Il nostro è uno dei sei Paesi in Europa in cui l’educazione sessuale non è obbligatoria. Di conseguenza è delegata alle famiglie tra le mure domestiche, dove però regnano imbarazzo, ritrosìa e a volte disinformazione, figlia di risposte evasive, sommarie o edulcorate; insomma, lontane dalla realtà. La prima tabooteca, inaugurata il 12 ottobre a Bologna, cerca di colmare questa lacuna offrendo strumenti e attività che parlino di sessualità e di affettività a bambini e ragazzi, finalmente senza tabù.

Accedere a una corretta educazione alla sessualità quanto incide sui comportamenti dei ragazzi?

Durex, in collaborazione con Skuola.net conduce ogni anno un’indagine attraverso l’Osservatorio giovani e sessualità, coinvolgendo circa 15.000 ragazzi tra gli 11 e i 24 anni. I dati di quest’anno, verranno presentati oggi in occasione del World AIDS day. Da quanto è già stato diffuso, emergono punti critici proprio su informazione e prevenzione, capisaldi di una corretta educazione sessuale:

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  • Un ragazzo su due cerca informazioni su internet (47%)
  • Solo la metà utilizza il preservativo durante un rapporto (49%)

Queste tendenze hanno forti ricadute sui comportamenti messi in atto.

Il ricorso a Internet, comprensibile nelle generazioni dei nativi digitali, in questo caso non è una soluzione. Accedere alla pornografia o a siti online poco affidabili, senza avere l’età o l’educazione necessaria per contestualizzare il contenuto, costruisce idee fuorvianti della sessualità, attorno a una performatività irrealistica che produce sentimenti svalutanti in chi non ha altri canali di informazione affidabili.

grafico con risultati su dove si informano gli adolescenti su sessualità e riproduzione

Fonte: progetto “Studio nazionale fertilità”

A tal proposito, finora in Italia si sono susseguite 16 proposte di legge per istituire l’educazione sessuale obbligatoria a scuola. La prima nel 1975 la propose  il Partito Comunista e l’ultima nel 2015 il governo Renzi; nessuna è entrata in vigore. Tutto resta a discrezione dei singoli dirigenti scolastici e necessita del benestare delle famiglie, che dimostrano spesso una certa resistenza.

Parallelamente, l’uso scarso del preservativo denota poca consapevolezza dei rischi per la salute propria e altrui. Di conseguenza, l’adesione ai programmi di prevenzione e screening è modesta:

  • il 64% non si è mai rivolto a specialisti della salute riproduttiva
  • solo il 6% ha fatto il test per la diagnosi di HIV o di altre infezioni.

Non a caso, gli ultimi anni vedono il ritorno di alcune malattie sessualmente trasmissibili e le nuove infezioni sono circa 4000 all’anno.

Qualcosa si muove: la prima biblioteca in Italia che sfida i tabù

L’ultima indagine del Ministero della salute ha coinvolto quattro fasce di intervistati, tra cui 16.063 prevalentemente di 16-17 anni. I risultati segnalano che meno della metà si rivolge agli amici e solo il 20% parla in famiglia dei temi legati all’educazione sessuale. I motivi principali sono il sentirsi a disagio (39%) e il tabù in casa (27%).

In questo quadro si inserisce una novità assoluta in Italia: la prima tabooteca. Il nuovo spazio si trova nel Centro documentazione delle donne di Bologna, gestito dal 1983 dall’associazione Orlando con il Comune di Bologna. L’iniziativa è stata realizzata con fondi pubblici, all’interno del progetto E.lette. La lettura aumentata per un safe space intersezionale e itinerante, grazie al bando Pari opportunità della regione Emilia-Romagna 2021/2022. Inoltre  ha ricevuto il sostegno delle associazioni femministe: Cassero, Non una di meno, Mujeres libres.

L’obiettivo è fornire percorsi educativi teorici e pratici a chi agisce già in contesti sanitari, culturali e formativi, più o meno formalmente: ostetriche, insegnanti, consultori, psicologi, librerie e biblioteche o altre associazioni. I materiali che offre la tabooteca sono libri, cartonati e pop-up, come Vagina and periods per i bambini o i giochi da tavolo per adolescenti, come il Taboo in versione Sexexploration. È tutto consultabile sul catalogo, in fase di aggiornamento. Insomma, strumenti tradizionali ripensati sui temi dell’educazione sessuale: mestruazioni, contraccezione, anatomia ma anche affettività, orientamento sessuale e identità di genere.

Questo è un esempio di come società e istituzioni possano collaborare, agevolato dall’approvazione della legge che nel 2020 ha liberalizzato la comunicazione sui preservativi in Italia, riconosciuta come strumento di consapevolezza e prevenzione.

Al riguardo, il governo neozelandese ha lanciato la campagna Keep It Real Online per un uso responsabile e sicuro di internet su molti temi tra cui le molestie online, materiale intimo o la pornografia.

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Roberta Nutricati

Roberta Nutricati

Laureata in Lettere Moderne a Siena e in Relazioni Internazionali a Torino. Dopo aver vissuto e lavorato in Spagna per un anno, ho conseguito un master in Europrogettazione e il riconoscimento alla Camera dei Deputati come Professionista Accreditata presso la Fondazione Italia-USA a Roma. Collaboro con il settimanale TheWise Magazine e scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista.

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