Il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel, dopo essersi ritirato dalla F1 alla fine dell’anno scorso, si è concentrato sempre di più sulle tematiche ambientaliste, a lui da sempre care, ricevendo anche il prestigioso premio “German Sustainability Award Sport” che riconosce e sostiene il suo impegno per la sostenibilità e che si aggiunge ad altri riconoscimenti che ha ottenuto in passato.

L’impegno di Sebastian Vettel nella tutela dell’ambiente

Icona della F1, l’ex pilota tedesco è diventato un modello per le nuove generazioni, insegnando loro il valore della sostenibilità ambientale e dimostrando che l’attenzione all’ambiente non è incompatibile con le corse automobilistiche. Il pilota tedesco ha difatti iniziato la sua campagna di sensibilizzazione quando era ancora pilota di F1.

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Molte sono state le occasioni in cui Sebastian Vettel è apparso nel paddock con messaggi forti, volti a sensibilizzare gli spettatori e le istituzioni mondiali sulla crisi climatica. Ad esempio, lo scorso anno ha utilizzato la sua immagine in apertura del Gran Premio di Miami, negli Stati Uniti indossando una maglietta provocatoria con la scritta “Miami 2060, il primo Gran Premio sott’acqua – agiamo adesso o nuotiamo poi”. Il messaggio dell’ex pilota fa riferimento al rischio che incorre parte della costa della Florida che potrebbe sparire sotto l’innalzamento del livello dei mari.

Sebastian Vettel è anche un grande sostenitore degli e-fuel, le benzine carbon neutral a impatto zero, perché sintetizzate utilizzando parte dell’anidride carbonica catturata nell’atmosfera. Come ideatore della campagna “Race without trace”, e cioè “gareggiare senza lasciare traccia”, Vettel si è messo al volante di monoposto storiche alimentate con i carburanti sintetici. A Silverstone nel 2022 il tedesco ha guidato la Williams FW14B, con la quale Nigel Mansell ha vinto il Mondiale di F1 1992, mentre a Goodwood si è messo alla guida anche la McLaren MP4/8 utilizzata da Ayrton Senna nel ’93. Infine, lo scorso settembre, al Nurburgring Nordschleife, si è messo al volante della Red Bull RB7, con cui ha vinto nel 2011 il secondo dei suoi quattro titoli mondiali in F1.

Il progetto “Buzzin’ Corner”

Buzzin’ Corner” è l’ultimo progetto green di Sebastian Vettel che lo ha portato ad installare ben undici “casette” per le api all’interno di curva 2 sul circuito di Suzuka, nell’ambito dello scorso Gran Premio del Giappone. Una nobile iniziativa che ha come obiettivo quello di portare a bordo pista alcune varietà di insetti per sensibilizzare il pubblico sull’importanza della biodiversità.

Queste le parole di Vettel a riguardo: “L’idea è quella di evidenziare l’importanza della biodiversità perché non riguarda solo le api, ma tutti gli altri insetti. Quindi, usiamo l’ape come nostra ambasciatrice e, si spera, ci aiuterà a sottolineare questo messaggio molto potente. Dobbiamo celebrare la varietà, non solo negli esseri umani, ma anche nella natura e dobbiamo proteggerla“.

La sua “curva delle api” è stata anche riconoscibile dagli spettatori in tv, poiché il cordolo è stato dipinto di giallo e nero anziché di bianco e rosso come nella restante parte del tracciato.

Sebastian Vettel, F1

Buzzin’ Corner

Dopo aver lavorato per ridipingere gli hotel per le api al mercoledì, Vettel è tornato nel giovedì che ha preceduto il weekend di gara a Suzuka, dove ha riunito tutti i piloti di F1 per chiedere il loro supporto nella costruzione degli hotel per le api. Quasi tutti i piloti hanno collaborato all’iniziativa.

Non è la prima volta che l’ex pilota di F1 si occupa di difesa delle api. Quando correva ancora in F1, aveva finanziato l’installazione di una “casa per le api” in Austria, nei dintorni del circuito di Zeltweg. Inoltre, lo scorso anno, Vettel aveva donato un milione di fiori per tutelare l’habitat ideale per le varie specie di api in Germania.

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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