Il mondo del calcio ha deciso: addio ai campi con materiale sintetico. Fra polemiche e consensi, lo sport più popolare del globo ha optato per un cambiamento radicale in termini di sostenibilità e salute degli atleti.

Calcio, una svolta epocale: niente materiale sintetico

Una rivoluzione. Questo il riassunto perfetto di quanto sta per accadere nel mondo del calcio. L’Unione Europea, infatti, riterrebbe dannoso per la salute degli atleti il manto in erba su base sintetica di tantissimi campi da gioco. Entro il 2030, dunque, i campi da calcio in materiale sintetico potrebbero dover essere smantellati poiché ritenuti ricchi di sostanze pericolose, come anticipato qualche giorno fa dal noto portale calcistico Cronache di Spogliatoio. Con buona pace di molteplici società sportive che hanno speso migliaia di euro per adattare i propri terreni ai materiali moderni, questa trasformazione potrebbe essere presto realtà.

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Come scritto anche su NewsPrima.it, il motivo risiederebbe principalmente nella presenza di sostanze nocive come polietilene e polipropilene all’interno dei filamenti di erba in materiale sintetico. Un mix, per riassumere quanto detto poc’anzi, che renderebbe il prato più resistente ma pesantemente dannoso per la salute degli esseri umani. Secondo gli studi effettuati, infatti, questi tessuti rilascerebbero un quantitativo pericoloso di microplastiche nell’aria, contribuendo a un pericoloso inquinamento ambientale.

Pro dell’erba con materiale sintetico

L’erba in materiale sintetico è un tipo di pavimentazione che riproduce l’aspetto e le qualità essenziali di un prato naturale. Le caratteristiche dell’erba sintetica, che troviamo oggi sul mercato a prezzi variabili, sono molto lontane dalle prime tipologie di erba artificiale, e variano a seconda della destinazione d’uso e dei materiali utilizzati per comporla. Nata negli anni Sessanta negli Stati Uniti d’America, dove una squadra di ricercatori della North Caroline State University creò il primo prototipo per lo stadio texano di Houston, è oggi iconica per il mondo del calcio.

Tra i vantaggi dell’erba con materiale in sintetico, come scritto anche su ItalGreen.it, ecco longevità, morbidezza, utilizzo continuativo nel corso del tempo e prestazioni sportive. Nel primo caso, è particolarmente utile ricordare come i filamenti siano resistenti all’usura, alle intemperie e ai raggi UV, rendendo il prato pressoché perfetto per molti anni. Tra i pro dell’erba con materiale sintetico, inoltre, vi è anche la sofficità. Quella a scopo sportivo, infatti, è appositamente pensata per far sì che gli atleti non riportino sbucciature o escoriazioni in caso di caduta o scivolata durante la singola manifestazione. Nel calcio, del resto, il rischio di fallo è alto e frequente.

Gli svantaggi dell’erba con materiale sintetico nel calcio

Proseguendo il discorso sui vantaggi e gli svantaggi dell’erba con materiale sintetico, ecco un rapido elenco di quelli che sono i contro. Prima di tutto, però, va detto che generalmente questi si manifestano in presenza di manti di bassa qualità o per tramite di fornitori poco professionali e per nulla esperti. Fra scoloritura del prato, appiattimento dei fili d’erba e posa non adeguata, i motivi per cui non affidarsi a manti erbosi con materiale in sintetico non mancano di certo. Necessario, dunque, qualche sporadico intervento di manutenzione nel corso del tempo. Per mantenere in condizioni ottimali un campo di calcio con erba sintetica, è utile monitorare lo stato dello stesso periodicamente.

Uno shock economico?

L’Italia e l’Europa, dunque, sono pronte a dire addio ai campi in erba sintetica. Una vera e propria rivoluzione del settore calcistico sia a livello dilettantistico che amatoriale. Secondo il report FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) del 2023, i campetti con manto artificiale nel nostro paese superano quota 2954. Ovvero, più del 22% del totale di 13.249 strutture calcistiche presenti nel Belpaese.

Insomma, qualora dovessero diventare non a norma i campi con erba in materiale sintetico, per molte società italiane sarebbe un dramma. La riconversione del prato, da artificiale e naturale, potrebbe pesare sui bilanci economici di ogni singolo club calcistico presente sul territorio nazionale.

Attualmente, siamo solo in una fase preliminare di un cambiamento storico e profondo. Il provvedimento della Commissione Europea, però, incombe. Molte società sportive iniziano a tremare, ma un passo deciso verso la salvaguardia dell’ambiente è necessario. La quantità di microplastiche nell’aria preoccupa e non poco. La pericolosità per la salute dell’essere umano è nota e reale, e anche il calcio deve fare la sua parte verso la tutela del pianeta e dell’esistenza della razza umana.

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Antonio Di Bello

Antonio Di Bello

Studente universitario con esperienze lavorative in ambito comunicativo e giornalistico. Amo raccontare tutto ciò che circonda il mondo del calcio, della pallavolo e della Formula Uno. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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