Il 17 novembre ricorre la giornata mondiale dei nati prematuri, istituita nel 2008, grazie all’impegno della European Foundation for the Care of Newborn Infants (EFCNI). L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità, dando voce alle famiglie dei piccoli pazienti e alle loro storie. Il tema scelto per quest’anno è “small action, big impact“, ossia gesti semplici che portano a grandi risultati. In particolare l’attenzione per la giornata mondiale dei nati prematuri 2023 si concentra sul contatto pelle a pelle alla nascita. Si tratta di una cosa semplice, che può essere messa in pratica ovunque e che garantisce enormi benefici per il neonato.
Giornata mondiale dei nati prematuri: il mondo si tinge di viola
Simboli della giornata, come ogni anno, il colore viola e la linea di nove calzini appesi, con al centro un altro paio più piccolo. Questa immagine rappresenta un dato importante: un bambino su 10 nel mondo nasce prematuro. Nella giornata di oggi gli ospedali di tutta Italia si coloreranno di viola, assieme a tanti monumenti simbolo delle città italiane. Persino il David di piazza della Signoria, a Firenze, baratterà per un giorno il suo bianco candido, in favore dei piccoli pazienti prematuri.

Giornata mondiale della prematurità 2023
Prematurità: le sfide dei piccoli nati pretermine
La giornata mondiale dei nati prematuri è un momento importante che coinvolge tantissime famiglie. Il parto pretermine, infatti, riguarda una gravidanza su 10 nel mondo e il 7% in Italia, dove in un anno nascono circa 25 mila bambini prematuri. Si definisce prematuro un piccolo nato prima delle 37 settimane di età gestazionale. I nati pretermine hanno maggiori fragilità rispetto ai bambini nati a termine, eppure oggi i loro livelli di sopravvivenza e di qualità della vita sono straordinari rispetto ad anni fa. L’Italia ha uno dei tassi di mortalità più bassi: tra i neonati molto prematuri, con un peso inferiore a 1500 grammi, la media è del 11,9% rispetto alla media internazionale del 14,6% (Network InnSin – Società italiana di neonatologia).
I rischi di una nascita prematura sono strettamente legati alla settimana di gestazione in cui avviene il parto: prima avviene, maggiore sarà il grado di immaturità degli organi e inferiore il peso del bambino. I polmoni sono tra gli ultimi a maturare e i problemi respiratori sono tra i principali che deve affrontare un piccolo nato prematuro. La displasia broncopolmonare e il distress respiratorio, ad esempio, sono comuni. Tra i bambini pretermine si ha inoltre maggiore incidenza di cardiopatie congenite, problemi del sistema nervoso e infettivi, a causa dell’immaturità del sistema immunitario.
Un percorso di cura dedicato
Le cure per i neonati prematuri devono essere mirate. L’assistenza inizia dalla fase prenatale e prosegue attraverso percorsi e terapie che vanno avanti per diversi anni dopo la nascita del bambino. Già prima del parto, se si presenta il rischio di una nascita pretermine, alla mamma vengono somministrati corticosteroidi per velocizzare la maturazione polmonare del feto. Dopo la nascita il bambino viene ricoverato in terapia intensiva neonatale (TIN). Qui i medici fanno fronte a tutte le sue necessità, fino a che non è in grado di cavarsela da solo. Molto importante è il supporto nutrizionale: spesso i neonati prematuri non hanno ancora la forza e la capacità di succhiare il latte e devono essere aiutati per poter assumere i nutrienti essenziali al loro sviluppo.
Si tratta di un percorso complesso, che mette a dura prova tutta la famiglia. Nella giornata mondiale per i nati prematuri viene ribadita ancora una volta l’importanza della family centered care. Si tratta di un modello di cura che sostiene non solo il neonato, ma anche i genitori, che affrontano fin dai primi giorni sfide psicologiche complesse. Tra i provvedimenti per facilitare l’inclusione della famiglia nel percorso di cura del nato pretermine, c’è il progetto TIN aperte. “Noi neonatologi ci stiamo impegnando per garantire l’accesso dei genitori senza limitazioni di orari nelle Terapie Intensive Neonatali, dove i bambini nati pretermine possono restare anche per mesi. – afferma il presidente della società italiana di neonatologia (SIN) Luigi Orfeo– “Questo permette, tra le altre cose, di continuare a promuovere l’importanza dell’allattamento al seno”.
Small action, big impact: i benefici del contatto pelle a pelle
Il tema scelto per la giornata mondiale dei nati prematuri 2023 è il contatto pelle a pelle. Questo rientra tra le azioni semplici da mettere in pratica e che, allo stesso tempo, hanno un grande impatto positivo per il neonato. Il contatto con la pelle della mamma stabilizza la temperatura corporea del piccolo e aiuta a mantenere alto il valore di zucchero nel sangue. Nel neonato prematuro, che è particolarmente a rischio di ipotermia ed ipoglicemia, il calore della pelle è una vera e propria medicina. Il contatto precoce e prolungato facilita inoltre l’attaccamento al seno ed è fondamentale per creare il boding tra madre e neonato.
Anche la mamma beneficia del contatto pelle a pelle. Le donne che sono a contatto con il neonato fin dai primi momenti dopo il parto hanno livelli di ormoni dello stress significativamente minori. Hanno inoltre un minor rischio di emorragia post-parto. Tutto questo nel nato pretermine è più complesso, spesso infatti il piccolo viene immediatamente trasferito in TIN. I neonatologi sono però concordi sull’importanza del contatto pelle a pelle e cercano quindi di favorirlo anche in queste circostanze.
Iniziative per la giornata mondiale dei nati prematuri 2023
Iniziative per la giornata mondiale dei nati prematuri sono presenti in quasi tutti i reparti di neonatologia degli ospedali italiani. I volontari delle associazioni che sostengono le famiglie sono in prima linea in questa giornata con iniziative per la sensibilizzazione e l’informazione sul tema della prematurità. Il policlinico Umberto I di Roma ha organizzato per la sera del 17 un concerto della Mira Armonia Orchestra sul tema “musica e vita per i nostri piccoli grandi protagonisti”. Per chi volesse approfondire il tema della prematurità c’è poi il podcast della dottoressa Sarah Gangi, psicologa dell’età evolutiva e responsabile del servizio di psicologia dell’Unità di neonatologia e TIN del policlinico Umberto I.
“So cosa vuol dire un giorno avere la pancia e quello dopo vedere il proprio bambino nell’incubatrice.” – Racconta Michela Milan, mamma pretermine e oggi coordinatrice dell’associazione Cucciolo, che sostiene le famiglie della TIN dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna. “Io ce l’ho fatta e oggi condivido la mia esperienza con altre mamme e famiglie per trasformarla in ascolto e presenza.”