L’efficientamento delle fonti rinnovabili nel Centro-sud italiano è fondamentale per garantire all’Italia maggiore autonomia energetica. Lo evidenzia il report “Verso l’autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud” prodotto da A2A Life Company secondo cui l’Italia ha tutte le potenzialità per raggiungere il 58,4% di autonomia energetica dal 22,5% odierno nel giro di poco tempo tramite le fonti di energia verde.

Autonomia energetica: l’Italia ha enormi potenzialità

L’Unione Europea è alla ricerca della propria indipendenza energetica, ma questo può accadere solo se i singoli Stati europei riusciranno ad aumentare i livelli di autonomia nella propria produzione elettrica. L’attualità dei dati mostra che l’Italia è seconda in Europa solo alla Francia per disponibilità di risorse rinnovabili ma, come evidenziato dal report di A2A, con il suo 22,5% è al momento quintultima a livello europeo per autonomia energetica.

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Nella classifica dei Paesi europei l’Italia precede solamente Belgio, Cipro, Lussemburgo e Malta. Stati, questi, con limiti intrinseci nella possibilità di avere un’alta produzione di energia. Si consideri ad esempio la loro estensione territoriale che è come minimo nove volte (come nel caso del Belgio) inferiore a quella italiana. Qui, invece, grazie al clima meridionale particolarmente favorevole ad eolico e solare e all’agricoltura che può incentivare il biometano, il Centro-sud diviene strategico.

Rinnovabili, quanto può garantire il meridione all’Italia

Anche senza considerare le eventuali innovazioni tecnologiche future e l’eventuale miglioramento delle regolamentazioni, sulla base delle normative in vigore e delle tecnologie al momento disponibili, il Centro-sud dell’Italia potrebbe garantire al fabbisogno nazionale un incremento sostanziale. In particolare il meridione potrebbe garantire il 95% di produzione nazionale in più tramite l’energia eolica, il 63% tramite biometano e il 60% con il fotovoltaico.

L’elemento di positività nel report è anche nel fatto che l’incremento di potenza prospettato non riguarderebbe nuove installazioni, ma il semplice efficientamento delle strutture già disponibili e l’ottimizzazione della produzione energetica tramite strategie su scala regionale.

Come le rinnovabili possono triplicare l’autonomia energetica

Se si considerano una estensione media degli impianti fotovoltaici compresa tra 1,3 e 1,8 ettari e  l’installazione di parchi eolici onshore dalle dimensioni medie pari alla produzione di 8MW per kmq, il consumo di suolo necessario per raggiungere un buon livello di autonomia energetica non supererebbe lo 0,8% della superficie nazionale italiana.

La valorizzazione delle opportunità di sviluppo nel campo delle rinnovabili legate ad acqua, vento, sole e rifiuti consentirebbe di triplicare l’autonomia energetica italiana (raggiungendo il 58,4%) di 35,9 punti percentuali in più rispetto ad oggi. Si supererebbe di quattro volte l’incremento di autonomia degli ultimi 20 anni il cui dato è pari al 9%.

Il report evidenzia la semplice ottimizzazione delle reti già esistenti, specie al Centrosud, ed il loro efficientamento. Di certo, con l’avanzamento delle tecnologie nel settore delle rinnovabili ed una loro diffusione ancor più capillare, il livello di autonomia energetica che potrebbe raggiungere l’Italia sarebbe ulteriormente più consistente.

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Pasquale De Salve

Pasquale De Salve

Sono laureato in Filosofia e scrivo per passione. Qui scrivo di ambiente, politica, diritti e qualche volta anche di altro. Cerco di intendere il mondo per quello che è, ma di utilizzare quelle poche parole che ho a disposizione perché possa migliorare. Il suo cambiamento, però, dipende dallo sforzo di ognuno di noi!

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