Triplicano quest’anno i festeggiamenti per la Capitale europea della Cultura previsti dal 26 febbraio. Saranno infatti tre le città insignite del titolo, cioè Esch-sur-Alzette in Lussemburgo, Novi Sad in Serbia e Kaunas in Lituania. Il motivo è riscontrabile nell’annullamento, causa pandemia, dell’edizione 2021 che ha fatto slittare all’anno successivo Novi Sad. L’iniziativa, nata nel 1985 e voluta dal Consiglio dei ministri europei, valorizza da anni la cultura europea e crea sviluppo economico. Quali saranno i programmi di quest’anno e quanto sarà importante per l’Europa anche questa edizione?

La Capitale europea della Cultura

Il titolo di Capitale europea della Cultura viene ogni anno assegnato a due città europee da una giuria. La selezione delle città Ue partecipanti tiene conto dei progetti che più valorizzano il patrimonio europeo. Da metà anni Ottanta ad oggi, l’iniziativa è divenuta sempre più prestigiosa fino a rappresentare la manifestazione clou del quadro strategico per la politica culturale dell’Ue. L’integrazione e lo scambio culturale tra le città selezionate sono importanti prerogative dell’evento. Tuttavia non sono questi gli unici obiettivi.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Da un punto di vista più pratico, sono la crescita turistica e lo sviluppo economico le maggiori aspettative. Aspettative che ogni anno si concretizzano. Un esempio è Matera, capitale della cultura 2019. Secondo i dati rilevati da CityO (società di ricerca e consulenza per i progetti di investimento territoriale), l’evento ha provocato un aumento del PIL della città pari a 224,3 milioni di euro. I flussi turistici nel 2019 sono infatti aumentati del 33,40%.

Le città designate quest’anno puntano su rigenerazione urbana, cooperazione e rinnovamento culturale. Vediamo i loro programmi.

Esch-sur-Alzette e il remix culturale

Seconda città di Lussemburgo, Esch-sur-Alzette sorge nel bacino minerario e industriale del Paese. La scelta di reinventare l’area della Lorena settentrionale, insieme ad altri 18 comuni tra Francia e Lussemburgo, ha creato una discreta attività multiculturale. Attività capace di rendere Esch-sur-Alzette interessante agli occhi della giuria.

È proprio il concetto di reinventare, prendere il vecchio e unirvi il nuovo, che fa da colonna portante ai 160 eventi previsti. Remix culture, il titolo del programma, vuole analizzare la rivoluzione digitale in ambito artistico e invita i cittadini a collaborare come “partner” degli eventi. Una collaborazione volta a divenire un flusso di idee condivise per il futuro artistico della città.

Novi Sad punta sulla cooperazione

Novi Sad è la Capitale europea della Cultura ripescata dall’edizione 2021. Edizione annullata a causa dell’emergenza Covid-19. La decisione di selezionare proprio una città serba ha un che di simbolico. Il Paese infatti da anni attende l’adesione all’Ue. L’investimento inoltre di 60 milioni di euro nel restauro di spazi culturali – come il Sobborgo della Fortezza di Petrovaradin e il centro storico – rinforza il desiderio della Serbia di attrarre l’Unione europea. Il programma è un omaggio alla pace e al rapporto culturale tra il Vecchio continente e la città serba.

Quattro ponti racconteranno la storia e l’identità di Novi Sad, crocevia di popolazioni. Il motto “4 New Bridges” scelto per l’occasione esprime infatti la volontà di creare nuove strategie di cooperazione con l’Europa. Cooperazione rafforzata da valori comuni come i diritti umani, la pace, la sostenibilità ambientale e le diversità.

Kaunas verso il contemporaneo

La città del girasole, Kaunas, famosa per i sui distesi campi, è quest’anno la terza capitale europea della cultura. Dopo il suo periodo d’oro nel Novecento, caratterizzato dalla sua architettura modernista, la città lituana ha assistito a un massiccio spopolamento giovanile. Uno spopolamento tale da portare la sua produzione artistica a una battuta di arresto.

Kaunas, in occasione dell’iniziativa, si sveste dell’aggettivo ‘modernista’, proponendo un programma tutto contemporaneo. Gli eventi riguarderanno arti visive, performative e musicali con la partecipazione di 2mila artisti internazionali.

Leggi anche:

Mostre 2022 in Italia, ecco le imperdibili

Capitale della cultura italiana: un milione di euro per lo sviluppo dei territori

Italia ospite d’onore alla Fiera Internazionale del Libro di Francoforte 2024

 

Condividi su:
Martina Tolaro

Martina Tolaro

Martina Tolaro, curator ed editor freelance. Ho collaborato con imprese culturali creative nazionali e artisti internazionali. Scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici