In occasione del 15 marzo, Giornata dei Disturbi Alimentari, il Centro nazionale dipendenze e doping dell’ISS ha divulgato un quadro aggiornato delle strutture sanitarie dedicate alla cura dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. I centri sono oggi segnalati in una piattaforma web e sono un valido aiuto per le famiglie che necessitano di interventi puntuali e approfonditi. Nel 97% dei casi gli utenti che si appoggiano a questi centri sono soddisfatti del servizio. Scopriamo un po’ di numeri.

In Italia 3 milioni di persone soffrono di disturbi alimentari

La giornata contro i disturbi alimentari nasce nel 2012 ed è istituita dall’Associazione “Mi Nutro di Vita“. La giornata nasce all’indomani della tragedia personale che ha colpito Stefano Tavilla, fondatore dell’associazione, per la perdita della figlia a causa di un grave disturbo alimentare. Giulia Tavilla scompare a un passo dal ricovero in una struttura idonea alla cura.

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L’intento di questa ricorrenza è quella di dare speranza a chi lotta contro i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione e a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. Le statistiche sono allarmanti: in Italia circa 3 milioni di persone soffrono di DCA (disturbi del comportamento alimentare) e in maggioranza sono donne.
Il dato più allarmante è l’incidenza nei giovani: circa il 6% ha meno di 12 anni e oltre la metà (il 59%), ha un’età compresa tra i 13 e i 25 anni. Il dato positivo è che nel 48% dei casi i giovani sono presi in carico in centri specializzati.

Un censimento dei centri di cura come servizio alla comunità

In occasione del 15 marzo, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un censimento delle strutture sanitarie dedicate alla cura dei disturbi alimentari. La mappa, aggiornata al 28 febbraio scorso, testimonia 126 centri dedicati in tutta Italia, di cui 112 pubblici e 14 privati accreditati. Il maggior numero dei centri (63) si trova nelle regioni del Nord, 23 al Centro, mentre sono 40 i centri distribuiti tra il Sud e le Isole.

I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, quali anoressia, bulimia e binge eating (disturbo da alimentazione incontrollata) – afferma Simona Pichini, responsabile facente funzione del Centro nazionale dipendenze e doping dell’ISS – sono purtroppo via via più diffusi, colpiscono fasce sempre più giovani della popolazione e, se non diagnosticati e trattati precocemente, tendono a cronicizzare con effetti gravi su tutto l’organismo, a volte anche letali. La nostra piattaforma web, costantemente aggiornata, è un servizio prezioso perché offre, in tempo reale, un database dei centri dedicati alla cura di tali disturbi che prevedono una presa in carica globale e integrata, consentendo così ai cittadini con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, alle loro famiglie e a chi sta loro vicino la possibilità di usufruire di interventi appropriati”.

La piattaforma offre quindi un valido aiuto ad un problema di sanità pubblica di crescente importanza e sempre più oggetto di attenzione sanitaria e sociale, sia sul piano scientifico che mediatico. Il censimento è stato possibile grazie al contributo volontario del personale dei centri.

I numeri dei centri dedicati ai disturbi alimentari

Sono 1491 i professionisti che lavorano nei centri mappati dal Ministero della Salute che curano le persone con disturbi alimentari: soprattutto psicologi (25%), psichiatri e neuropsichiatri infantili (18%).

Una volta fatta la diagnosi, l’offerta alle famiglie integra diverse tipologie di intervento: psicoterapeutico (99%), di monitoraggio della condizione psichico-fisico-nutrizionale (99%), nutrizionale (98%), farmacoterapico (98%), psicoeducativo (97%), di abilitazione o riabilitazione fisica e sociale (66%). Gli interventi psicoterapeutici comprendono approcci individuali (98%), familiari (77%) e di gruppo (68%).

La valutazione della qualità del servizio viene effettuata dal 44% dei centri che rilevano la soddisfazione degli utenti nel 97% dei casi, a dimostrazione che la presa in carico in questi centri garantisce una risposta tempestiva e omogenea al problema.

Lo scorso novembre, il Ministero della Salute ha dato il mandato all’ISS di avviare, in collaborazione con Regioni e Province autonome, anche il censimento delle Associazioni che operano per informare, sensibilizzare e offrire supporto a chi soffre di disturbi alimentari.

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Carlotta Vercesi

Carlotta Vercesi

Parlo della nostra società e di come essa comunica. Il mio obiettivo è di scardinare la narrazione catastrofista e di raccontare le buone idee senza dimenticare i piani politici, sociali, economici. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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