L’inquinamento urbano rappresenta una sfida crescente in tutto il mondo, con impatti significativi sulla salute pubblica. Uno studio condotto in Cina e nel Regno Unito ha scoperto che vivere vicino alle strade principali potrebbe aumentare il rischio di demenza.

Questo collegamento è stato associato all’inquinamento dell’aria generato dal traffico veicolare, evidenziando il suo ruolo cruciale. Questa scoperta pone l’accento sull’importanza di affrontare il problema e di cercare soluzioni efficaci per migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città.

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Implicazioni per la salute pubblica

La ricerca sull’inquinamento urbano condotta dalla School of Nursing, Peking Union Medical College, Chinese Academy of Medical Sciences è stata pubblicata su Health Data Science, una rivista di Science Partner. Questo studio getta nuova luce sulle implicazioni per la salute pubblica dell’inquinamento legato al traffico. «Il nostro studio – spiega Fanfan Zheng, ricercatore e professore presso l’istituto – approfondisce la relazione tra la vicinanza delle abitazioni alle strade principali e il rischio di demenza, concentrandosi sul ruolo degli inquinanti legati al traffico».

Sono stati analizzati i dati di un vasto campione di 460.901 partecipanti per oltre 12 anni, focalizzando l’attenzione sulla connessione tra la vicinanza alle strade principali e il rischio di demenza. Sono emersi due inquinanti atmosferici chiave nell’inquinamento urbano: il biossido di azoto, un gas di colore rosso bruno, di odore pungente e altamente tossico, e il PM2,5 (particulate matter) ovvero l’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria (detto anche particolato fine, per le sue dimensioni sotto sotto i 2,5 micron). Sarebbero questi due elementi ad “agevolare” il rischio di demenza nei soggetti maggiormenti esposto a questi agenti inquinanti.

«I nostri risultati stabiliscono un legame coerente tra la vicinanza al traffico pesante e l’elevato rischio di demenza, con l’inquinamento atmosferico legato al traffico, in particolare il biossido di azoto e il PM2,5, come fattori principali», spiega il professore Wuxiang Xie dell’Università di Pechino. Questo suggerisce che mitigare l’inquinamento atmosferico attraverso politiche di riduzione delle emissioni, il potenziamento dei trasporti pubblici ed incentivi alla mobilità sostenibile potrebbe essere una strategia valida per ridurre il rischio di demenza associato all’esposizione al traffico.

Inquinamento urbano: impatto sulla salute e l’ambiente

Oltre a questo studio, è fondamentale riconoscere anche altre sfide legate all’inquinamento urbano, tra cui l’aumento delle concentrazioni di polveri sottili (PM). Queste particelle, divise in PM10 e PM2,5, possono provenire da fonti come il traffico, l’industria, la combustione di biomasse e il sollevamento di polveri da terreni e strade. L’Italia, come molte altre parti del mondo, è alle prese con una vera e propria emergenza ambientale a causa della presenza diffusa di queste particelle.

Le conseguenze dell’esposizione prolungata alle polveri sottili includono malattie respiratorie e cardiovascolari, il rischio di cancro e una maggiore mortalità prematura, specialmente tra le persone più anziane e quelle con problemi di salute preesistenti. Inoltre, l’inquinamento atmosferico da PM ha un impatto negativo sull’ambiente, contribuendo al cambiamento climatico e alla degradazione della qualità dell’aria.

Soluzioni per migliorare la qualità dell’aria in città

Affrontare l’inquinamento urbano richiede un impegno deciso e misure concrete. Ecco alcune soluzioni chiave per migliorare la qualità in città:

  • Riduzione delle emissioni: è cruciale ridurre le fonti di emissioni di PM, compresa l’adozione di carburanti più puliti, la promozione di veicoli a basse emissioni e l’attuazione di normative più rigorose per le industrie.
  • Miglioramento del trasporto pubblico: investire nell’infrastruttura del trasporto pubblico e incoraggiare l’uso di mezzi pubblici più sostenibili può ridurre la dipendenza dall’automobile e promuovere la mobilità con meno impatto ambientale.
  • Incentivi alla mobilità sostenibile: offrire incentivi economici e agevolazioni per l’acquisto di veicoli elettrici o ibridi può incentivare un cambiamento verso una mobilità più pulita e sostenibile.
  • Promozione dell’efficienza energetica: ridurre il consumo energetico nelle industrie e nelle abitazioni è fondamentale per diminuire le emissioni di PM2,5.
  • Sensibilizzazione pubblica: informare la popolazione sui rischi per la salute associati alle polveri sottili è cruciale per promuovere comportamenti più sostenibili e una maggiore consapevolezza ambientale.

La riduzione dell’inquinamento urbano e delle polveri sottili in città richiede un impegno a lungo termine e la collaborazione tra i livelli locali, regionali e nazionali. Questo è cruciale per migliorare la qualità della vita dei cittadini e proteggere la salute pubblica. Affrontare l’inquinamento da PM è essenziale per uno stile di vita più sano e sostenibile. Anche se le sfide sono notevoli, soluzioni mirate e sforzi collettivi possono aiutarci a costruire città più pulite e salubri per il futuro.

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Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni" Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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