettate e trasformate in pratica attiva sul territorio attraverso le numerose buone pratiche diffuse.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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