Giocare è una cosa seria. Lo sa bene la Commissione europea che ha proposto una revisione delle regole UE per la sicurezza dei giocattoli nelle mani dei bambini europei. I prodotti europei sono già fra i più sicuri al mondo grazie alla Direttiva Giocattoli che dal 2009 ha imposto regole ferree per la commercializzazione, ma mai del tutto privi di sostanze chimiche potenzialmente pericolose.
Il nuovo Regolamento garantirà allora la circolazione di giocattoli privi di sostanze chimiche vecchie e nuove, dagli effetti nocivi per la salute più o meno noti e con un occhio ben aperto alla libera circolazione di prodotti “sicuri” grazie ad un Passaporto digitale che ne accerterà la conformità. E ancora, più controllo alle frontiere, sia reali che virtuali.

Basterà aggiornare le regole per vincere la partita?

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Giocattoli e sicurezza dei più piccoli: no alle sostanze chimiche pericolose

Finora la cosiddetta Direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli ha garantito un alto livello di sicurezza per la commercializzazione di questi prodotti in Europa ed è attuata anche in Italia. Ma il mercato cresce, cambia, le sostanze chimiche usate per la realizzazione dei giocattoli si diversificano ed i rischi per la salute possono aumentare. La posta in gioco è dunque alta.

La proposta di Regolamento della Commissione, presentata a fine luglio e ora al vaglio di Parlamento e Consiglio europeo, va proprio incontro a questa esigenza di aggiornamento e protezione dei consumatori. Si concentra sulle sostanze chimiche di fabbricazione sia dei giocattoli “vecchi”, già presenti sul mercato che su quelli nuovi e riguarda tanto i prodotti circolanti in Europa che quelli importati dai mercati extra-europei. Le nuove regole non discriminano tra commercializzazione online o da negozio fisico. La partita è aperta su ogni fronte.

Le regole del gioco europeo, in realtà, affermavano già da anni il divieto assoluto di utilizzo di sostanze cancerogene, mutagene o tossiche in tutti i giocattoli presenti in Europa. Ora la Commissione alzerà la posta e vieterà con un Regolamento (quindi dettando lei direttamente le regole) anche altre sostanze pericolose prima meno considerate, come quelle che incidono sul sistema endocrino (interferenti endocrini) e sostanze chimiche che incidono sul sistema respiratorio o si rivelano tossiche per la salute.

Questo perché la Direttiva non era più in grado di dettare regole del gioco realmente affidabili e applicabili.

Giocattoli sicuri fin dalla frontiera europea fra controlli e passaporti digitali

Uno dei talloni d’Achille della Direttiva Giocattoli, infatti, stava proprio nella difficoltà di garantire un controllo effettivo sul giocattolo, specie se online. Come garantire che siano davvero sicuri in un mercato virtuale? come assicurare un controllo effettivo?

L’UE ha pensato allora ad un vero e proprio “Passaporto” digitale del giocattolo con tutte le informazioni sulla loro conformità alle regole europee. Gli importatori europei ed extra-europei dovranno presentarlo al momento della sua immissione sul mercato. Se non lo facessero o commercializzassero prodotti dalla dubbia sicurezza, un nuovo sistema informatico (in allestimento) esaminerà il Passaporto digitale del prodotto alle frontiere e potrà bloccarlo per richiedere specifiche verifiche in dogana. O addirittura potrà vietarne la commercializzazione e imporre il ritiro dal mercato anche per quanto riguarda le vendite online.

Essenziale resterà il sistema ispettivo a livello nazionale: gli ispettori continueranno ad essere responsabili dell’esecuzione dei controlli sui giocattoli individuando quelli non sicuri sia europei che internazionali e continueranno a monitorare anche quelli che presentano rischi non previsti esplicitamente dal regolamento per i quali sarà possibile il ritiro dal mercato.

Ma perché cambiare le regole del gioco di mercato?

Dal giocattolo sicuro alla tutela del Mercato

La Proposta di Regolamento ha certamente una finalità positiva: garantire giocattoli più sicuri per tutti, Dall’altro, però, la Commissione vuole vincere la sfida della concorrenza del mercato: l’obiettivo è tutelare tutti i competitors dell’industria manifatturiera dei giocattoli europei, assicurando condizioni di parità fra grandi gruppi e piccole e medie imprese ed eliminando, al contempo, quella concorrenza sleale esistente, agguerritissima e spesso con prodotti a basso costo che arriva da Paesi terzi che non giocano alle stesse regole nel campo “sicurezza”.

Un gioco che conta parecchio: il mercato del giocattolo vale 18 miliardi di EUR (la metà in importazioni) ed in quota crescente sempre più “online” come distribuzione: nel 2017 l’UE segnalava che l’80 % dei prodotti importati proveniva dalla Cina (dati Eurostat) e i giocattoli rappresentano il 27 % di tutti i prodotti notificati come pericolosi dal Safety Gate, il sistema di allarme rapido sui prodotti pericolosi non alimentari dell’UE più di qualsiasi altra categoria di prodotti.

Cambiare le regole non sarà dunque un gioco “da ragazzi” per l’Unione europea che dovrà favorire una partita ad armi pari con e fra le aziende nazionali e internazionali di settore, in un mercato online e reale che non dimentichi di porre la sicurezza dei consumatori come prima regola da seguire.

Condividi su:
Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici