C’è un crescente interesse per il settore della nutrizione sportiva, soprattutto dal punto di vista del tema della sostenibilità. Distributori, produttori, marchi e rivenditori di integratori, bevande e cibo in polvere hanno intrapreso la transizione al Net Zero, emissioni zero.

Sarà l’etichetta a certificare la sostenibilità e informare sulla qualità e provenienza del prodotto alimentare. L’8 agosto scorso, l’Associazione Europea di categoria per il Settore della Nutrizione Sportiva (ESSNA) ha lanciato un’indagine di settore per l’etichetta a uso europeo. Scelta decisiva per l’Unione Europea (UE), visto che inciderà sulla nutrizione sportiva, direzionando il consumatore su integratori e diete più sostenibili verificandone l’impatto ambientale prima dell’acquisto.

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Gli integratori nella nutrizione sportiva

L’Italia è prima in Europa nella vendita di integratori alimentari. Solo il mercato degli integratori nella nutrizione sportiva segna 16,5 miliardi di euro nel 2021.  L’assunzione tra atleti è molto diffusa e si attesta tra il 40 e 70%.

Prevale il fai da te o l’uso consigliato, a volte associato a farmaci o indicazioni dietetiche, da parte di persone non abilitate, come personal trainer, allenatori. Nel pensiero comune di molti sportivi, l’integratore deve essere efficace, non sostenibile. In tutti i casi, solo un professionista abbina dieta e integratori veramente necessari in modo personalizzato e adeguato allo stato di salute.

A parlare il Dott. Federico Carosi, biologo nutrizionista e personal trainer. Ha iniziato una campagna su Instagram per sfatare i falsi miti sulla alimentazione, nutrizione sportiva e uso di integratori, di cui è esperto.

Oggi la nuova sfida dell’alimentazione sportiva a basso impatto ambientale è far accettare cibo a base di insetti e carne sintetica (non di derivazione animale) come integratori alimentari per gli atleti professionisti. L’altra tendenza è l’uso di cibi funzionali, importanti nella pratica nutrizionale perché, se inseriti in un regime alimentare equilibrato, svolgono un’azione preventiva sulla salute.

Sostenibilità nella nutrizione sportiva: su diete e integratori interviene l’UE

La dieta nutrigenomica: sostenibile e anti-age

I cibi funzionali sono alla base della dieta nutrigenomica dove il cibo, che dialoga con il DNA, è ricco di antiossidanti, fresco, stagionale e naturale, previene l’incidenza di malattie e l’invecchiamento psicofisico precoce.

“Scegliere alimenti che “non vanno bene per noi” o una loro errata combinazione ci allontana dal nostro benessere personale. La Nutrizione Neuro Immuno Endocrina funzionale ci aiuta a gestire o evitare l’allontanamento dalla nostra bilancia metabolica, data dal giusto equilibrio nell’assunzione di cibi acidi e alcalini, guidandoci nella scelta degli alimenti e integratori giusti per noi”.

A spiegare come combattere lo stress metabolico che in uno sportivo preclude alte prestazioni, è la Dott.ssa Monica Pagani, biologa nutrizionista, referente presso il CNR di Bologna, fondatrice del N.I.C.S. (acronimo di Nutrizione Intestino Cervello Sport).  Il centro è specializzato in Nutrigenomica, la scienza dove gli alimenti che consumiamo sono capaci di interagire con i nostri geni fino a modulare le risposte cellulari. Sport e genetica sono strettamente correlati: i geni sono collegati alla resistenza, alla potenza, alla muscolatura, alla capacità cardiaca e polmonare, al metabolismo dell’atleta. La Nutrigenomica, oltre ad essere una nutrizione sportiva sostenibile, è attualmente oggetto di ricerca in molti Stati Membri dell’UE, compresa l’Italia, perché abbassa le spese sanitarie, agendo nella prevenzione.

Etichetta UE: lavori in corso

La Commissione Europea lavora su una legge ad hoc per l’alimentazione sostenibile che verrà promulgata nel 2023.

Uno dei punti da legiferare riguarda l’etichetta. Su quella anteriore c’è la classifica di cibi e bevande in base al loro profilo nutrizionale.  Il derby vede la Francia e la Germania da una parte, e l’Italia dall’altra. La scelta è tra iconografica a semaforo o a batteria. La prima, Nutri-Score, è un sistema di codici colore con una scala che va da A (scelte più salutari) a E (scelte meno salutari). L’UE la predilige ma non viene estesa agli integratori.

L’Italia accusa questo sistema di discriminare i prodotti della dieta mediterranea, riconosciuta come sostenibile a livello mondiale. Dal 2020 usa il NutrInform Battery dove l’etichetta riporta energia e nutrienti in mono porzione favorendo l’uso di diete variegate, equilibrate e sostenibili, consumando tutti gli alimenti secondo porzioni e frequenze temporali adeguate. Per questo è in uso anche su integratori e cibi ditetici.

Sostenibilità nella nutrizione sportiva: su diete e integratori interviene l’UE

Sostenibilità nella nutrizione sportiva in etichetta

Il sondaggio lanciato dalla ESSNA l’8 agosto esteso a livello europeo a tutto il comparto sportivo, intende dare indicazioni chiare e uniformi sulle etichette di integratori, cibi e bevande dietetici sportivi. L’etichetta posteriore, oltre alle classiche informazioni, come data di scadenza, quantifica la sostenibilità nella nutrizione sportiva puntando alla trasparenza. Ad esempio, sono escluse dalla filiera materie prime provenienti da paesi a rischio, per esempio di deforestazione. Oppure quelle aziende che non hanno elevati standard di benessere animale, o che non si adeguano alle normative ecosostenibili. L’etichetta diventa garanzia di azione etica e impegno nella transizione di tutto il settore sportivo verso la sostenibilità.

 

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Anna Restivo

Anna Restivo

Editor e creator freelance nel motorismo sportivo e storico.  Ho collaborazioni in F1 dal 2014, passando anche dalla Motogp, e dal 2019 in manifestazioni di auto e moto d'epoca. Mi piace raccontare il motorismo e le sue connessioni con società, arte, ambiente, creando format e progetti. Attualmente collaboro con BuoneNotizie.it, grazie al quale ho avuto l'opportunità di conoscere il giornalismo costruttivo.

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