Per porre rimedio alla crisi climatica e ambientale che sta flagellando il pianeta, una strada molto efficace è quella di ricorrere a soluzioni innovative nell’edilizia sostenibile. Infatti dall’ultimo rapporto delle Nazioni Unite, la percentuale della popolazione urbana supera quella della popolazione rurale anche nei Paesi meno sviluppati: attualmente oltre il 54% della popolazione mondiale (4 miliardi di persone) vive in aree urbane ed entro il 2030, altri 2 miliardi si trasferiranno nelle città. Sviluppare un’edilizia sostenibile, come piantare più alberi, utilizzare tecniche innovative e installare dei giardini pensili, sarà quindi sempre più importante.

Forestami: l’edilizia sostenibile milanese

Forestami è un ambizioso progetto di edilizia sostenibile di Milano. Il fine principale è quello di aumentare il verde della città metropolitana. I promotori si sono dati un chiaro obiettivo: tre milioni di alberi piantati entro il 2030. Gli alberi consentiranno concretamente tre risultati: pulire l’aria, contrastare gli effetti del cambiamento climatico e migliorare la vita dei cittadini nella città. Finora sono stati piantati 300mila alberi e gli ultimi fanno parte di Parco Nord Milano, uno spazio verde cittadino di oltre 800 ettari che è tra i più grandi d’Europa.

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Forestami è interessante perché differenti studi mostrano che piantare alberi è il modo più efficace ed economico per rallentare il cambiamento climatico in atto sul nostro pianeta. Aumentare il verde nelle città permette di catturare le polveri sottili e migliorare il benessere fisico e mentale delle persone. Recentemente alcuni ricercatori a Washington DC hanno raccolto circa 70mila temperature da differenti zone di diverse città. Questo studio ha mostrato in maniera evidente che le strade “spoglie” di alberi erano mediamente più calde di 1,8 gradi rispetto alle vie alberate.

La vernice che rende i murales sostenibili

L’artista sardo Manu Invisibile, già autore di numerose opere in Italia e all’estero, ha realizzato il primo murales ecosostenibile. L’innovazione è nella pittura utilizzata che permette di depurare l’aria, grazie a un’innovativa vernice che cattura lo smog. L’opera è stata installata nell’Istituto Zenale e Butinone di Treviglio, nella provincia di Bergamo, un esempio di edilizia sostenibile unico, che nasce dalla volontà degli studenti che hanno posto l’attenzione all’ambiente al primo posto.

La pittura green, secondo gli studi che sono stati fatti è capace di depurare l’aria dall’88,8% dell’inquinamento presente in essa ed è utilizzabile anche per gli interni. Cento metri quadri di questa vernice dovrebbero ridurre l’inquinamento dell’aria al pari di un bosco di alberi della stessa dimensione. Questo non vuole essere un’alternativa agli alberi, ma una soluzione per quelle zone dove non è possibile piantarne. Il progetto è stato promosso dall’associazione “Nuvole in viaggio”.

Giardino pensile

Esempio di giardino pensile su di un tetto (@roof-terrace-gb5a782da9_1920).

I giardini pensili chiave dell’edilizia sostenibile

Dal 1997 esiste l’Associazione Italiana VErde Pensile (AIVEP) che aggrega i professionisti del settore del verde pensile nel nostro Paese. L’AIVEP è anche membro fondatore dell’European Federation of Green Roof Associations che opera in vari stati del nostro continente. Tra gli obiettivi dell’associazione c’è quello di promuovere e divulgare la norma UNI 11235-2015 che considera il verde pensile come un tipo di tetto a tutti gli effetti e ne indica i requisiti richiesti.

Trasformare i tetti in giardini permette di catturare le polveri sottili, ridurre il caldo in città e preservare la biodiversità. Ne esistono già molti esempi e alcuni da giardini sono divenuti dei veri e propri orti che permettono un’agricoltura sostenibile.

L’esempio più conosciuto si trova a Rotterdam ed è “The DakAkker”, la più grande fattoria sul tetto d’Europa. Restando ai tetti green invece il primato è tutto italiano: la High Line di Torino è il giardino pensile sito sul tetto del Lingotto del capoluogo piemontese è il più grande giardino pensile d’Europa.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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