Il 26 maggio del 1897 il Dracula di Bram Stoker prendeva vita. Lo scrittore irlandese si ispirò alla figura di Vlad III, principe di Valacchia, per generare uno dei personaggi più iconici della letteratura, conferendo alla figura del vampiro un fascino immortale. Anni dopo, ovviamente, l’industria cinematografica non ci pensò due volte nel riproporre sul grande schermo il conte demoniaco. In onore del suo 125° anniversario, ecco 5 film dove il romanzo gotico è stato inscenato in maniera memorabile.

Nosferatu il vampiro (1922)

L’introduzione del vampiro come creatura cinematografica si deve al regista Friedrich Wilhelm Murnau. La storia, curata dall’esperto di romanzi gotici Hernik Galeen, venne modificata a livello di nomi e luoghi, poiché non si poteva mostrare il plateale parallelismo col Dracula di Bram Stoker. Le correzioni apportate, però, non bastarono, al punto che gli eredi di Stoker denunciarono la Prana-Film G.m.b.H., casa di produzione del film. Quest’ultima finì in bancarotta, ma la pellicola muta di Nosferatu fece breccia negli occhi, nei cuori e nelle paure più profonde dell’animo umano.

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Dracula (1931)

Agli inizi degli anni ’30 il regista Ted Browning produsse il suo Dracula, finalmente come film sonoro. Lo statunitense regalò uno dei migliori lungometraggi mai creati sul vampiro, con un Bela Lugosi in forma straordinaria. L’attore ungherese, forte delle precedenti interpretazioni teatrali in giro per il mondo, donò delle espressioni facciali impressionanti al terribile Conte, ancora oggi difficilmente replicabili.

Dracula, il Vampiro (1958)

Il Dracula di Terence Fisher pose l’accento sulla bestialità della creatura. Il trucco enfatizzò i lineamenti mostruosi, quasi famelici, di un Christopher Lee. L’attore offrì una performance attoriale iconica che consacrò Dracula come un predatore elegante, ma senza alcuna pietà nei confronti delle proprie vittime.

Nosferatu, Principe della Notte (1979)

Onorare la perla di Murnau del 1922 era un’impresa che solo registra e scrittore tedesco Werner Herzog poteva compiere. Di tutti i Dracula visti sul grande schermo, il Conte interpretato da Klaus Kinski trasmette molto più della semplice ferocia demoniaca del vampiro. L’essere scritto da Herzog suscita orrore e, contemporaneamente, compassione per l’irreversibile natura che lo contraddistingue. Kinski non veste solo i panni di Dracula, bensì quelli di una creatura sulla quale testa pende un’eterna maledizione esistenziale.

Dracula, di Bram Stoker (1992)

Anche Francis Ford Coppola decise che il vampiro più celebre della storia meritasse una chance cinematografica. E così, nel 1992, Gary Oldman indossa i panni di un Dracula malato, sì, ma d’amore. La perdita della compagna e la conseguente ricerca di sollievo nelle sue prede, in un principio causa-effetto che l’attore britannico eleva alla massima potenza, è il motore della vicenda. Nel cast, oltre a lui, doveroso menzionare attori dello spessore di Anthony Hopkins, Keanu Reeves e l’italiana Monica Bellucci, quest’ultima alle prese con uno dei suoi primi importanti lungometraggi.

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Francesco Cretella

Francesco Cretella

Innamorato della comunicazione in ogni sua forma, specialmente se cinematografica e sportiva. Scrivo per passione e ambizione, rifacendomi ai sei elementi più importanti dell'umanità: chi, cosa, quando, dove, come e perché.

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