Negli ultimi anni il nostro Paese ha prodotto molte serie tv originali. E la ricaduta positiva non è solo sugli ascolti televisivi.

Quando nel 2000 il film The Beach di Danny Boyle fece conoscere a tutto il mondo le bellezze naturali della Thailandia (e di un Leonardo Di Caprio ancora a inizio carriera), il Paese fu letteralmente preso d’assalto da turisti che volevano provare l’ebbrezza di essere naufraghi in un posto da sogno.

Ora che l’intrattenimento viaggia principalmente attraverso la televisione, a influenzare i gusti dei turisti nella scelta della prossima destinazione sono le serie tv. Da quando la nascita di piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video, Hulu e molte altre ha liberalizzato il mercato, ogni Paese ha la possibilità di vendere all’estero la propria produzione originale. Una serie tv può essere un ottimo biglietto da visita per attirare turismo e interesse culturale nel nostro Paese.

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Italia e serie tv: un rapporto non sempre facile

L’Italia non ha mai prodotto così tante serie tv originali come negli ultimi anni: le ricadute positive non si misurano solo con i dati Auditel o con gli abbonamenti a Netflix. A farla da padrone sono ormai le grandi multinazionali rispetto al servizio pubblico. Lo stesso cambio di leadership all’interno di Netflix Italia fa capire come, ormai, le scelte aziendali in ottica seriale tengano davvero in grande considerazione le aziende private. Eleonora Andreatta, direttrice di Rai Fiction dal 2012, ha di recente lasciato l’incarico per diventare vice-presidente delle produzioni originali italiane di Netflix.

L’imprinting che Andreatta ha dato alle produzioni Rai durante la sua “reggenza” è stata impagabile: sua, l’intuizione di investire su prodotti che potessero funzionare anche al di fuori dei confini nazionali, come L’Amica geniale e I Medici. Negli ultimi anni, grazie a un deciso cambio di mentalità dirigenziale e aziendale, anche istituzioni più “conservatrici” come la Rai hanno dato una svolta al panorama seriale, proponendo titoli diversi dai “poliziotteschi” o dalle commedie familiari a cui ci avevano abituato per decenni.

Ora che il nostro Paese è nuovamente appetibile per il turismo internazionale, dopo le chiusure dovute alla pandemia, le serie tv italiane possono giocare un ruolo attrattivo unico.

Turismo seriale

All’estero il turismo viaggia già di pari passo con la serialità televisiva: spesso, però, per ragioni del tutto differenti da quelle che potrebbero attrarre i turisti nel nostro Paese. Località come Albuquerque in New Mexico o Medellin in Colombia, ad esempio, sono prese d’assalto da turisti che vogliono provare l’ebbrezza di sentirsi cuochi di metanfetamina come Walter White in Breaking Bad o narcotrafficanti come Pablo Escobar in Narcos. Per non parlare del fenomeno del “turismo dell’orrore” nella città di Pripyat, protagonista della tragedia di Chernobyl e cannibalizzata da turisti sprezzanti del pericolo, spettatori della pluripremiata serie HBO.

Se nel caso di alcune località estere, salite alla ribalta grazie alla rappresentazione che ne hanno fatto le serie tv, si è dovuti ricorrere alle maniere forti per scoraggiare un tipo di turismo poco sano, la situazione nel nostro Paese è diversa. Napoli non attrae più solo turisti incuriositi dalle location di Gomorra, la serie tv italiana più conosciuta all’estero; ora, grazie a L’Amica geniale, la città partenopea ha la possibilità di riscattarsi.

Grazie a una fiction ormai storica come Il Commissario Montalbano la Sicilia e in particolare Ragusa, l’immaginaria Vigata della serie, hanno conosciuto un incremento del turismo del 13%. Per non parlare del rilancio delle grandi città d’arte come Firenze, teatro de I Medici o Roma, in cui sono ambientate le produzioni originali Netflix Suburra, Baby e, se consideriamo la provincia con la sua splendida campagna, Luna nera.

Un passo dal cielo: un esperimento riuscito

Sulla scia del rilancio delle grandi città grazie alle serie tv, anche realtà più piccole ma non meno prive di attrattive si sono ingegnate per attrarre turisti. La provincia di Belluno, ad esempio, ha preso molto sul serio l’ondata di popolarità seguita alla messa in onda della sesta stagione della fiction prodotta da Lux Vide Un passo dal cielo, ambientata tra i paesaggi di Cortina d’Ampezzo e del Cadore. Sono nati numerosi percorsi turistici per scoprire i luoghi della fiction e l’amministrazione ci tiene che la serie abbia un sequel.

Danilo De Toni, assessore al turismo della Provincia di Belluno: «Per un sequel stiamo valutando insieme ai due uffici di cultura e di turismo della Regione. Di certo la volontà è di dare seguito alla fiction che sta facendo conoscere i nostri territori. Tenendo la base a San Vito, sarebbe interessante aprire finestre su Alpago, Valbelluna, Agordino. Un passo dal cielo rappresenta un’opportunità di valorizzazione del territorio e per questo l’auspicio sarebbe l’estensione delle location. Ovviamente con la compatibilità con la sceneggiatura».

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Giulia Zennaro

Giulia Zennaro

sono una giornalista freelance di cultura e società, scrivo come ghostwriter, insegno in una scuola parentale e tengo laboratori di giornalismo per bambini. Scrivo per Hall of Series e theWise Magazine e, naturalmente, BuoneNotizie.it: sono diventata pubblicista grazie al loro laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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