Come se il tempo dedicato al sonno fosse sprecato, la Generazione Z preferisce rimanere sveglia durante le ore notturne facendosi rapire dai device. È il fenomeno del vamping – vampireggiare – , così definito nel 2014 dal New York Times e tornato di moda oggi tra le cybercomunità di adolescenti connesse anche la notte.

Il buio diventa un momento di libertà assoluta: nessun controllo genitoriale, nessuna organizzazione prestabilita, nessuna censura. Il desiderio di autoregolarsi, la voglia di appartenere ad una comunità continuando a restare collegati anche la notte, contribuiscono al sorgere di gravi problematiche comportamentali. Difficoltà a concentrarsi, irritabilità, e disturbi dell’umore, sono campanelli d’allarme che, soprattutto negli adolescenti, non sono da sottovalutare.

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Cybercomunità di adolescenti connesse anche la notte

Nel silenzio e lontane da occhi indiscreti, le cybercomunità di adolescenti si connettono e trascorrono intere notti insonni. Documentando tutto sui social con l’hashtag #vamping, durante la notte si destreggiano abilmente su Instagram, TikTok o Snapchat e fanno maratone interminabili di serie tv.

Secondo la National Sleep Foundation, organizzazione statunitense senza scopo di lucro che dal 1990 fornisce informazioni esperte su problemi di salute legati al sonno, più della metà dei giovani nel mondo dai 15 ai 17 anni, dorme molto meno rispetto alla raccomandazione minima.

Gli esperti dell’American Academy of Sleep Medicine – società professionale dedicata alla medicina del sonno – hanno aggiornato le linee guida sulle raccomandazioni per il sonno di bambini e adolescenti. Le ultime valutazioni sono molto più rigorose che in passato: dalle 8 alle 10 ore di sonno per adolescenti dai 13 ai 18 anni di età.

Giampietro Chiamenti, ex Presidente della FIMP – Federazione Italiana Medici Pediatri -, commentando l’aggiornamento delle linee guida del sonno, in un’intervista rilasciata a QS, quotidiano on line di informazione sanitaria, afferma:

L’importanza del sonno è fondamentale e lo si capisce sempre più man mano che si conoscono le modalità di funzionamento del cervello e le capacità che questo possa, con la produzione di serotonina, deprimere o condizionare il nostro stato salute […] anche alla luce di lavori che correlano la quantità di ore di sonno del bambino con la possibilità che sviluppino in età adolescenziale dei problemi di tipo comportamentale, come ad esempio la dipendenza all’uso di sostanze come le droghe o al fumo“.

Famiglia e scuola giocano un ruolo di sostanziale importanza

Complice o colpevole di questo desiderio di comunicare costantemente con l’esterno è stata sicuramente la pandemia. Nonostante oggi le restrizioni siano terminate, il vamping dilaga ancora tra gli adolescenti tenendoli svegli durante la notte.

Il distanziamento sociale, la didattica a distanza o gli stessi cambiamenti ormonali che caratterizzano l’adolescenza sono solo alcuni dei fenomeni che contribuiscono – o hanno contribuito – alla creazione di cattive abitudini. Ritrovare un equilibrio è quasi impossibile senza il supporto dei genitori e delle istituzioni scolastiche.

Le iniziative di sensibilizzazione nelle scuole sul tema del vamping e delle cybercomunità che vivono di notte, sono utili a creare consapevolezza tra i giovani. Il confronto diretto tra coetanei con la supervisione degli adulti è un ottimo strumento per la risoluzione dei problemi.

Adeguati accorgimenti da parte dei genitori per quanto concerne le abitudini digitali dei figli, sono essenziali. Educare i figli alla tecnologia fin da piccoli è fondamentale. Con regole ben precise si possono scandire tempi e modalità per il consumo di Internet, smartphone, televisori e videogame.

Farli sentire liberi di stare con gli amici senza nessuna limitazione. Permettere quindi ai ragazzi di socializzare durante le ore diurne, sottraendo tempo alle numerose attività che li impegnano durante la giornata.

Lo sottolinea anche Danah Boyd, scrittrice e professore assistente di ricerca in Cultura e, Comunicazione alla New York University. Nel suo libro “It’s complicated” afferma: “l’agenda troppo piena degli adolescenti e dei giovani di oggi tra scuola, sport, musica e compiti da fare a casa, non gli permette di avere tempo libero a disposizione per godere di altri tipi di interessi o semplicemente per socializzare con i propri coetanei”.

Essere inoltre qualitativamente presenti nell’adolescenza dei figli in modo da risultare per loro punti di riferimento su cui poter fare affidamento in caso di dubbi è una modalità che invita il giovane ad una maggiore condivisione con il genitore.

La generazione Z ha infinite qualità e competenze. Gli adolescenti di oggi sono empatici, connessi e sensibili ai temi della sostenibilità e dell’ambiente. L’adrenalina delle loro giornate rischia di non esaurirsi nemmeno la notte se non li si aiuta a scaricarla nel modo corretto.

Organizzare serate dedicate alla lettura cartacea potrebbe essere un’altra sana abitudine. Alcuni ricercatori dell’Università del Sussex hanno dimostrato che leggere prima di andare a dormire aiuta a ridurre lo stress. Il libro può diventare quindi un ottimo compagno di viaggio nel proprio mondo interiore, a quell’età, ancora tutto da costruire e da scoprire.

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Florinda Ambrogio

Florinda Ambrogio

Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche con specializzazione in Scienze Forensi, amo la cronaca tanto quanto la narrativa. Da sempre impegnata per portare l'attenzione sui sempre attuali temi della crescita personale. Il cassetto mi piace riempirlo fino all'orlo di sogni che sostituisco non appena diventano realtà. Aperta al cambiamento solo se porta a migliorare.

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