Il Parlamento europeo sta lavorando sull’aggiornamento della direttiva Ue del 2006 relative alle pile e batterie e alla gestione dei loro rifiuti. L’obiettivo è garantire che al termine del loro ciclo di vita, le batterie possano essere recuperate e riutilizzate.

Il mercato delle batterie sta assumendo sempre di più una posizione strategica per via dell’aumento della domanda a causa di un incremento dell’utilizzo dei dispositivi e dei mezzi di trasporto elettrici. Maggiore è il numero di batterie circolanti, maggiore sarà l’impatto ambientale: per questo l’organo legislativo è al lavoro su nuove norme per affrontare le questioni ambientali ed etiche.

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Batterie sostenibili: la nuova normativa

Gli eurodeputati, in attesa dell’approvazione definitiva della nuova normativa, chiedono l’introduzione di una nuova tipologia di batterie, quelle necessarie per alimentare i mezzi di trasporto sempre più utilizzati come le biciclette o gli scooter elettrici. Questa nuova categoria andrebbe ad affiancarsi alle classi di batterie portatili già esistenti, come quelle automobilistiche e quelle industriali.

Le attuali stime elaborate da Eurostat, affermano che, entro il 2030, la domanda globale di batterie potrebbe aumentare di 14 volte e che il fabbisogno per l’Ue potrebbe rappresentare il 17% della domanda totale.

Questo trend trova la sua principale spiegazione in una serie di fattori: l’ascesa dell’economia digitale, lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’avvento della mobilità a ridotte emissioni di carbonio. Il crescente aumento di veicoli elettrici alimentati a batteria, renderà questo mercato strategico a livello mondiale.

Inoltre secondo il testo di proposta della Commissione per l’ambiente, le batterie del futuro dovranno disporre di un’etichetta indicante la propria impronta di carbonio. Tale etichetta servirà a rendere più trasparente l’impatto ambientale di ogni batteria.

La relazione della Commissione parlamentare punta a regolamentare la durata delle batterie e contemporaneamente a garantire che i nuovi dispositivi di accumulo contengano livelli minimi di cobalto, piombo, litio e nichel riciclati.

Nuove regole dell'Ue per batterie più sostenibili ed etiche

Batteria per auto contenente piombo

Batterie sostenibili: l’obiettivo è aumentare il tasso di riciclo

La relazione sulle batterie e sui loro rifiuti redatta dall’eurodeputata Pd Simona Bonafè, è stata adottata dal Parlamento il 10 marzo 2022. La relazione, si propone di regolamentare l’intero ciclo di vita del prodotto, partendo dalla fase di progettazione fino al riciclo in nuovi prodotti. Questa proposta si ricollega al piano d’azione UE per l’economia circolare e alla strategia industriale dell’Ue.

Nel 2019, il 51% delle batterie portatili vendute nell’Ue è stato raccolto per essere riciclato. A causa della presenza di diversi metalli e composti utilizzati in fase di produzione, i relativi processi di riciclo possono variare a seconda del tipo di batteria.

La relazione adottata dal Parlamento lo scorso marzo, fissa obiettivi di raccolta più rigorosi, sia per le batterie installate in dispositivi portatili (il 70% dal 2025, rispetto al 65% della proposta originaria della Commissione europea e l’80% dal 2030 invece del 70%); sia per quelle impiegate nei mezzi di trasporto leggeri (75% nel 2025 e 85% nel 2030).

Il nuovo piano normativo, attualmente in elaborazione, prevedrà l’obbligo di raccolta per i rifiuti provenienti da qualsiasi tipo di batteria, sia quelle per autoveicoli sia quelle per veicoli industriali ed elettrici.

Come contrastare i problemi riguardanti le materie prime

La produzione dei dispositivi di accumulo, dipende dalle notevoli importazioni di materie prime indispensabili come nichel, litio, cobalto e manganese, metalli ad elevato impatto ambientale. Questi metalli possono essere recuperati dalle batterie che hanno terminato il loro primo ciclo per poi essere impiegati nuovamente.

Ma l’obiettivo principale del Parlamento è quello di limitare l’utilizzo di questi materiali, perciò l’organo legislativo chiede requisiti più restrittivi in ambito di sostenibilità, etichettatura e prestazioni.

Secondo la nuova proposta normativa, i produttori dovranno essere tenuti a rispettare standard di gestione dei rischi legati all’approvvigionamento, alla lavorazione e al commercio di materie prime, sostanze chimiche e materiali accessori.

Il Parlamento ha approvato le misure proposte durante la sessione plenaria di marzo in attesa di avviare i negoziati con i governi dell’Ue.

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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