“Geografia in pillole” è il nome della pagina Instagram e del progetto portato avanti da un anno da cinque amici ed ex colleghi universitari di Milano. Ospiti in un webinar organizzato dall’AIIG (Associazione Italiana Insegnanti di Geografia), hanno raccontato la loro storia d’amicizia, la passione per la geografia e il progetto della loro pagina, attualmente seguita da più di mille follower, con l’obiettivo di divulgare la geografia attraverso un approccio più fresco, originale e coinvolgente. 

Insegnare geografia: 5 amici per “salvare” questa materia

Giada Rigattieri, Bartolomeo Salina, Lucia Roncoroni, Andrea Accattato e Michael Ferro sono i cinque amici ed ex colleghi universitari di Milano, che circa un anno fa hanno lanciato la pagina Instagram “Geografia in pillole”, finalizzata alla conoscenza geografica attraverso contenuti coinvolgenti e interattivi, affermando che “la geografia non è solo una carta con tre colori, delle regioni da imparare a memoria o coltivazioni specifiche in un determinato territorio, ma molto di più”. I temi trattati nei vari post abbracciano ambiti diversi: agricoltura, sostenibilità, urbanistica, turismo, geopolitica, attualità. Quella dei cinque geografi è una passione nata sin da piccoli, che è andata alimentandosi col tempo, indirizzandosi verso interessi diversi. Unamateria interdisciplinare, come sottolineano Salina e Ferro, perché di fatto può coinvolgere tematiche diverse, sia umanistiche che scientifiche, ma anche inclusiva, come ha illustrato il racconto-testimonianza di Roncoroni, insegnante di italiano L2 (italiano per stranieri) per studenti ucraini, accolti nelle scuole italiane da ormai due mesi.

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Come insegnare la “geografia in pillole”

La pagina Instagram di “Geografia in pillole” si propone di coinvolgere quanti più utenti alla disciplina attraverso modalità diverse. Questo il programma “tipo” della settimana, che impegna significativamente ciascuno dei componenti per poter ideare e creare un contenuto sempre nuovo, originale e coinvolgente.

  • 3 post a settimana
  • reel, video e dirette
  • previsioni meteorologiche
  • il Geo Quiz della Domenica
  • podcast Geo Talk
  • rubrica “la geografia descritta dalle citazioni”

I cinque ragazzi hanno spiegato che il podcast GeoTalk, disponibile su Spotify e Apple Podcast, ospita personaggi autorevoli per parlare di diversi temi geografici e quiz interattivi della domenica molto seguiti dai loro follower. Un pubblico particolarmente femminile e che in generale comprende un target di età tra i 18 e 30 anni, come ha evidenziato Roncoroni. Tra le altre esperienze condivise dai cinque geografi e nate dopo l’apertura della pagina Instagram sono da annoverare le lezioni da loro tenute all’Università di Milano, con l’ausilio di ex docenti, come “La geografia dei luoghi abbandonati: un viaggio dell’ evoluzione del paesaggio attraverso la fotografia aerea” e “Agenda 2030:analisi a scala continentale”.

Un approccio costruttivo che piace anche oltreoceano

Nonostante i buoni propositi del progetto, i cinque geografi non hanno nascosto alcune criticità che spesso si manifestano, come la riduzione del tempo libero, le difficoltà di ampliare la community o sintetizzare dei post, cercando di rendere facili cose complesse. Tuttavia, a queste difficoltà rispondono quotidianamente con spirito di squadra volto al futuro e all’impatto costruttivo che questo progetto offre loro: crescita personale, confronto costante con i follower, rendere la geografia accessibile e offrire spunti per docenti e studenti. Una pagina che ha riscosso davvero molto successo anche in paesi extraeuropei. Pablo, docente argentino, infatti scrive “Sono un insegnante di geografia. Volevo dirti che pubblichi cose molto interessanti ed educative“. Una realtà che raggiunge anche chi la geografia non la sopporta “Non sono un amante della geografia, perciò mi fa piacere che ci siano persone che cercano di renderla più interessante per chi come me fa fatica a studiarla.”

SOS Geografia: il Miur istituisce una Commissione 

Quello della geografia, nonostante il progetto “Geografia in pillole” dei giovani milanesi, è un problema ancora molto caldo. Secondo docenti di materia e sindacati scolastici la geografia è ormai da oltre dieci anni la cenerentola delle materie, da quando l’allora Ministro dell’Istruzione, Gelmini, diminuì le ore settimanali da 3 a 2 nelle elementari e medie, ed eliminò alle superiori le 2 ore settimanali della materia per le 3 ore settimanali di “Geostoria”, da suddividere a discrezione del docente. Nei licei classico e scientifico, inoltre, lo studio della geografia è stato completamente accantonato, relegandolo esclusivamente al biennio, già dalla riforma Moratti. Il quadro generale ha creato col tempo un pregiudizio radicato verso una materia considerata di “serie B”, pur essendo interdisciplinare e inclusiva, come già detto.

A questo smarrimento e scoraggiamento generale, che ha pervaso il mondo della scuola, in primis i docenti di disciplina, ha provato a rispondere l’attuale Ministro dell’ Istruzione Bianchi, istituendo la Commissione per la conoscenza e lo studio della Geografia nella scuola per rilanciare lo studio di questa disciplina e fornire alle nuove generazioni gli strumenti per generare nuovi modelli di sviluppo, come previsto dagli obiettivi di sviluppo sostenibili fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU. Una decisione importante che vede coinvolta l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, impegnata in prima linea dal 1994 nella formazione dei docenti e alla valorizzazione del patrimonio geo-cartografico e della storia del pensiero geografico.

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Francesco Bia

Francesco Bia

Docente di lettere e aspirante pubblicista. Ho collaborato per sei anni con due settimanali locali scrivendo di attualità, cultura, spettacolo, cronaca e sport. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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