L’associazione di categoria, Federlegno, segnala che l’Italia è il quarto Paese in Europa per percentuale di nuovi edifici costruiti in legno. Infatti il tema della sostenibilità ambientale delle costruzioni è oramai centrale e prioritario in edilizia, imponendo a progettisti e imprese un nuovo approccio ispirato a criteri di rispetto verso l’ambiente, attraverso scelte concrete che prevedano l’impiego prevalente di materiali ed energie rinnovabili. Il legno ritorna a essere uno dei materiali di una nuova architettura sostenibile per la realizzazione di case in legno: una valida alternativa alle classiche costruzioni in cemento.

Bioarchitettura: i vantaggi nel costruire con materiali diversi

Il legno è un materiale “antico” che però garantisce tutti gli standard prestazionali moderni. Anche in Italia si sperimenta sempre di più con l’utilizzo di questo materiale nella costruzione di case in legno, proprio per le sue caratteristiche e i suoi vantaggi. La ridotta impronta di carbonio e il basso consumo di risorse nei processi di lavorazione lo rendono il materiale perfetto per l’architettura sostenibile.

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Il legno è composto per il 50% di carbonio, infatti ha la capacità di assorbire le emissioni di CO2 presenti nell’aria e di stoccarle. Secondo le stime dell’ AHEC (American Hardwood Export Council) un metro cubo di legno sia in grado di immagazzinare circa una tonnellata di anidride carbonica. Se utilizzato correttamente, il legno è in grado di immagazzinare più carbonio di quanto ne viene emesso per le sue operazioni di raccolta trasformazione trasporto e montaggio. Oltre alla bassa impronta di carbonio, il legno nella sua lavorazione industriale ha uno scarso utilizzo di combustibili fossili e impiega molte meno risorse – come l’acqua – rispetto ad altri materiali per l’edilizia. La sua sostenibilità è dunque tangibile e misurabile.

La casa in legno offre:

  • un elevatissimo livello di isolamento termoacustico: ciò significa che sono fresche d’estate e calde durante i mesi invernali;
  • consumi energetici molto ridotti, grazie all’impiantistica particolarmente avanzata utilizzata: riscaldamento a pavimento, pannelli solari termici, impianto fotovoltaico, ventilazione controllata, pompa di calore, ecc. La massima resa con il minor impatto possibile;
  • elevata resistenza antisismica, caratteristica che ne fa la scelta ideale quando è necessario edificare in zone a rischio terremoto

Inoltre del legno non si butta via nulla: il fine vita del legno e delle case in legno non genera un maggiore impatto ambientale per il suo smaltimento essendo totalmente biodegradabile e recuperabile per la realizzazione di nuovi prodotti.

Il legno piace a noi italiani, ma la casa in legno un po’ meno

Nel corso degli ultimi 5 anni si è potuto apprezzare un aumento delle case in bioedilizia presenti nel nostro Paese. Secondo i dati della Feder la bioedilizia può vantare nel 2020 un fatturato pari a 1,39 miliardi di euro, registrando un +3% rispetto al 2019, con 3.340 unità abitative residenziali (a fronte di un -15% registrato dal comparto industriale edile). Nonostante il dato sia positivo la tendenza degli italiani a preferire il mattone piuttosto che il legno per la propria casa è ancora alta. Infatti, secondo Federlegno, più di nove italiani su dieci optano per una struttura in mattoni e calcestruzzo o in acciaio piuttosto che in legno, ma la tendenza sta comunque cambiando: nel 2020 il numero di abitazioni in legno è stato 3.070, il 6% sul totale delle nuove costruite, ovvero un punto in meno rispetto all’anno precedente

Non ci resta che aspettare per vedere cosa accadrà nei prossimi anni, se le case in legno sostituiranno quelle in mattoni o se l’architettura sostenibile troverà nuovi materiali e sistemi per rendere le nostre abitazioni sempre più sostenibili.

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Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni" Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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