Giovedì 2 febbraio il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato a Roma il Vice Ministro della Difesa giapponese Atsuo Suzuki. Nel corso del colloquio Crosetto e Suzuki hanno discusso della possibilità di aumentare la cooperazione bilaterale tra Italia e Giappone e dell’importanza di instaurare rapporti di collaborazione tra le forze armate dei due Paesi. I due ministri, inoltre, hanno parlato della necessità di rafforzare le relazioni per la pace e la stabilità della regione dell’Indo-Pacifico e della collaborazione per lo sviluppo del Global Combat Air Programme (GCAP), un sistema per il combattimento aereo di nuova generazione a cui, oltre a Italia e Giappone, ha aderito anche la Gran Bretagna.

Il Global Combat Air Programme

Il Global Combat Air Programme è un programma che coinvolge Italia, Giappone e Regno Unito e prevede, entro il 2035, lo sviluppo del Tempest, un nuovo caccia stealth di sesta generazione, a cui contribuiranno le aziende British Aerospace Systems, Rolls-Royce, Leonardo e Mitsubishi e che andrà ad affiancare gli F-35 in dotazione ai tre Paesi.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

L’obiettivo del programma consiste nello sviluppare un velivolo all’avanguardia, che possa integrarsi con gli aerei a disposizione dei Paesi NATO, aprendo la possibilità a ulteriori ingressi. Il GCAP prevede inoltre la progettazione di sistemi ausiliari ad alta tecnologia come droni e sensori. Il progetto, secondo le Parti, consentirebbe di rafforzare la collaborazione militare e scientifica e il trasferimento di know how tecnologico, generando una ricaduta economica positiva in termini di indotto.

Come riporta il Centro Studi Geopolitica.info il programma GCAP è il frutto di due diverse spinte concorrenti che coinvolgono i tre Paesi.  In primo luogo c’è la necessita di rinnovare il parco aeronautico dei caccia, attualmente composto dagli Eurofighter per Italia e Regno Unito e dagli F-16 per il Giappone, piattaforme che rimangono legate ad architetture di quarant’anni fa.

In secondo luogo il GCAP nasce anche dall’esigenza di dare una risposta al programma FCAS lanciato da Francia, Germania e Spagna.

La coesistenza di due programmi simili, però, nati dall’ambizione francese e tedesca di assurgere al ruolo di leader dell’UE e dalla necessità italiana di trovare nuovi partner per non rimanere ai margini della partita, ha contribuito a creare un punto di frizione all’interno dell’UE, in un contesto continentale già fortemente incerto, soprattutto sulle tematiche della difesa comune. In ogni caso, lo sviluppo e l’utilizzo di mezzi militari all’avanguardia garantirebbero all’Italia un ruolo di primo piano nel contesto euromediterraneo e in tutti i teatri in cui si trovano ad operare le forze armate italiane. Ruolo, questo, che negli ultimi anni è stato fortemente eroso sia da fattori interni che esterni.

Cooperazione Italia-Giappone. Incontro tra Suzuki e Crosetto

Il Ministro della Difesa Crosetto stringe la mano al Vice Ministro della Difesa giapponese Suzuki. (Fonte: Ministero della Difesa italiano)

Implicazioni della cooperazione tra Italia e Giappone

Come dichiarato dal Ministro Crosetto alla rivista Formiche, il programma GCAPpuò rappresentare un volano importante per i rapporti commerciali ed economici tra Roma e Tokyo.” e “Avrà importanti ricadute sui settori produttivi, anche in ambito civile, e sui settori di ricerca e sviluppo.

Un’opinione condivisa da Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo: “Siamo di fronte a uno dei programmi più sfidanti e avveniristici per l’industria dell’aerospazio e difesa che garantirà l’autonomia tecnologica dei Paesi coinvolti e fornirà alle Forze Armate prestazioni e capacità operative senza precedenti”. Oltre a Leonardo, il GCAP dovrebbe coinvolgere le aziende italiane Avio Aero, Elettronica e MBDA in aggiunta ad altre realtà minori.

Come riporta Geopolitica.info, attraverso l’avvio di una maggior cooperazione tra Italia e Giappone, Roma manda un messaggio molto chiaro sulla sua posizione internazionale: il ruolo italiano all’interno delle organizzazioni internazionali non è in discussione, ma le alternative per avviare collaborazioni e partnership, anche fuori dal continente, sono presenti e permetterebbero di fatto anche una maggiore libertà di azione.

Non è un caso che il Giappone venga considerato una nazione amica e un partner di importanza centrale e strategica per gli interessi dell’Italia. A questo proposito dovrebbe venire presto avviato un meccanismo di consultazione bilaterale Esteri-Difesa tra Roma e Tokyo, ma Crosetto e Suzuki hanno parlato anche della possibilità di instaurare dei rapporti di collaborazione tra le forze armate dei due Paesi.

Per quanto riguarda l’impegno italiano nell’Indo-Pacifico, l’incontro tra il Ministro italiano e il Vice Ministro giapponese ha preceduto il programmato viaggio di Crosetto in Giappone, che come riporta Formiche, potrebbe essere parte di un più ampio viaggio asiatico. La rivista non esclude che il Ministro della Difesa italiano possa fare tappa in Indonesia per incontrare l’omologo Prabowo Subianto, dal quale è giunto, durante un incontro bilaterale svoltosi a Roma, “l’apprezzamento per l’impegno dell’Italia nell’attuale quadro geostrategico e per le sue eccellenze tecnologiche”.

Leggi anche:

Accordi Italia-Libia: energia e sviluppo al centro del Piano Mattei

L’Italia sottoscrive un accordo con l’Algeria: quali prospettive per il futuro?

Condividi su:
Marzio Fait

Marzio Fait

Marzio Fait. Mi occupo di comunicazione per il non-profit. Ho partecipato come observer alla COP 27 e alla COP28. Mi occupo di attualità, di diritti umani e di giustizia climatica. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici