Negli ultimi decenni lo sviluppo costante della tecnologia e di dispositivi all’avanguardia come lo smartphone, i social network o la realtà aumentata, ha incrementato il loro utilizzo da parte di utenti di ogni generazione, in particolare da parte dei giovani.

La dipendenza dei giovani dalla tecnologia in aumento

In Italia l’85% dei giovani tra gli 11 e i 17 anni decidono di avvalersi quotidianamente dello smartphone. Il 72% naviga su internet tutti i giorni. E sono almeno 300mila i giovani, tra i 12 e i 25 anni, che soffrono della sempre più diffusa dipendenza da internet.

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É ormai acclarato che un utilizzo spropositato della tecnologia può contribuire alla diffusione di malessere psicologico, isolamento sociale e dipendenza. La pandemia con la derivata “chiusura”- pur creando nuovi metodi di lavoro, formazione e interazione – ha in potenza accelerato e reso pervasive queste problematiche, soprattutto nei soggetti più fragili.

La maggior parte dei giovani usa la tecnologia in assoluta autonomia. In soggetti più fragili o in via di sviluppo è molto più probabile che ci sia un abuso della tecnologia, con i conseguenti gravi e specifici rischi: mancanza o scarsa qualità del sonno, danni alla vista, dolori muscolari, un’esposizione in generale ai pericoli, sia fisici che psicologici, sbalzi d’umore, disallineamento con la realtà, ansia, attacchi di panico e depressione. Anche il fenomeno degli Hikikomori (ritiro sociale volontario cronico) può avere tra le concause un uso distorto della tecnologia. La dipendenza tecnologica può sfociare in malattie psichiatriche e sembra riguardare soprattutto i giovani maschi.

Aspetti positivi per i giovani (e non solo) della tecnologia

Sicuramente, la tecnologia possiede molti aspetti positivi. Soprattutto quelli riguardanti le interazioni sociali e l’accessibilità delle informazioni. L’interazione online potrebbe essere uno strumento molto utile per combattere la timidezza e per riuscire a relazionarsi con più facilità con gli altri. I giovani, in particolare, in questo modo possono dare meno peso a quello che percepiscono come un giudizio costante per il loro aspetto fisico. Le nuove tecnologie, inoltre, soprattutto per i ragazzi sono una fonte di divertimento, creatività, fantasia. La realtà virtuale e i videogiochi ne sono un esempio.

L’uso fisiologico, commisurato della tecnologia può promuovere nei giovani una maggiore autonomia e indipendenza. Le nuove innovazioni tecnologiche possono essere importanti elementi anche nella vita quotidiana e persino nella salute fisica e mentale. Si pensi alla possibilità di svolgere consulenze psicologiche online e allo sviluppo della telemedicina, all’ottimizzazione dei tempi e dei costi di spostamento, allo smart working che può consentire un sano equilibrio tra vita privata e lavorativa.

Il sostegno verso i giovani

É necessario dunque che vi sia un utilizzo consapevole e adeguato da parte dei giovani dei mezzi tecnologici a disposizione. I genitori e gli adulti di riferimento svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione dei comportamenti potenzialmente pericolosi nell’uso della tecnologia. Sostegno ed educazione affettiva sono strumenti generativi di self-confidence e self-empowerment. Una relazione genitore-figlio sana e umanamente ricca certamente può contribuire a prevenire il rischio di dipendenza e a diminuire il livello di ansia sociale, oggi sempre più diffusa tra i giovani.

L’attenzione deve essere continuativa, fin dall’infanzia, perché si possano registrare concreti effetti. Il dialogo aperto e l’ascolto attivo sono le strategie più significative per tutelare e promuovere il benessere dei giovani. La focalizzazione sul tema della tutela della privacy online e sui contenuti rilasciati sono parte indispensabile dell’educazione tecnologica. I ragazzi devono imparare ad autoregolarsi e autogestirsi assumendo un atteggiamento critico rispetto al web.

Iniziative delle istituzioni

Le associazioni sportive possono essere una leva importante nel senso di un atteggiamento equilibrato nei comportamenti “tecnologici”. Anche grazie a iniziative come “Follow yourself”. Si tratta di un progetto sull’informazione e la prevenzione del cyberbullismo e della dipendenza tecnologica attraverso l’attività sportiva, finanziato nella Regione Marche con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. I giovani hanno mostrato entusiasmo all’invito di immergersi in nuove attività e imparare nuovi sport, prendendo le distanze dalla tecnologia e soprattutto collaborando, facendo parte di un gruppo, stimolando la voglia di sperimentare, stando insieme.

O ancora come #JumpOutTheWeb, un progetto rivolto agli adolescenti della Val di Fassa e della Val di Fiemme, il cui scopo principale è quello di sensibilizzare sulle dipendenze da tecnologia, promuovendo anche incontri con psicologi esperti. O alle diverse campagne di SavetheChildren, come quella del Movimento Giovani contro la violenza di genere online tra adolescenti.

Nel corso degli anni diverse istituzioni, organizzazioni e aziende hanno intrapreso molteplici passi in avanti all’interno della scuola e di enti esterni per garantire l’uso positivo e soprattutto consapevole delle modalità della tecnologia da parte dei più giovani. La scuola rappresenta un luogo sicuro per i ragazzi. E ha una grande responsabilità, mezzi e risorse per rendere primario il benessere dei giovani e degli insegnanti. Per poter essere attuabile tale progetto, avvengono aggiornamenti costanti. L’obiettivo è quello di raggiungere una qualità di vita accettabile all’interno del mondo scolastico.

Per promuovere un avvicinamento sociale tra i giovani potrebbe essere interessante diffondere ancora più iniziative da parte di musei, teatri, cinema, o, più in generale, luoghi culturali. Il Museo del Teatro alla Scala e la Casa del Manzoni sono un esempio di come consentire a gruppi di ragazzi ingressi dal costo simbolico, al fine di far crescere anche l’interesse e promuovere cultura.

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Chiara Andriani

Chiara Andriani

Chiara Andriani. Mi sono diplomata al Liceo Linguistico, avendo sempre avuto un interesse e un orecchio attento per le lingue. Fin dall'infanzia ho mostrato un particolare coinvolgimento ed entusiasmo verso l'universo letterario e cinematografico e una passione per la musica. L'attrattiva verso la scrittura mi ha spinto a cercare un modo per renderla parte integrante della mia vita di tutti i giorni, portandomi alla scoperta anche del giornalismo e di BuoneNotizie.it. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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