Tra i flussi turistici indotti dalla cultura di massa, il cineturismo ha acquisito negli anni un ruolo fondamentale. Complice una vera e propria passione dei fan sparsi in giro per il mondo, sono diverse le location cinematografiche o televisive prese d’assalto.

Gli esempi si sprecano: basti pensare al Wallace Monument, in Scozia, apparso nel film del 1995 di Mel Gibson, Braveheart. Le visite aumentarono del 300% dopo l’uscita del film, un risultato impressionante. Altri celebri casi di turismo cinematografico sono quelli legati alla saga di Harry Potter: il piccolo mago incrementò del 50% le visite in diverse località britanniche utilizzate come set.

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Parlando di turismo, però, è inevitabile citare l’Italia. Durante la sua storia cinematografica, il nostro paese ha reso iconiche diverse destinazioni, oltre che consacrare sul grande schermo luoghi di inestimabile valore. É lecito domandarsi, di conseguenza, quale sia lo situazione attuale all’ombra del tricolore, da qualche tempo inserito in una speciale classifica di luoghi più utilizzati nelle riprese dei film.

Luoghi più visti al cinema: dominano gli Stati Uniti

Il cineturismo statunitense si dimostra il più solido. Emblematico il caso di Central Park di New York, apparso in ben 352 film dal 1908. Gli USA, assieme a Canada e Regno Unito, sono tra i paesi più rappresentati sul grande schermo.

Proprio il cineturismo canadese è sensibilmente aumentato negli anni, grazie anche ad una gestione burocratica assai conveniente per le produzioni stesse. Vancouver, infatti, possiede il soprannome di Hollywood del Nord, poiché l’impiego di troupe locali porta a una deduzione fiscale del 60%. Il Regno Unito, dal canto suo, è sempre stato una meta assai gradita a livello mondiale, ma è evidente che il successo di Harry Potter abbia alzato l’asticella a un livello superiore. Emblematico, da questo punto di vista, il binario 9 3/4 della stazione di King’s Cross, nel quartiere londinese di Camden.

Cineturismo: la posizione dell’Italia

Nella speciale classifica che vede primeggiare il Central Park newyorkese, l’Italia trova spazio solo al diciassettesimo posto, con Piazza San Marco, a Venezia. Eppure, nel corso degli anni, la nostra penisola ha regalato ambientazioni fantastiche, alcune sconosciute ai più, ma divenute popolari in pochissimo tempo.

Citando alcuni esempi internazionali, possiamo trovare i Sassi di Matera, protagonisti di un cineturismo scaturito dal film La passione di Cristo, di Mel Gibson, e Quantum Of Solace, film su James Bond, datato 2008. Non mancano casi circoscritti esclusivamente ai confini nazionali, come la serie tv Elisa di Rivombrosa. Dati alla mano, le riprese avvenute presso il Castello di Agliè, vicino Torino, tra il 2003 ed il 2005, hanno portato un incremento del 982%, facendo passare le visite da 8500 a 92.000 in un solo anno.

Come sfruttare ulteriormente il cineturismo in Italia?

Michelangelo Messina, direttore artistico dell’Ischia Film Festival e ideatore del neologismo cineturismo, ha voluto porre l’accento sui territori italiani interessati a questo trend in forte crescita.

“Quando è nato il progetto abbiamo cercato subito di coinvolgere le film commission, all’epoca erano poche. Tra le prime vi erano Torino Film Commission e Roma Lazio Film Commission.”

A oggi, però, la situazione è radicalmente cambiata, infatti il direttore ha aggiunto che sono stati fatti passi da gigante, poiché ogni assessore parla di cineturismo. Il pezzo mancante del puzzle, secondo Messina, riguarda una maggiore intesa a livello generale:

“Serve una cabina di regia a livello nazionale che coordini, che dia le linee guida per avere una offerta di cineturismo sul territorio”

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Francesco Cretella

Francesco Cretella

Innamorato della comunicazione in ogni sua forma, specialmente se cinematografica e sportiva. Scrivo per passione e ambizione, rifacendomi ai sei elementi più importanti dell'umanità: chi, cosa, quando, dove, come e perché.

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