Il mondo della traduzione è affascinante e complesso. Negli ultimi anni, con l’avvento della tecnologia, l’industria delle traduzioni si è evoluta a tal punto da rappresentare una sorta di confluenza tra conoscenze informatiche e umanistiche. Cosa ci aspetta in futuro?

L’origine delle traduzioni

Il verbo italiano tradurre deriva, a sua volta, dal verbo latino transducere, che significa condurre attraverso. In effetti, chi traduce un testo da una lingua a un’altra traspone parole, immagini, sensazioni. Al traduttore spetta un arduo compito, quello di ricreare la veridicità di un testo, in un nuovo contesto che è estraneo all’ambiente di partenza. Obiettivo delle traduzioni è facilitare la comunicazione in ambienti linguistici diversi.
L’esempio di traduzione con maggior valore storico è, senza dubbio, la Stele di Rosetta. Si tratta di un blocco di pietra, ritrovato nel 1799 in Egitto, nel corso della campagna napoleonica. Sul blocco, uno stesso testo era stato riportato in tre lingue diverse: l’egiziano geroglifico, l’egiziano demotico e il greco antico. Jean-François Champollion, studioso napoleonico di egittologia, riuscì nel 1823 a decifrare i geroglifici, grazie alla conoscenza del greco antico.
Le traduzioni hanno assunto, nel corso dei secoli, anche valore politico: si pensi alle traduzioni della Bibbia, come la Vulgata di San Girolamo, o alle traduzioni per immagini (cosiddetti libri pauperum), che hanno permesso alla religione cristiana cattolica – e quindi al potere della Chiesa di Roma – di instaurare la propria egemonia.

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Google Translate e Vasco Translator: in pensione vocabolari e traduttori?

Tradurre significa, soprattutto, padroneggiare più lingue. Conoscere più lingue è diventata una competenza chiave, nel mondo globalizzato in cui viviamo. Sono lontani i tempi in cui, per svolgere professioni a contatto con il pubblico, bastava un livello di inglese basico, quasi maccheronico: il mercato richiede prontezza di spirito, iniziativa e comunicazioni facili.
La diffusione di massa di dispositivi portatili, dotati di connessione a Internet, ha reso alla portata di tutti la comunicazione interculturale quotidiana. Google Translate, ad esempio, facilita le traduzioni ed è molto utilizzato, anche a livello professionale. Vasco Electronics, multinazionale dell’elettronica, ha lanciato sul mercato un traduttore automatico istantaneo, in grado di tradurre da e per 108 lingue e di disporre di connessione internet illimitata, in tutto il mondo. Le previsioni sulla diffusione dell’Intelligenza Artificiale sentenziano come sia ormai scaduta l’attività dei traduttori umani.

L’industria della traduzione sta realmente per terminare il suo corso? In realtà non è così scontato come sembra. Ai traduttori automatici manca una componente essenziale: il senso critico. Una pagina web, sottoposta ad input dati, restituirà delle informazioni che faranno capo ad una base dati: potranno sì essere corrette, ma risulteranno avulse da contesti reali. La situazione in cui questo tipo di problematica si manifesta maggiormente è la traduzione giurata o legale, ambito nel quale è indispensabile conoscere anche leggi e norme dei sistemi linguistici e culturali da, o verso i quali, si effettua la traduzione. Aspetto non trascurabile è la revisione della traduzione: il contenuto deve essere controllato da un madrelingua, per evitare sviste. La traduzione automatica di manuali di istruzioni, redatti in lingue orientali, spesso raggiunge note di comicità, a causa di errori non revisionati.

Il valore della qualità: traduzione non è improvvisazione

Il mercato della traduzione ha raggiunto, a livello mondiale, un fatturato di oltre 56 miliardi di dollari. Questo mercato è in continua espansione. La domanda di traduttori e interpreti copre qualsiasi settore: legale, medico, farmaceutico, marketing. Nel marketing la sfida che aspetta i traduttori riguarda la localizzazione di un prodotto o di un servizio: non basta solo trovare un corrispettivo dei termini nella propria lingua, ma occorre modificare nomi di marchi e campagne, affinché l’immagine abbia un valore aggiunto, per la cultura che recepisce il prodotto “tradotto”. Tradurre significa scegliere un testo e pianificarne la trasformazione in un’altra lingua, cercando di mantenere saldi i presupposti base sottostanti al testo. Traduzione significa oggi formazione e acquisizione continua di nuove competenze. Soprattutto, significa comprendere e interagire, in maniera intelligente, con l’altro. In questo i computer ancora non riescono a batterci.

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Donatella Bruni

Donatella Bruni

Mi occupo di economia, lavoro e società, con uno sguardo alle dinamiche del lavoro, ai consumi e ai cambiamenti della società (fisica e digitale). Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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