Il tumore della pelle o melanoma cutaneo è un tumore che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti, alcune delle cellule che formano il derma. Questo tipo di tumore, come è ben noto, si combatte anche tavola, soprattutto a Natale, prediligendo i cibi che combattono il cancro come alcuni legumi, il pesce, i finocchi e la frutta secca.

Gli ingredienti della tradizione natalizia italiana sono molteplici e possono rivelarsi preziosi alleati, sia per prevenire il melanoma, sia per migliorare la risposta all’immunoterapia e per contrastare gli effetti collaterali dei trattamenti. Relativamente al melanoma e ai carcinomi cutanei, alcuni componenti della dieta, come gli antiossidanti, le vitamine e i minerali, hanno mostrato effetti protettivi, aiutando a combattere i radicali liberi e a prevenire i danni alla base dello sviluppo del tumore.

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Tumore delle pelle: i cibi da preferire a Natale

Il melanoma è il tumore della pelle più aggressivo, oggi in costante aumento sia a causa dell’errata esposizione al sole, sia della scarsa cultura della prevenzione. Infatti, negli ultimi anni i tumori della pelle sono diventati sempre più comuni tra i giovani. Il carcinoma oggi in Italia rappresenta la terza tipologia di tumore della pelle più riscontrata al di sotto dei 50 anni e come detto in precedenza, la prevenzione inizia con l’alimentazione.

A suggerire alcuni dei piatti anti-cancro da inserire nel menù delle prossime feste natalizie è Paolo Ascierto, direttore del Dipartimento di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto dei tumori di Napoli, in occasione delle due grandi manifestazioni, le Immunotherapy Bridge e il Melanoma Bridge, che si sono tenute di recente a Napoli: “Pasta e fagioli, lenticchie in umido, zuppa di cereali integrali, proprio come li facevano le nostre nonne, possono migliorare la risposta al trattamento immunoterapico nei pazienti affetti da melanoma”.

“Così come i funghi, i finocchi, il salmone, l’aringa marinata e, finanche, la liquirizia possono prevenire il rischio di sviluppare il tumore della pelle, oltre che contrastare gli effetti collaterali delle terapie in particolare le vitamine C, E e A, lo zinco, il selenio, i carotenoidi, gli acidi grassi omega-3, il licopene, i polifenoli e i sulforafani sono tra gli antiossidanti che molti specialisti consigliano di includere nella dieta per ridurre il rischio di tumori cutanei – continua il medico – Avere abitudini alimentari corrette è importante anche durante il percorso terapeutico per mantenere più forte il sistema immunitario, migliorare l’efficacia del trattamento stesso, ridurre gli effetti collaterali e prevenire le recidive”.

La dieta mediterranea per prevenire il cancro

I pazienti affetti da tumore della pelle e sottoposti a immunoterapia hanno una risposta migliore al trattamento se consumano un piatto a base di proteine sane come pesce, pollame, formaggi magri, legumi e frutta secca.

Meglio evitare i salumi e le carni trasformate, prediligere l’olio extravergine ed evitare le bevande molto zuccherate. Per chi ha problemi di colon irritabile è buona abitudine affidarsi alle tisane alla malva, alla melissa, al finocchio e alla camomilla. Anche un buon risotto al limone può aiutare a contrastare disturbi gastrointestinali e lo zenzero può contrastare i problemi di anoressia e nausea provocati dall’immunoterapia.

In conclusione, l’alimentazione può incidere realmente sul rischio di ammalarsi di cancro e sulle probabilità di guarigione, seguendo i principi di una sana e corretta alimentazione basati fondamentalmente sulla dieta mediterranea e i suoi fitonutrienti, come il licopene presente nei pomodori, il resveratrolo della buccia dell’uva, l’acido ellagico della frutta secca o il sulforafano contenuto nei broccoli, che agisce come spazzino dei radicali e protegge le cellule dai danni al DNA.

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Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio, laureata in scienze della comunicazione e dell'informazione con master in copywriting. Lavoro come blogger e copywriter aziendale. Collaboro con buonenotizie.it e partecipo al laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista.

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