La lotta all’inquinamento ha raggiunto un traguardo storico: la benzina con piombo è fuori commercio in tutto il mondo. Il traguardo è stato raggiunto a fine luglio, quando l’Algeria, unico paese in cui era ancora possibile acquistarla, ne ha reso illegale la vendita. Ad annunciarlo è stato il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, tramite la direttrice esecutiva Inger Andersen. Nel 2002 l’Onu aveva organizzato la Collaborazione per veicoli e carburanti puliti, quando la “super” era ancora disponibile in oltre 100 Paesi.

Le difficoltà del percorso

Dopo lo studio del National Institutes oh Health del 1979, che evidenziava i pericoli della benzina con piombo, i Paesi occidentali hanno iniziato a ridurne la produzione. Già quindici anni dopo vigeva, per i produttori di automobili, l’obbligo di produrre esclusivamente macchine a benzina verde (quella con piombo era soprannominata la “rossa”). In Europa la vendita della super venne bloccata nel 2002, mentre in Africa, Asia e Medio Oriente c’è voluto molto più tempo. In particolare, i Paesi più poveri hanno incontrato diverse difficoltà nel ricambio delle numerose auto datate e nell’incentivare l’acquisto di nuovi veicoli. Alcuni produttori della benzina con piombo avevano inoltre messo in discussione l’efficienza della benzina verde.

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Le prossime tappe 

Il nuovo obiettivo dell’Onu, secondo la stessa Andersen, è incentivare al massimo la diffusione di veicoli elettrici o comunque sempre meno inquinanti. I motori elettrici continuano ad avvicinarsi a quelli a scoppio per prestazioni e costi di produzione e mantenimento. Anche per questo l’Unione Europea sta disincentivando la vendita di auto inquinanti e promuovendo investimenti di lungo periodo per agevolare motori più verdi. Allo stesso tempo sarà necessario riciclare i veicoli più vecchi e limitarne la rivendita.

Come nel precedente passaggio, il nodo cruciale saranno i Paesi meno sviluppati, che dovranno compiere gli stessi passaggi con risorse più limitate in situazioni politico sociali meno stabili.

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Riccardo Ruzzafante

Riccardo Ruzzafante

Riccardo Ruzzafante, ho studiato Scienze Storiche all'Università di Torino. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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