La sicurezza stradale è una priorità per la società, tant’è che la scorsa settimana numerosi Paesi hanno celebrato la giornata mondiale in memoria delle vittime della strada. L’evento, istituito dall’ONU nel 2005, si tiene ogni terza domenica di novembre, con l’intento di sensibilizzare conducenti e pedoni sui rischi che corrono. Ogni anno, infatti, muoiono a seguito di sinistri stradali circa 1,3 milioni di persone.
L’Organizzazione mondiale della sanità ritiene che circa il 90% dei deceduti siano originari dai Paesi poveri, ma l’estensione del fenomeno è più vasta. Anche l’Unione europea, infatti, si è attivata, chiedendo agli Stati membri di dimezzare il numero di morti e feriti entro il 2030, azzerandolo per il 2050.
La buona notizia è che in Italia, nel primo semestre del 2025, la sinistrosità è diminuita rispetto al 2024. Per consolidare questo risultato anche il teatro è sceso in campo. Infatti, come vedremo dopo, la visione dell’opera “17 minuti”, scritta e diretta da Riccardo Leonelli, consente agli studenti di acquisire maggiore consapevolezza sulle conseguenze dei sinistri, comprendendo così perché conviene osservare le regole stradali.
La sicurezza stradale nel nostro Paese
In Italia la sinistrosità stradale, nel periodo 2010-2024, è diminuita del 26,3%. Risulta, inoltre, incoraggiante anche il raffronto tra i primi sei mesi del 2024 e del 2025, come già anticipato.
Le stime preliminari ISTAT (gennaio-giugno 2025), infatti, rivelano nel primo semestre 2025 la riduzione di incidenti (-1,3%), feriti (-1,2%) e deceduti (-6,8%) rispetto all’analogo periodo del 2024. Comparando il 2024 con il 2023, inoltre, l’ISTAT ha evidenziato rispetto al 2024 una lieve contrazione (-0,3%) di persone decedute (da 3.039 a 3.030). Risultano, invece, in aumento (+4,1%) sia i feriti che le collisioni tra veicoli.
Anche i dati riferiti all’anno scorso, peraltro, evidenziano un miglioramento della sicurezza stradale rispetto al periodo precedente alla pandemia, come già avvenuto nel 2023. Dalla comparazione tra il 2024 e il 2019, infatti, emerge il calo di vittime e feriti (-4,5% e -3,1%), mentre i sinistri sono lievemente cresciuti (+0,7%).
La giornata mondiale in memoria delle vittime stradali
I parenti di chi è deceduto sulle strade avvertono l’esigenza di trasformare la rabbia in dolore e, poi, in amore e azione. Le loro testimonianze, intrise di generosità e altruismo, sono state il fulcro della giornata mondiale in memoria delle vittime stradali, celebrata a Roma lo scorso 19 novembre presso il teatro Don Bosco. L’evento è stato organizzato dalla Polizia di Stato, dai Ministeri delle infrastrutture e dell’istruzione, nonché da altri partner. Tra essi, la Sapienza Università di Roma, ANAS, numerose associazioni di familiari delle vittime e aziende dell’automotive.
All’iniziativa hanno partecipato circa mille studenti medi della Capitale, nonché quelli di oltre 160 istituti nazionali collegati in diretta streaming. All’esterno del teatro è stata allestita la “città della sicurezza stradale”, visitata anche da circa 500 bambini delle primarie. Lì, attraverso giochi e simulazioni, ognuno ha potuto apprendere come evitare i pericoli quando cammina, pedala o viaggia in auto.

Sicurezza stradale: gli studenti, attraverso giochi e simulazioni, apprendono come comportarsi sulle strade (foto di Paolo Maria Pomponio).
I ragazzi più grandi, ascoltando i relatori che si sono avvicendati sul palco, hanno compreso perché distrazione, alcolici e droghe siano letali al volante. Il Direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato, Prefetto Renato Cortese, ha ribadito che “La sicurezza stradale è prioritaria”, illustrando la strategia per contrastare i conducenti poco virtuosi.
Anna Paola Sabatini, Direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per il Lazio, ha aggiunto che “Occorre educare i ragazzi” e divulgare la cultura della sicurezza stradale, facendo comprendere il valore delle scelte individuali. Per Stefano Guarnieri, Presidente dell’Associazione Lorenzo Guarnieri onlus, la modifica delle condotte di guida errate si ottiene anche usando una corretta terminologia, poiché “Il linguaggio aiuta a cambiare i comportamenti”. I sinistri, pertanto, non vanno definiti incidenti, bensì scontri, poiché causati da comportamenti volontari, tutt’altro che inevitabili.
Il teatro per sviluppare il pensiero critico sulla guida
L’evento romano si è concluso con l’opera “17 minuti”, recitata dalla compagnia “Il Sipario”. Riccardo Leonelli, attore, autore e regista teatrale, ha messo in scena la storia di quattro giovani che inseguono i rispettivi sogni tra studio e divertimento, doveri e piaceri. I ragazzi s’interfacciano con un loro professore, immaturo e vanitoso, propenso a eludere qualsiasi regola e che, così, provocherà la morte di uno dei quattro.
Sulla scena si staglia la figura di un ispettore di polizia, che traccia ai giovani la strada da seguire, costellata da scelte consapevoli e responsabili. Per Leonelli l’arte facilita la comunicazione con i giovani, anche sul tema della sicurezza stradale. “Televisione, cinema e teatro dicono cose senza dirle”, ha precisato, aggiungendo che ai ragazzi risulta inutile vietare qualcosa, perché poi sono spinti a trasgredire. Lui, invece, preferisce illustrare loro i molteplici aspetti della realtà, senza nascondere quelli negativi, ma valorizzando le condotte positive. Così i giovani possono sviluppare un pensiero critico e agire consapevolmente.
La sicurezza stradale necessita dell’impegno di tutti e, come abbiamo visto, anche il teatro sta contribuendo all’obiettivo. Spetta ora a tutti noi agire, poiché ogni vittima rappresenta una sconfitta per l’intera società.

