Uno studio realizzato da Legambiente, il “Rapporto Mal’Aria 2021”, rivela che nelle nostre città non respiriamo aria pulita. Sono infatti 35 le città che superano i limiti di CO2 consentiti dalla Legge. Un triste primato che pone le nostre città tra le più inquinate d’Europa. Intanto si lotta affinché venga riconosciuto il diritto di respirare aria pulita.

L’inquinamento: i numeri del problema

Poter respirare aria pulita e priva di inquinamento dovrebbe essere un punto fondamentale su cui organizzare le nostre città. Vivere una città con un livello di aria ottimale non è solo un beneficio per la nostra salute, ma anche per il nostro pianeta.  Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ogni anno l’inquinamento atmosferico causa circa 4 milioni di morti, dovute a problemi di cuore, tumori ai polmoni e malattie respiratorie. Responsabili di questo inquinamento sono i processi di combustione, generati principalmente dai veicoli a motore, dal riscaldamento delle case e dalle industrie. Fattori che si concentrano in misura maggiore nelle città, rispetto alle aree meno urbanizzate.

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Nelle città si respira aria meno pulita rispetto alle zone meno urbanizzate: la maggiore concentrazione di abitanti comporta una maggior concentrazioni di elementi inquinanti. Il particolato (Pm10) è uno dei principali inquinanti dell’atmosfera. In Italia, la sua presenza nell’aria viene regolata dal decreto legislativo 155/2010, che stabilisce un valore limite giornaliero (50 μg/m3, cioè 50 microgrammi di Pm10 per un metro cubo di aria) da non superare più di 35 volte in un anno.

La lotta di Chiara per il riconoscimento del diritto a respirare aria pulita

Poter respirare aria pulita è un diritto? Ne sono convinti Chiara e il suo compagno, genitori di un bambino di sei anni, che hanno denunciato la Regione Piemonte per i livelli di inquinamento elevati e fuori legge a Torino. L’alto livello di smog del capoluogo piemontese, la colloca tra le città più inquinate di Italia. L’alta concentrazione di CO2 nell’aria sarebbe la principale causa dei disturbi del bambino, che fin dalla nascita è stato esposto livelli di inquinamento altissimi tali da provocargli seri problemi alle vie respiratorie, costringendo la famiglia a traslocare in una zona meno urbanizzata.

La prima udienza, in sede civile, ha avuto luogo il 17 novembre 2022. La coppia chiede al Tribunale di Torino il riconoscimento del diritto a respirare aria pulita. Inoltre chiede il riconoscimento della responsabilità della Regione Piemonte per la violazione dei limiti di legge e di condannarla ad agire per il loro rispetto e al risarcimento dei danni.

Dal pacchetto “aria pulita” alla direttiva sulla qualità dell’aria: l’impegno europeo contro l’inquinamento

La Commissione Europea il 18 dicembre 2013 aveva redatto un strategia programmatica “Aria pulita per l’Europa“. La strategia proposta stabiliva obiettivi per ridurre gli impatti dell’inquinamento atmosferico sulla salute e sull’ambiente entro il 2030 e conteneva proposte legislative volte ad attuare norme più severe in materia di emissioni e di inquinamento atmosferico. Nello specifico la proposta era studiata per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

  • prevenire 58 000 morti premature
  • salvare 123 000 km2 di ecosistemi dall’inquinamento da azoto
  • salvare 56 000 km2 di spazi protetti Natura 2000
  • salvare 19 000 km2 di ecosistemi forestali dall’acidificazione

Il 26 ottobre la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di nuova direttiva sulla qualità dell’aria dal titolo: “Proposal for a directive of the European Parliament and of the Council on ambient air quality and cleaner air for Europe”. Questa nuova proposta è un tassello che va ad integrarsi  con “Aria Pulita” e darà l’avvio a un processo che nell’arco di pochi anni porterà alla pubblicazione della nuova direttiva sulla qualità dell’aria, che sostituirà e unificherà quelle attualmente in vigore (la direttiva 2008/50/EC e la 2004/107/EC). In una prospettiva di medio-lungo termine, la nuova nuova direttiva unificata stabilirà i nuovi criteri comuni per la valutazione e la gestione della qualità dell’aria in Europa.

L’impegno della Commissione Europea è costante nello stabilire linee guide e proposte programmatiche per ridurre i livelli di inquinamento. Ma la lotta portata avanti dai genitori per il figlio, la  richiesta di riconoscere come diritto il respirare aria pulita ci fa capire l’importanza dei singoli. Il nostro impegno come singoli individui può rappresentare il miglior esempio per la collettività. L’obiettivo deve essere quello reinventare il modello di città in chiave sostenibile.

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Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni" Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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