La crisi climatica in atto ci fa dimenticare una crisi parallela che stiamo vivendo: quella ecologica. Ovunque sul nostro pianeta stanno diminuendo biodiversità ed ecosistemi. Il 22 maggio scorso è stata la Giornata Mondiale della Biodiversità. Gli esseri umani costituiscono solo lo 0,01% del totale della vita sulla Terra, ma i nostri comportamenti influenzano in maniera determinante la vita di tutto il resto della biomassa terrestre.

Le piante sono le protagoniste indiscusse, rappresentano infatti oltre l’82% della vita sul nostro pianeta. Un dato che dovrebbe far riflettere è rappresentato dall’allevamento. I nostri gusti alimentari hanno portato il bestiame al 4% della biomassa terrestre. Gli uccelli assieme ai mammiferi selvatici rappresentano solo lo 0,38%.

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Il crollo di biodiversità ed ecosistemi

Secondo i dati del Living Planet Report 2020 (l’ultimo pubblicato) del WWF, il nostro pianeta ha assistito a un crollo della biodiversità. Dal 1970 le popolazioni di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi sono calate mediamente del 68%. La causa principale di questo spopolamento è la distruzione degli stessi ecosistemi e habitat che normalmente li ospitano. Cambiamento climatico, agricoltura e disboscamento sono ormai divenuti insostenibili per biodiversità ed ecosistemi naturali. Occorre quindi trovare delle soluzioni innovative o di prevenzione e salvaguardia.

La spedizione che racconterà biodiversità ed ecosistemi

La politologa e naturalista Valeria Barbi, insieme al suo compagno Davide Agati e il loro cane Thabo hanno ideato Wane, We are nature expedition. Il termine, che in inglese significa ‘sparire’, indica un progetto che avrà durata di un anno e porterà i tre a viaggiare attraverso 14 Paesi, per oltre 30mila km.

Si tratta di un vero e proprio reportage giornalistico (in italiano e inglese) per dare voce alla crisi ecologica e di biodiversità che sta falcidiando il pianeta. Partiranno dall’Alaska fino a raggiungere l’Argentina a bordo del loro van. Il progetto sarà presentato ufficialmente al Festival di Green&Blue, il prossimo 5 giugno a Milano.

L’importanza del monitoraggio della biodiversità e degli ecosistemi

Per effettuare valutazioni globali sullo stato della biodiversità e degli ecosistemi sono richieste raccolte continue di dati sui cambiamenti del loro stato. I ricercatori internazionali stanno sviluppando spettrometri di immagine basati su satelliti. Questi avranno lo scopo di visualizzare l’intero globo ogni 16 giorni con una dimensione dei pixel di circa 30×30 metri. Secondo lo studio, a cui stanno partecipando ESA e NASA, questi satelliti dovrebbero consentire di rilevare i cambiamenti degli ecosistemi mentre si stanno verificando.

L’Italia leader europeo

Per quanto riguarda la prevenzione e la salvaguardia delle biodiversità, l’Italia si classifica prima in Europa. Infatti tra il 1992 e il 2020, sono stati finanziati più di 970 progetti per un investimento complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro. Questo è stato possibile grazie al programma trentennale LIFE: uno strumento finanziario della Commissione europea rivolto alla tutela dell’ambiente, alla conservazione della natura e all’azione per il clima. Molte sono le specie animali che rappresentano casi di successo italiano del programma LIFE, come il Falco naumanni (grillaio), molte farfalle e anfibi, o come i fiori appenninici e le orchidee spontanee.

Degli esempi concreti che sono sicuramente degli ottimi passi sulla via della prevenzione di biodiversità ed ecosistemi, ma il cammino resta comunque lungo per risolvere la crisi ecologica che stiamo vivendo.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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