Avere figli è il sogno di molte coppie, ma non sempre è possibile a causa di infertilità maschile o femminile. In molti casi le donne posticipano una gravidanza per motivi personali, lavorativi o di salute, arrivando a concepire il primo figlio dai 35 anni in su. Con l’avanzare degli anni ci sono meno probabilità di procreare in modo naturale e pertanto molte ricorrono alla procreazione medicalmente assistita.

In questi tempi di crisi, tra pandemia e inflazione, un appoggio economico arriva dalla Legge di bilancio del 2021. L’11 dicembre 2020 è stato approvato l’emendamento dell’Onorevole Stefania Mammì che prevede 15 milioni di euro per il fondo della procreazione medicalmente assistita. A sostenere tale fondo la medesima Mammì ha modificato la legge 40/2004.

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Gravidanza over 35: quando rivolgersi alla procreazione medicalmente assistita

La procreazione medicalmente assistita ha come scopo quello di garantire un’assistenza medica alle coppie che riscontrano difficoltà ad avere figli in modo naturale.

Le tecniche utilizzate si basano su 3 livelli. Il primo livello è il meno invasivo ed è la terapia spesso più utilizzata: consiste nell’induzione dell’ovulazione ed eventualmente dell’inseminazione intrauterina. Le tecniche di secondo e terzo livello sono più complesse e invasive, basandosi su una fecondazione in vitro, ovvero in laboratorio.

La maternità dopo i 35 anni: il quadro italiano

In Italia il centro più attivo in questo ambito è quello di IRCCS Humanitas-Rozzano, segue il Demetra di Firenze, il Chianciano Salute in provincia di Siena, gli istituti clinici Zucchi di Monza e il Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro di Bergamo.

Di recente da un report del portale “doveecomemicuro”, tra più ampi motori di ricerca sulla salute in Italia, attivo dal 2013, è emersa un’eccellenza brianzola. Situato presso l’Ospedale di Carate, questo centro di procreazione assistita conta oltre 227 pazienti trattate e molteplici casi di successo nelle pratiche di inseminazione intrauterina.

Dal punto di vista degli aiuti del governo l‘Onorevole Stefania Mammì, laureata in infermieristica e membro del Movimento 5 Stelle, sostiene le donne in questo contesto inasprito dal Covid. L’emendamento dai lei proposto l’11 dicembre 2020 prevede 15 milioni di euro per il fondo della PMA.

Il 19 ottobre del 2020 è stato pubblicato nel Bollettino delle Giunte e Commissioni la modifica della legge 40/2004: questo intervento ha incrementato il fondo della procreazione medicalmente assistita di 5 milioni di euro all’anno, dal 2021 al 2023. In particolare questi aiuti sono rivolti alle coppie che riscontrano problemi di infertilità o sterilità, residenti in regioni prive di queste tecniche della Pma nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). Il Ministero della Salute si occuperà di monitorare l’uso di tali fondi.

Diventare madri in età avanzata: numero di casi in crescita

Grazie a questi interventi si sostengono le future mamme che intendono dare alla luce un figlio in età avanzata. L’Istat mostra un leggero aumento di nascite nella fascia d’età tra i 35-44 anni. Queste sono in crescita in Italia, come nel resto del mondo. Il settore dello spettacolo ne è la dimostrazione con mamme vip over 40 tra cui Madonna, Carla Bruni, Emanuela Folliero, Gianna Nannini, Cecilia Capriotti, Nicole Kidman, Celine Dion, Monica Bellucci, Antonella Clerici.

Se la maternità è un desiderio condiviso da molte donne, il passare del tempo rende sempre più difficile coronare questo sogno. Ma grazie alla fecondazione assistita le probabilità di concepire aumentano.

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Monia Carriero

Monia Carriero

Determinata, sensibile e dinamica, forze motrici che muovono in me la curiosità di sapere e di riportare! Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Stay tuned =)

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