Il piano “Fit for 55” della Commissione europea su clima, energia e industria.

Il 14 luglio la Commissione europea ha adottato le proposte legislative “Fit for 55” per ridurre le emissioni di gas serra (CO2) del 55% entro il 2030 e per azzerarle entro il 2050. Si tratta di dodici proposte in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità. Con questo piano l’Unione europea vuole raggiungere gli obiettivi del Green Deal, l’accordo che stabilisce di rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050.

Le proposte presentate dalla Commissione europea hanno lo scopo non solo di salvaguardare il clima, ma anche di “trasformare la nostra economia e la nostra società per costruire un futuro equo, verde e prospero”.

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La proposta della Commissione europea per vietare la vendita di auto inquinanti dal 2035

Una delle proposte della Commissione europea sul clima è lo stop alla vendita dei veicoli a benzina e diesel entro il 2035. Per garantire che gli automobilisti siano in grado di caricare o alimentare i veicoli, verrà imposto agli Stati membri di aumentare la capacità di carica in proporzione alle vendite di auto a zero emissioni di CO2. Gli Stati perciò dovranno installare punti di ricarica e rifornimento sulle principali autostrade. Infatti per la ricarica elettrica ci dovranno essere punti ogni 60 chilometri e ogni 150 chilometri per il rifornimento di idrogeno.

L’obiettivo sarà raggiunto gradualmente e sarà accompagnato dalla creazione di un nuovo mercato della CO2. Gli introiti finiranno in un fondo sociale per il clima. Con questo fondo l’UE potrà cofinanziare al 50% gli incentivi nazionali per l’acquisto di auto a zero emissioni e la riqualificazione energetica degli edifici.

La riforma del sistema di scambio delle emissioni di CO2

Nelle proposte della Commissione europea per il clima è prevista anche la riorganizzazione del sistema di scambio delle emissioni di CO2 (ETS) e la sua estensione al settore degli edifici e dei trasporti. Il sistema di scambio delle emissione è il principale strumento utilizzato dall’Unione Europea per controllare le emissioni di CO2. L’ETS fissa un prezzo per il carbonio e riduce ogni anno il limite massimo applicabile alle emissioni di determinati settori economici. In 16 anni questo sistema ha ridotto del 42,8% le emissioni provenienti dalla produzione di energia elettrica e dalle industrie ad alta intensità energetica.

In particolare la Commissione propone di abbassare ulteriormente il limite massimo generale delle emissioni e di aumentarne il tasso annuo di riduzione. Inoltre il piano si prefigge di eliminare gradualmente le quote di emissioni a titolo gratuito per il trasporto aereo e marittimo.

Gli strumenti per la fissazione del prezzo del carbonio genereranno entrate da reinvestite per incentivare l’innovazione, la crescita economica e gli investimenti nelle tecnologie pulite.

Raddoppiare l’energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030

La proposta della Commissione europea sulle energie rinnovabili vuole raddoppiare la percentuale di energia prodotta nell’UE da fonti rinnovabili entro il 2030. Nel 2019 l’Unione Europea produce energia da fonti rinnovabili per quasi il 20%. Così il piano Fit for 55 fissa un target di produzione di energia da fonti rinnovabili del 40% entro il 2030 nei settori dei trasporti, del riscaldamento, del condizionamento dell’aria, dell’edilizia e dell’industria.

Per questo gli Stati dovranno rafforzare i criteri di sostenibilità per l’uso della bioenergia e progettare schemi di sostegno in modo che rispettino il principio “a cascata” per le biomasse legnose. Con l’approccio “a cascata” si definisce l’impiego della biomassa legnosa per sviluppare la bioeconomia circolare, l’economia che impiega le risorse biologiche e i rifiuti per la produzione industriale ed energetica.

Il percorso verso la neutralità climatica. Fonte: Commissione Europea

Le proposte della Commissione europea sulla fiscalità per disincentivare le emissioni di CO2

La revisione della fiscalità dell’energia propone di allineare la tassazione dei prodotti energetici alle politiche dell’UE per promuove tecnologie pulite. Con la nuova tassazione, proposta dalla Commissione europea, si elimineranno le esenzioni e le aliquote ridotte che incentivano l’uso dei combustibili fossili e aumentano le emissioni di CO2. In più queste norme ridurranno gli effetti nocivi della concorrenza fiscale in materia di energia e contribuiranno a garantire agli Stati membri entrate derivanti da imposte verdi.

Inoltre l’Unione europea fisserà il prezzo del carbonio sulle importazioni di determinati prodotti. Ciò garantirà che le riduzioni delle emissioni di CO2 europee contribuiscano a un calo delle emissioni a livello mondiale. Questo meccanismo impedirà che la produzione a carbonio si sposti fuori dall’Europa e incoraggerà l’industria dei partner internazionali ad adottare provvedimenti per il clima.

La proposta del nuovo fondo sociale per il clima

Nel medio e lungo periodo i benefici delle politiche sul clima dell’UE supereranno i costi di questa transizione. Ma nel breve periodo le politiche climatiche rischiano di mettere in difficoltà le famiglie e le imprese più piccole.

Perciò la Commissione europea propone di istituire un nuovo fondo sociale per il clima. L’obiettivo è assegnare finanziamenti agli Stati membri per aiutare i cittadini a investire nell’efficienza energetica e in una mobilità più pulita. Il fondo sociale per il clima sarà finanziato dal bilancio dell’UE, utilizzando un importo equivalente al 25% dalle entrate provenienti dallo scambio di quote di emissione.

Il fondo consentirà di assegnare 72,2 miliardi di euro agli Stati membri per il periodo 2025-2032. All’Italia dovrebbero andare quasi 8 miliardi di euro del nuovo fondo sociale.

proposte della Commissione Europea

I vantaggi delle proposte per il clima. Fonte: Commissione Europea

I vantaggi di azzerare le emissioni di CO2

Con il piano Fit for 55 e la normativa europea sul clima l’Unione europea si propone di proteggere le persone e il pianeta. Infatti nel lungo periodo gli Stati europei avranno aria più pulita, città più verdi, cittadini più sani, minor consumo energetico e bollette meno care. “Queste nuove proposte avranno un impatto sull’intera catena del valore di settori quali l’energia, i trasporti, l’edilizia e le ristrutturazioni, contribuendo a creare posti di lavoro sostenibili, locali e ben retribuiti in tutta Europa”, si legge sul sito della Commissione Europea.

In particolare, la sfida della transizione verde dell’Unione europea è fare in modo che i vantaggi e le opportunità siano accessibili a tutti. Utilizzando i diversi strumenti politici disponibili a livello dell’UE il ritmo dei cambiamenti sarà adeguato e non eccessivamente destabilizzante. A questo proposito Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “L’Europa è stata il primo continente a dichiarare l’obiettivo delle propria neutralità climatica nel 2050 e ora siamo i primi a presentare una tabella di marcia concreta. L’Europa guida il dibattito sulle politiche climatiche attraverso l’innovazione, gli investimenti e la compensazione sociale.”

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Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine, laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali con un Master in Comunicazione istituzionale. Lavoro in Rai da diversi anni. Giornalista pubblicista e tutor del laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista

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