Il percorso per una maggiore sostenibilità ambientale passa attraverso piccoli e grandi cambiamenti. Alcune volte si tratta di gesti eclatanti, altre volte di piccole abitudini che contribuiscono al cambiamento, e un ottimo esempio si può riscontrare nel mondo del turismo. Ad aprile il sito di prenotazione Booking.com ha pubblicato un sondaggio che mostra come i turisti siano sempre più desiderosi di viaggiare in maniera sostenibile.
E i risultati sono decisamente positivi: la percentuale di intervistati che vogliono viaggiare in maniera sostenibile è passata dal 61% di aprile 2021 al 71% in dodici mesi. Questa consapevolezza influisce anche sui luoghi e il periodo di ferie: il 40% degli intervistati vuole viaggiare in bassa stagione. Evitando le destinazioni e le attrazioni più inflazionate per non concentrare l’impatto ambientale in pochi punti.

I trucchi per diventare più sostenibili

In parallelo con la crescita di interesse del pubblico, lo stesso settore delle strutture sta adottando sempre più soluzioni eco-sostenibili. Tra queste ci sono quelle che si rifanno al passato, come il progetto Alberghi diffusi. L’idea è quella di sfruttare case non più abitate inserite in centri storici, permettendo all’ospite di vivere una vacanza inserito nella quotidianità delle persone. Si tratta dunque di un sistema che non costruisce edifici nuovi e permette di valorizzare anche i borghi più piccoli. Oltre ad essere scalabile in altri paesi: dal 2009 progetti simili si sono sviluppati anche in Croazia, Giappone, Stati Uniti e Spagna.
Il legame con il territorio si può esplorare anche a livello di cibo: mangiare presso attività che utilizzano prodotti km zero e stagionali, presidi di Slow Food e stoviglie riutilizzabili o compostabili. 

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Le soluzioni più moderne

Le nuove tecnologie forniscono ulteriori possibilità agli alberghi, come l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia: pannelli solari, sistemi idrici e di climatizzazione più efficienti. La stessa mobilità può integrare un migliore servizio di mezzi pubblici (tram, bus, treno e metro) con gli attori della sharing economy, che permettono di affittare mezzi a basso impatto ambientale come automobili e monopattini elettrici, biciclette e motorini. 
Per reperire tutte le informazioni si può sfruttare il web, nonostante lo stesso rapporto di Booking.com riferisca come non sia sempre facile. Ci sono infatti numerose certificazioni a partire dal sistema delle bandiere, la bandiera arancione, per esempio, è un marchio di eccellenza per i borghi: per ottenerla bisogna avere un patrimonio culturale e artistico di spessore e soprattutto offrire un’accoglienza di alto livello, tra alberghi e servizi. C’è poi la bandiera verde, che si focalizza sulla tutela dell’ambiente, e può essere ottenuta anche da aziende agricole, comunità e parchi naturali.
A livello internazionale c’è invece la più celebre bandiera blu, che certifica nelle località di mare la pulizia delle acque. E la stessa Unione Europea ha istituito la Ecolabel UE, un marchio europeo su base volontaria: per ottenerlo infatti devono essere le aziende a presentare domanda.

Il percorso resta dunque in salita, ma i progressi del settore turistico sono continui, e possono dare un grande contributo alla sostenibilità. Anche in termini di consapevolezza per i loro ospiti.

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Riccardo Ruzzafante

Riccardo Ruzzafante

Riccardo Ruzzafante, ho studiato Scienze Storiche all'Università di Torino. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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