La Danimarca propone delle soluzioni contro il cambiamento climatico. L’obiettivo? Diventare carbon neutral entro il 2025

 

L’estate 2020 si caratterizza oltre che per la pandemia in corso anche per le sempre più frequenti ondate di calore che intressano in particolare le aree cittadine, tanto in Italia quanto nel mondo. Questo, almeno, è quanto emerge dall’ultimo rapporto realizzato da Legambiente. Il problema sono le città, dunque. Eppure, sono questi stessi luoghi che possono dare origine a soluzioni per contrastare il cambiamento climatico.

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In questo modo possono trasformarsi da punto di debolezza in una vera e propria risorsa. Un esempio di questo approccio costruttivo è quello realizzato da Copenaghen.

Il modello Copenaghen per contrastare il cambiamento climatico

La Danimarca si è sempre distinta in meglio sulle scelte ecosostenibili che ha messo in campo. Un esempio è proprio l’utilizzo di energia pulita proveniente dal vento. Un altro è il provvedimento che vieta l’utilizzo di caldaie fossili già dal 1° gennaio del 2013 per favorire l’utilizzo di caldaie alimentate da energie rinnovabili. Come sono stati possibili questi risultati? Essenzialmente attraverso un mix di tre elementi di successo: attivismo dal basso, tasse elevate e un governo pragmatico. Tutto ciò parte, però, da una manifestazione realizzata negli anni 70 presso piazza del Municipio da parte di 100.000 abitanti. Questi ultimi chiedevano una riduzione consistente dell’utilizzo delle auto, in modo da riappropriarsi della città. Pian piano le auto sono diminuite a favore delle biciclette, realizzando così sempre più piste ciclabili e aree pedonali.

La sfida (im)possibile

L’azione di contrasto al cambiamento climatico continua ancora oggi, con una sfida di tutto rispetto. Infatti, entro il 2025 Copenhagen vuole diventare carbon neutral. L’intenzione è quella di sostituire il carbone con energia eolica, geotermica e proveniente dalle biomasse. Inoltre, c’è la volontà di realizzare impianti per la cattura e lo stoccaggio del carbonio emesso dall’inceneritore dei rifiuti presente nella città di Copenaghen. In questo modo, si è dato avvio a un circolo virtuoso con cui la Capitale entra in competizione con Amsterdam per diventare la città più ecologica al mondo.

Andando in questa direzione, verranno creati 35.000 posti di lavoro. Le buone intenzioni, però, non finiscono qui. Il governo danese, infatti, intende vietare l’utilizzo di auto alimentate a petrolio e rendere tutti gli autobus completamente elettrici. Ci sono novità anche per la gestione del traffico. Infatti, si intende realizzare un piano che vieta alle auto di passare per il centro della città ma solo tramite la periferia. In questo modo, si vuole disincentivare l’utilizzo dell’auto per compiere brevi tragitti, inquinando così di meno.

Uno sguardo al resto d’Europa

Queste iniziative non sono le uniche che sono state messe in atto. Accanto a queste ce ne sono delle altre, come sta accadendo in Francia. A Parigi, in particolare, è in programma il piano “una città in 15 minuti“. Ciò consiste nel rendere disponibili sia servizi che negozi raggiungibili in breve tempo, anche in bicicletta. Poi c’è Londra che si colloca ai primi posti per le bassissime emissioni di inquinanti nell’aria. Oslo, invece, è leader nell’incentivare l’utilizzo delle auto elettriche in sostituzione di quelle alimentate dai derivati del petrolio. A Bruxelles i cittadini possono decidere di chiudere le strade alla circolazione delle auto per organizzare feste.

In Italia, invece, c’è il progetto “Arianna” che ha come obiettivo quello di raccogliere dati sull’inquinamento atmosferico nella città di Milano. Lo scopo è quello di avere una mappa completa della città e trovare così soluzioni efficaci per contrastare l’inquinamento. Si tratta di un vaso ad alta tecnologia contenente un dispositivo che raccoglie informazioni sulla quantità di smog presente nell’aria. Nel nostro Paese, comunque, sono molti i passi in avanti compiuti per la salvaguardia dell’ambiente e, dunque, della propria salute.

Non mancano altre soluzioni per rendere le città quanto più ecosostenibili possibile, come accade negli USA. Dulcis in fundo, vi sono altri Paesi come il Messico dove si stanno mettendo in atto delle strategie da premio Nobel per combattere l’inquinamento.

Andando in questa direzione, non solo abbiamo la possibilità di vedere il cielo più azzurro e limpido come dovrebbe essere. Oltre a ciò, infatti, potremmo salvare 3 milioni di vite in tutto il mondo, che è il numero invece di morti che l’inquinamento atmosferico provoca ogni anno.

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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