Ha un nome antico, “Atlante”, che rimanda a quei volumi scolastici che raccoglievano carte geografiche del nostro Paese e dal mondo. L’”Atlante dei Dati Ambientali” realizzato dall’ISPRA (Istituto superiore per la protezione ambientale) segue questa logica e realizza delle “cartografie” dei dati ambientali italiani, dei percorsi visivi fatti di tabelle, immagini, grafici, infografiche che ci portano dentro l’”Ambiente Italia”, ma in formato digitale. Niente carta, dunque, ma un obiettivo ben chiaro: far seguire al lettore le strade delle fragilità dei nostri ecosistemi per orientare istituzioni e cittadini sulle iniziative da intraprendere per salvaguardare il nostro Paese, zona per zona e vedere anche a che punto siamo con gli obiettivi europei e internazionali della transizione verde.

Come è fatto un Atlante dei dati ambientali?

L’Atlante dei Dati ambientali proposto da ISPRA per la prima volta quest’anno è dunque un volume consultabile esclusivamente online con rappresentazioni cartografiche che mostrano la distribuzione geografica delle informazioni scientifiche su suolo, acqua, biodiversità, aria, clima, rifiuti, energia e impatti ambientali delle attività umane.

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Una summa di tutto quello che c’è da sapere sul nostro territorio. Tant’è che distingue accuratamente fra Geosfera (il terreno, le rocce, il suolo), l’Idrosfera (le acque, i mari), la Biosfera (la Natura e le specie animali e vegetali), l’Atmosfera (l’Aria, il clima) ed infine l’Antroposfera (in cui ricadono le aree urbane e le problematiche di economia circolare).

Le carte tematiche hanno un QR code che le lega con altri strumenti già realizzati a suo tempo per il monitoraggio del territorio quali il SINA, l’Annuario dei dati ambientali e l’EcoAtlante.

In ogni parte del volume c’è anche un giudizio sulle azioni intraprese per mitigare l’inquinamento di suolo, acque, aria ed ecosistemi, con richiami agli obiettivi green europei e della Agenda ONU 2030.

Perché un Atlante dei dati ambientali?

Questa raccolta dei Dati ambientali, che fotografa una mappa della sostenibilità del nostro Paese ha un’importanza cruciale in un territorio come il nostro e soprattutto in un momento storico come l’attuale dominato da una conclamata fragilità derivata da fenomeni metereologici estremi (alluvioni, piogge e siccità e incendi) e da fattori umani (rifiuti, inquinamento industriale).

Conoscere l’ecosistema Italia e percorrerlo con gli occhi, anche se in “digitale” può aiutarci a scoprire risorse e potenzialità, ma anche le criticità più amare (il dissesto idrogeologico), i punti di caduta degli impatti ambientali presenti (l’economia circolare), i nodi irrisolti delle politiche green nazionali quali ad esempio, la contaminazione delle falde, l’inquinamento acustico ed elettromagnetico, la mancata preservazione della fauna selvatica e vegetale.

Non è un caso che questa pubblicazione sia arrivata nello stesso mese (Aprile) in cui ISPRA ha pubblicato anche l’Annuario dei dati ambientali 2022 che fa il punto sui 300 indicatori ambientali individuati da ISPRA e dalle Agenzie regionali per l’Ambiente e alla quale sia legata a doppio filo.

Ecosistema Italia: fra criticità e dati positivi?

L’Atlante dei dati ambientali di ISPRA cerca dunque di fornire una descrizione “plastica” dello stato ambientale della nostra penisola riportando i dati di monitoraggio, lo stato di inquinamento e il gap dal raggiungimento degli obiettivi europei e internazionali aggiornati al 2022. Ma anche riporta dati positivi e non del tutto conosciuti se non nei report internazionali, spesso difficilmente rintracciabili.  

Emerge ad esempio, il dato sull’inquinamento del suolo: consumiamo 2,2 metri quadrati di suolo ogni secondo, ma anche il dato positivo sulla qualità delle acque balneabili (confermato a livello europeo) nel 75% dei corpi idrici analizzati. L’Atlante riporta i dati dei 283 tipi di ecosistemi naturali individuati dalle Carte Habitat .

Nella sezione climatica ISPRA riporta il dato delle precipitazioni del 2021 quasi in tutti i mesi inferiori alla norma, ma anche l’anomalia di precipitazioni nel 2021 rispetto al periodo 1991-2020.

Nella sezione “Economia circolare” si riportano i dati del registro europeo PRTR (Pollutant Release and Transfer Register) che raccoglie le segnalazioni dei titolari di stabilimento, in crescita nella percentuale di iscritti grazie alla sensibilizzazione svolta dall’Istituto. E ancora, il dato sulle emissioni, in particolar enei trasporti che lascia emergere una decrescita dal 1990 al 2020.

Atlante ambientale ISPRA: la rotta giusta verso la sostenibilità

Queste sono solo alcune delle tantissime informazioni desumibili dall’Atlante che disegna percorsi di sostenibilità tanto accidentati quanto in discesa. Una fotografia ricca di dettagli sulle iniziative normative in corso, con dati e percentuali messi a confronto coi risultati raggiunti e con quelli attesi. Un percorso che diventa una Roadmap interattiva in cui è possibile capire se la strada per la sostenibilità intrapresa negli anni ha preso la direzione giusta o se invece ci sono aree del Paese nelle quali occorre fare più o meno attenzione a questa o a quella area ambientale per riportare l’ecosistema Italia nella giusta rotta.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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