L’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha pubblicato i risultati dell’ultima indagine sui residui di pesticidi nei prodotti che consumiamo. In un campione di 87.863 alimenti, sul 96.1%  sono stati riscontrati livelli di pesticidi al di sotto dei massimi consentiti dalla legge.

Inoltre, nell’ambito del programma europeo coordinato EU-MACP che prevede l’analisi di ulteriori campioni raccolti da 12 prodotti da riesaminare a distanza di tre anni, il 58.1% è risultato privo di livelli quantificabili di residui, il 39.8% ne conteneva concentrazioni inferiori o uguali ai livelli consentiti e solo il 2.1% li superava (anche se la % è in aumento rispetto all’ultimo monitoraggio). Un risultato che comunque rassicura i consumatori e conferma l’elevato livello di sicurezza alimentare nei Paesi UE.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

I residui di pesticidi nei prodotti analizzati in Italia e il monitoraggio delle partite di pompelmi

Tra i prodotti esaminati in Italia (1.492) solo lo 0.40% è risultato non conforme alla legge, ossia con residui di pesticidi superiori ai massimi consentiti. Un risultato che si colloca al di sotto della media europea. Nel campione italiano, l’84.2% dei prodotti analizzati era di origine domestica, il 3.1% proveniente da Paesi dell’UE, l’11.33% importato da Paesi extra UE e l’1.41% di origine sconosciuta. Prodotti non conformi sono stati rinvenuti tra pompelmi, meloni, broccoli, banane e grano.

Se si considera l’intero campione europeo, tra i prodotti non conformi, maggiori residui sono stati rilevati ancora una volta su pompelmi, peperoni dolci e banane. Solo nell’olio d’oliva, nelle uova e nei grassi bovini in nessun caso sono state riscontrate tracce di pesticidi.

L’attenzione sui pompelmi è alta già da diversi anni, poiché in alcune partite importate da Paesi extra UE c’erano tracce di pesticidi vietati in Europa. Controlli più accurati sui prodotti maggiormente a rischio tutelano i consumatori ma soprattutto i produttori che rispettano gli standard e la legislazione in materia.

Sicurezza alimentare: la legislazione europea sull’uso dei pesticidi

I pesticidi utilizzati per impedire agli alimenti di origine animale o vegetale di deteriorarsi sono comunemente chiamati fitosanitari. Proprio perché hanno la funzione di “proteggere” frutta, ortaggi, carni, contengono almeno una sostanza attiva. Quest’ultima, se assunta in grosse quantità, può causare gravi danni alla salute. L’EFSA quindi ogni anno stila una lista con tutte le sostanze attive pericolose sulla base della quale poi gli Stati membri autorizzano i prodotti fitosanitari a livello nazionale.

C’è un regolamento europeo comune, CE n. 396/2005, che fissa le quantità massime di residui (LMR) consentiti nei prodotti di origine animale o vegetale destinati al consumo umano o animale. L’Unione europea dispone di un programma di controllo pluriennale coordinato che annualmente richiede agli Stati membri di campionare, analizzare e testare una gamma concordata di prodotti per una gamma concordata di antiparassitari, per valutare l’esposizione ai consumatori. L’EFSA raccoglie questi risultati e li pubblica annualmente in un report.

Tra gli obiettivi della Commissione europea nella strategia “From farm to fork” c’è quello di ridurre del 50% l’uso di pesticidi chimici entro il 2030. Gli Stati membri dovranno fissare i propri obiettivi nazionali di riduzione. Gli Stati che ne usano di più dovranno ridurre l’utilizzo più velocemente per raggiungere il target. Oltre alla salute dei cittadini e alla sicurezza alimentare, una delle ragioni che ha spinto verso la riduzione di pesticidi è la necessità di salvaguardare api e altri insetti impollinatori responsabili della biodiversità. Infatti, a causa dell’uso di queste sostanze si è drasticamente ridotto il numero delle api, senza le quali un terzo del cibo che mangiamo non sarebbe più disponibile.

La Francia ha già messo al bando alcuni dei pesticidi maggiormente responsabili della morte di api e insetti impollinatori, anche se negli anni Novanta è stato il primo Paese a introdurli.

Leggi anche:

Carne sintetica e la posizione dell’Italia

Condividi su:
Mariarita Persichetti

Mariarita Persichetti

Laureata in Management con una tesi in marketing territoriale. Viaggio, scrivo, fotografo e degusto formaggi. Su Buonenotizie.it parlo di progetti sostenibili e innovativi nel turismo, cultura gastronomica e mondo. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici