Il 23 gennaio, durante una visita in Algeria, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune hanno firmato una dichiarazione congiunta che mira a consolidare gli accordi firmati dal governo Draghi nell’aprile del 2022 e impegnano Italia e Algeria a rafforzare i propri investimenti nelle infrastrutture energetiche.

Dall’aprile scorso, infatti, a causa dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, l’Algeria è diventata il primo fornitore di gas dell’Italia

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Gli accordi, firmati dall’allora Presidente del Consiglio Mario Draghi, volti a garantire l’approvvigionamento italiano di gas, prevedevano un aumento graduale delle esportazioni di gas verso il nostro Paese. Attraverso la nuova intesa, l’Italia punta ad aumentare le proprie importazioni e a diventare un centro di smistamento energetico per l’Europa. 

Le relazioni tra Italia e Algeria

Data la vicinanza con le coste italiane, l’Algeria ha da sempre rivestito uno ruolo importante per la politica estera del nostro Paese. L’intensificazione dei rapporti tra Italia e Algeria iniziò a farsi strada a partire dagli anni Cinquanta, quando una fetta rilevante dell’opinione pubblica  italiana cominciò ad appoggiare convintamente il Fronte di liberazione nazionale (FLN) algerino nella sua lotta per l’indipendenza dal dominio francese. Un sostegno materiale si concretizzò attraverso l’ENI di Enrico Mattei, che, in linea con la  sua politica di apertura e di supporto verso i Paesi del bacino mediterraneo, finanziò le milizie indipendentiste del FLN. Proprio un accordo tra ENI e il governo algerino, stretto nel 1973, permise la costruzione del gasdotto Transmed, che entrò in funzione nel 1983 e permise il trasporto di gas dall’Algeria all’Italia.

A causa della guerra in Ucraina e delle sanzioni occidentali imposte a Mosca, che hanno innescato una riduzione delle importazioni di gas russo verso il nostro paese, l’Algeria è diventata il principale fornitore di gas dell’Italia. Proprio per garantire il rifornimento necessario, Sonatrach, gruppo algerino proprietario dell’omonima raffineria, ha investito 40 miliardi di dollari fino al 2024, mentre il presidente Abdelmadjid Tebboune ha ordinato di aumentare la produzione complessiva di gas algerino a 100 miliardi di metri cubi.

 

L'ex Presidente del Consiglio Mario Draghi stringe la mano al Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune

L’ex Presidente del Consiglio Mario Draghi stringe la mano al Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. Aprile 2022 (Fonte Wikimedia Commons)

A cosa può portare l’accordo con l’Algeria

L’intesa stretta tra la Presidente Meloni e il Presidente Tebboune fa parte di una strategia più ampia che mira ad aumentare l’influenza politica ed economica dell’Italia nel bacino del Mediterraneo e in Europa: il governo, infatti, punta a far diventare l’Italia il principale centro per il trasporto di gas dall’Africa all’Europa.

Per fare ciò, l’Italia vorrebbe importare entro il 2024-25 tra i 50 e i 70 miliardi di metri cubi di metano all’anno, non solo per rispondere al fabbisogno nazionale, ma per distribuirli nei vari Paesi europei, tra cui Austria, Germania e Polonia. 

In cambio, come dichiarato dall’economista Ishaq al Kharushi su Formiche, ENI e altre aziende italiane dovrebbero aiutare l’Algeria a sviluppare un numero maggiore di energie rinnovabili. Inizialmente per il consumo interno, successivamente per l’esportazione.

Con questo”, ha affermato al Kharushi, “si riuscirà a usare le rinnovabili per il consumo a livello locale e il gas solo per le esportazioni verso l’estero. In quest’ottica, si parlerà anche della linea di connessione sottomarina per esportare energia elettrica verso l’Italia, e ci si aspetta un discorso operativo su come arrivare alla firma di un accordo“.

Infine, Claudio Descalzi di ENI e il CEO di Sonatrach Toufik Hakkar hanno firmato un memorandum che mira a ridurre le emissioni di gas serra e a diminuire quelle di Co2 nelle proprie strutture di produzione degli idrocarburi.

Leggi anche:

L’talia ha diminuito la sua dipendenza dal gas russo. Ecco come

Crisi del gas, come Unione europea e Italia vogliono fronteggiare l’emergenza energetica

Condividi su:
Marzio Fait

Marzio Fait

Marzio Fait. Mi occupo di comunicazione per il non-profit. Ho partecipato come observer alla COP 27 e alla COP28. Mi occupo di attualità, di diritti umani e di giustizia climatica. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici