Nei paesi anglosassoni, ma anche in Italia, sono diversi gli esperimenti di filosofia per i bambini. Progetti, nati per sviluppare l’apprendimento, che in epoca di pandemia hanno acquisito un valore in più.
Ognuno di noi, è portatore di una storia personale, senza distinzioni. Il bisogno dell’essere umano, in quanto animale sociale, è di “presentarsi”, ossia mostrare la propria presenza nel mondo. Da questo punto di vista la filosofia ci fa tornare bambini, nel senso letterale del termine: non smettiamo mai di chiederci il perché delle cose. Per questa ragione, i filosofi dibattono su quanto sia corretto parlare di ”filosofia per bambini” o di ”filosofia con i bambini”, perché si tratta di promuovere un vero e proprio sviluppo dell’apprendimento.
Non è casuale che vi sia la necessità di costruire insieme nuovi modelli morali alla stregua dell’incontro con l’altro. In questo senso, la filosofia si rende una prassi, che viene tradotta in un’etica delle diversità, in un mondo globalizzato che richiede ascolto e inclusione. L’incontro fra le varie culture, indipendentemente dall’età di chi si mette in gioco, è fondamentale. La pandemia ha reso possibile che i bambini e gli adolescenti si avvicinassero alla filosofia. Come direbbe Schopenhauer, ”La distanza rimpicciolisce gli oggetti all’occhio, li ingrandisce al pensiero”. Il distanziamento sociale, che ci costringe spesso a comunicare solo per mezzo di uno schermo, amplifica le nostre domande sulla nostra presenza nel mondo.
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SostieniciFilosofia a scuola nella cultura anglosassone
La scuola italiana di filosofia per bambini
Il modello anglosassone ha ispirato anche progetti italiani. Il nostro Paese, attualmente, vede impegnate varie associazioni ed esperti impegnati a promuovere le pratiche filosofiche a scuola. Per quanto riguarda il Meridione, gli esempi più noti sono quelli delle associazioni Filosofia fuori le mura (Giuseppe Ferraro) e InSophia (Raffaele Mirelli). Relativamente all’Umbria e alla Calabria ricordiamo Amica Sofia (Massimo Iiritano e Luna Renda) e nel Settentrione le associazioni Filò (Luca Zanetti, Silvia Demozzi e Sebastiano Moruzzi) e Propositi di filosofia (Silvia Bevilacqua e Pierpaolo Casarin).
La fase pandemica non ha messo in quarantena l’operato di queste realtà, ma ha favorito la costruzione di una comunità segnata dalla reciproca collaborazione. Come testimonia il web, numerose sono le iniziative in cui queste associazioni promuovono le pratiche filosofiche, dialogando insieme, attuando progetti di ricerca da proporre alle scuole, al fine di innovarle.
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