La crisi climatica è un tema che incombe ogni giorno su di noi e che tutte le politiche a livello mondiale stanno cercando di affrontare, mettendo al centro il concetto di sostenibilità. Anche lo sport fortunatamente si sta muovendo verso un futuro sostenibile e molte società sportive stanno strutturando i loro progetti di sostenibilità ambientale. Anche il nostro Paese si è già attivato da tempo sul tema sport e sostenibilità, dimostrando che questi ultimi possono andare di pari passo, creando un impatto positivo sull’ambiente e sensibilizzando le persone su tematiche cruciali come la crisi climatica.

Quando uno sport può considerarsi sostenibile?

Un’attività sportiva può considerarsi sostenibile quando impatta in maniera decisamente ridotta sull’ambiente. Tra gli sport più sostenibili troviamo la camminata e la corsa outdoor, lo yoga e il pilates, il parkour, il golf, il nuoto, la canoa, il surf e il windsurf, lo sci di fondo, le escursioni, il padel e tutte le altre attività che si svolgono all’aperto e che non richiedono l’utilizzo di mezzi inquinanti.

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In generale l’attività sportiva aumenta la sensibilità e la consapevolezza delle persone verso i temi ambientali, ciò è ancor più forte negli sportivi che praticano discipline a stretto contatto con la natura. È il caso dei runner: sono proprio loro a segnalare, nelle aree più periferiche, rifiuti abbandonati, aree verdi o sentieri poco curati. Nasce da qui il plogging, una nuova attività sportiva che consiste nel raccogliere rifiuti mentre si corre.

Quanto inquina il mondo dello sport?

Gli eventi sportivi hanno un grande impatto sull’ambiente: secondo uno studio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (UN Environment Emissions Gap Report), il settore dello sport produce tra l’1% e il 2% delle emissioni di gas a effetto serra globali.

In generale, gli impatti ambientali causati dagli eventi sportivi dipendono da numerose variabili, che includono la tipologia di sport interessata, l’importanza dell’evento (scala locale, regionale, nazionale, internazionale), la location e la durata dell’evento (Manual on
sport and the environment, International Olympic Committee).

Inoltre, l’organizzazione di un evento sportivo richiede l’utilizzo di energia e risorse materiali e, conseguentemente, provoca un impatto, diretto o indiretto, su diverse componenti ambientali, come l’inquinamento atmosferico, la produzione di rifiuti e il consumo di risorse rinnovabili e non rinnovabili.

Sport e sostenibilità: a che punto è l’Italia?

L’Italia sta dimostrando di essere un Paese impegnato nella sostenibilità nel mondo dello sport. Infatti le Federazioni sportive italiane si stanno impegnando attivamente per raggiungere obiettivi di zero emissioni, dimostrando il potenziale di sensibilizzazione che lo sport ha nei confronti delle grandi questioni globali, tra cui la crisi climatica. Abbracciare pratiche sportive eco-friendly implica un cambiamento nello stile di vita quotidiano, ma anche una maggiore attenzione per l’ambiente.

Alcune realtà sportive italiane stanno seguendo l’esempio delle grandi realtà green del Nord Europa. Ad esempio, l’Udinese Calcio, in linea con la strategia sostenibile della UEFA, ha reso il suo stadio, la Dacia Arena, completamente alimentato da energie rinnovabili e rispettoso degli standard di eco-compatibilità, raggiungendo, grazie alla partnership con Blueprint Group Energy, un impatto nullo per quanto riguarda le forniture di energia elettrica e gas metano.

Non solo il calcio, ma anche il rugby italiano sta facendo passi avanti nella sostenibilità. La Federazione Italiana Rugby ha infatti ottenuto la certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile degli eventi e sta riducendo la sua impronta di carbonio in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Infine, anche la Formula Uno e la MotoGp stanno adottando delle misure al fine di ridurre il proprio impatto sull’ambiente.

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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