Il pianeta in cui viviamo soffre e ce lo mostra attraverso i cambiamenti climatici e la sofferenza di natura e animali. Ma nonostante evidenti segnali che vanno da un clima sempre più imprevedibile e una perdita di biodiversità in varie parti del globo, ci sono anche dei segnali positivi. Varie specie di animali a rischio estinzione che aumentano di popolazione, nuove specie di animali e piante che vengono scoperte e una sempre maggiore sensibilità verso l’ambiente naturale.

Scoperte nuove specie di animali e piante

L’organizzazione scientifica nazionale australiana CSIRO che è una delle organizzazioni di ricerca scientifica più grandi e diversificate al mondo ha recentemente identificato 136 nuove specie di animali e 3 di piante. Tra queste nuove specie sono stati riconosciuti: 4 pesci, 117 insetti, 11 ragni saltatori, una rana, un millepiedi, un lombrico e 2 vermi (trematode marino e piatto parassita). Una buona notizia per la scienza e per la biodiversità che sembra invece in continua decrescita.

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Secondo i ricercatori dell’Australian National Insect Collection del CSIRO, la scoperta più interessante riguarda una nuova specie di formica che in sostanza “fa da babysitter” ai bruchi di una delle farfalle più rare dell’Australia, la farfalla gioiello del bull-oak, l’albero del toro. In pratica le formiche portano i piccoli bruchi fuori dalla corteccia dell’albero del toro per farli nutrire e poi li riportano dentro. Questo perché le formiche si nutrono della sostanza che i bruchi producono successivamente con le loro ghiandole.

In Colombia invece è avvenuta una vera e propria riscoperta. Infatti il birdwatcher, Yurgen Vega, ha individuato e fotografato la sciabola di Santa Marta. Si tratta di un grande colibrì che si trova solo sulle montagne della Sierra Nevada de Santa Marta in Colombia. Questa specie era stata vista l’ultima volta nel 2010 e si credeva estinta.

La natura e gli animali crescono per sopravvivere

Una delle specie di iguana terrestre più grandi delle Galàpagos che era scomparsa nella prima parte del XX secolo è tornata a riprodursi naturalmente. Nel 2019 l’autorità del Parco Nazionale delle Galapagos ha reintrodotto tremila esemplari della specie. Si tratta di un grande risultato di conservazione e di ripristino di specie che sono gravemente a rischio.

Dal Nepal giungono due importanti notizie per la natura e gli animali. Il numero di tigri presenti nel Paese è raddoppiato dal 2009. Un traguardo storico che è stato raggiunto grazie a una politica accorta alla protezione e conservazione degli habitat e alla collaborazione con le comunità locali contro i bracconieri. Nello stesso Paese vengono istituite sempre più banche dei semi per preservare le varietà autoctone di colture alimentari. In sostanza gli agricoltori nepalesi usano i semi per coltivare i raccolti anno dopo anno e li salvano per un uso futuro.

Le Nazioni Unite capiscono l’importanza di natura e animali

Si tratta forse di una delle dichiarazioni più importanti espresse dalle Nazioni Unite fino ad oggi del rapporto tra le persone, la natura e gli animali. Recentemente si è dichiarato come un diritto umano, quello di vivere in un ambiente sano. Oltre 100 Paesi riconoscono oggi il diritto a un ambiente sano all’interno della loro costituzione o sistema legale, ma questa dichiarazione è un passo ulteriore. Infatti essa richiede la piena attuazione degli accordi ambientali multilaterali (MEA).

Non solo governi e organizzazioni internazionali, ma anche alcuni imprenditori sono sempre più sensibili a natura, animali e clima. Un esempio degno di nota è Yvon Chounard, il fondatore di Patagonia. “Non ho mai voluto essere un uomo d’affari”, con queste parole il miliardario ha deciso di cedere la sua azienda, del valore di 3 miliardi di dollari a un’organizzazione fiduciaria e senza scopo di lucro, in modo che tutti i suoi profitti (stimati intorno ai 100 miliardi di dollari) siano destinati ai cambiamenti climatici. Una mossa storica che sicuramente può essere presa come esempio da altri in futuro, per incentivare la lotta per preservare il pianeta che abitiamo.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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