Lo sport è fortemente consigliato per un bambino con il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHD) e rappresenta un fattore positivo nel percorso di trattamento. Diversi studi affermano gli effetti terapeutici dell’attività sportiva nel miglioramento della gestione quotidiana di bambini e adolescenti con ADHD, tra cui la riduzione di ansia e depressione, lo sviluppo di relazioni sociali e una migliore autostima.

Che cos’è l’ADHD e come cambia il disturbo a seconda dell’età

L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo, caratterizzato da livelli invalidanti di disattenzione, disorganizzazione e/o iperattività-impulsività.

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I sintomi dell’ADHD tendono a fare la loro comparsa in tenera età e a volte possono persistere anche in età adulta, compromettendo il funzionamento sociale, scolastico e professionale. L’intensità dei sintomi comunque varia da persona a persona e può dipendere anche dai contesti in cui si vive. Un ruolo importante, infatti, è rivestito dalle interazioni conflittuali che si instaurano tra genitori e bambino, che aumentano la probabilità che l’ADHD si manifesti.

Nell’età prescolare, il principale sintomo dell’ADHD è l’iperattività; mentre la disattenzione diventa preminente durante la scuola elementare. Nel corso dell’adolescenza, i sintomi connessi all’iperattività si manifestano meno, mentre sono più diffusi sintomi di agitazione, nervosismo, irrequietezza e impazienza. Nell’età adulta, infine, l’iperattività diminuisce, ma spesso persistono disattenzione, irrequietezza e impulsività.

Quante persone soffrono del disturbo di attenzione e iperattività?

Oggi il deficit dell’attenzione/iperattività è considerato il disturbo più comune dell’età dello sviluppo. Da un’analisi di 175 ricerche in tutto il mondo è emersa una stima complessiva del 7,2% sulla prevalenza dell’ADHD nei ragazzi fino a 18 anni di età. Un’indagine effettuata su 11.422 adulti di età compresa tra i 18 e i 44 anni per rilevare l’ADHD in 10 Paesi situati nelle Americhe, nel Medio Oriente e in Europa, ha mostrato una prevalenza media del 3,4%.

Per quanto concerne l’Italia, la quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM5) indica una diffusione del disturbo intorno al 5% nei bambini e al 2,5% negli adulti. L’ADHD è più frequente nei maschi che nelle femmine con un rapporto di circa 2:1 nei bambini e 1,6:1 negli adulti.

Le cause del disturbo da deficit di attenzione/iperattività

Le cause dell’ADHD non sono ancora del tutto note, ma l’origine del disturbo sembra dipendere dalla combinazione di fattori ambientali, comportamentali, genetici e biochimici.

Studi di genetica hanno mostrato l’esistenza di un’associazione tra l’ADHD e alcuni geni. La trasmissione genetica infatti incide sui livelli di attività motoria, dunque si ipotizza una base ereditaria per il disturbo.

Sono state riscontrate anche differenti caratteristiche di natura neurobiologica in presenza dell’ADHD, che si traducono in un deficit nel comportamento inibitorio, nella regolazione emotiva, nel mantenimento dei livelli di attenzione e nei processi di pianificazione ed esecuzione delle risposte motorie (come ha ipotizzato Barkey nella sua teoria).

Esistono poi alcuni fattori ambientali che non causano in maniera diretta l’ADHD, ma che sono in grado di favorire la comparsa di alterazioni dei geni e quindi portare all’insorgenza di questo disturbo, come:

  • Assunzione di alcool o droga in gravidanza
  • Esposizione prolungata a fumo di sigaretta
  • Stress
  • Complicanze durante il parto
  • Nascita pretermine

ADHD: quali sono gli sport più indicati?

Nella scelta dell’attività sportiva per i bambini iperattivi sono da preferire gli sport individuali o di gruppo, in cui le regole sono semplici e lo spazio è ben delimitato. Inoltre, è consigliato prediligere sport che tengono il bambino sempre in movimento, come il calcio, ed evitare sport che prevedono lunghi momenti di inazione.

Il nuoto rappresenta lo sport ideale per i bambini con ADHD. Infatti, essendo uno sport individuale, il nuoto offre ai bambini iperattivi l’opportunità di esercitare un’attività fisica in un contesto di gruppo. Nello specifico, il bambino potrà concentrarsi sia a livello personale, sia a livello relazionale, esercitando le sue competenze comunicative e sociali.

Anche le arti marziali sono particolarmente indicate per i bambini con ADHD. Discipline come il judo o il karate aiuteranno il bambino ad incanalare le energie verso qualcosa di costruttivo, portandolo ad essere più consapevole e ad aumentare la sua autostima.

Un’altra disciplina sportiva utile per i bambini con ADHD è il basket, che permette di sviluppare la capacità di concentrazione e di consumare molte energie.

Anche la ginnastica artistica o ritmica si è rivelato uno sport molto coinvolgente per i bambini iperattivi, in quanto permette di sviluppare al meglio le capacità di ritmo e di attenzione, soprattutto quando si utilizzano gli attrezzi.

Infine, per i bambini individualisti che amano competere, il tennis rappresenta lo sport ideale. Questa attività sportiva, infatti, aiuta i bimbi con ADHD a potenziare la propria attenzione.

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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