A partire da domani fino a domenica 31 luglio, a Codrogianos, in provincia di Sassari, si svolgerà il festival “Liquida”, l‘evento culturale più singolare dell’estate. Si tratta, infatti, dell’unico festival dedicato alla letteratura giornalistica. Il festival del giornalismo, giunto alla 4° edizione, è realizzato dal Comune di Codrogianos con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, in collaborazione con Lìberos (associazione culturale no profit per la promozione della lettura) e l’Associazione Stampa Sarda. L’evento si terrà presso lo spazio adiacente alla Basilica di Saccargia. 

Tavola rotonda e incontri sul linguaggio della comunicazione

“Linguaccia mia” è il titolo della tavola rotonda a cura di Celestino Tabasso e Simonetta Selloni, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Associazione Stampa Sarda, che aprirà ufficialmente “Liquida”, il festival del giornalismo. Una tavola rotonda che proverà a capire come cambia e come si consuma la lingua della nostra informazione. Come emerge dalla presentazione:

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“Il giornalismo italiano ha sempre più spesso raccontato la politica, lo sport e la stessa pandemia come fossero delle guerre. Ora c’è da raccontare una guerra”.

Una riflessione sul lessico giornalistico, dunque, partendo dallo scontro bellico in atto.

Sempre a proposito del linguaggio che cambia, al festival di giornalismo dialogheranno Ugo Cardinale e Vittorio Pelligra, autori rispettivamente di Storie di parole nuove. Neologia e neologismi nell’Italia che cambia e Parole che fanno. La logica occulta della comunicazione

Ugo Cardinale, già insegnante di Linguistica Generale all’Università degli Studi di Trieste, ha sempre focalizzato i suoi interessi sui meccanismi cognitivi della lettura e della scrittura, sulla lessicologia e sui neologismi. Nel suo Storie di parole nuove racconta sessant’anni di storia italiana attraverso le parole che li hanno segnati. Si tratta di uno spaccato del mondo in cui viviamo, del modo in cui lo abitiamo e delle parole chiave che ne hanno descritto le mutazioni, dunque un viaggio nella storia della lingua italiana.

Vittorio Pelligra è professore di Politica Economica all’Università di Cagliari e cura la rubrica domenicale “Mind The Economy” sul Sole 24 Ore. I suoi interessi di ricerca riguardano l’economia civile e le neuroscienze sociali e cognitive. In Parole che fanno, Pelligra utilizza le scienze comportamentali guidando il lettore alla scoperta dei meccanismi che influenzano la comunicazione pubblica, le percezioni, le credenze e le azioni. “Conoscere questi meccanismi“, si legge nella prefazione, “è il primo passo per imparare a riconoscere il senso dentro la storia, il messaggio dentro la notizia e riuscire a farci un’idea più precisa di quanto ci dicono le parole, scegliendo in maniera più consapevole“.

Il caso  di Julian Assange al festival di giornalismo

Tra gli incontri più attesi del festival del giornalismo,  sicuramente di rilievo è quello con Stefania Maurizi, autrice del libro “Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikileaks“. Julian Assange è un giornalista e fondatore di WikiLeaks, un’organizzazione che ha profondamente cambiato il modo di fare informazione nel XXI secolo, sfruttando le risorse della rete e violando in maniera sistematica il segreto di Stato quando viene usato non per proteggere la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, ma per nascondere crimini e garantire l’impunità dei potenti. Assange è attualmente in una delle più famigerate prigioni di massima sicurezza del Regno Unito.

L’autrice, già giornalista del  quotidiano La Repubblica e del settimanale L’Espresso, attualmente lavora per Il Fatto Quotidiano. La giornalista, ospite del festival di giornalismo, cercherà di fare chiarezza sulla vicenda, illustrando l’inchiesta giornalistica svolta nel suo libro.

Festival di giornalismo e clima

Concluderanno il festival di giornalismo  Edoardo Borgomeo e Stella Levantesi, rispettivamente autori dei saggi Oro blu. Storie di acqua e cambiamento climatico e I bugiardi del clima. Potere, politica, psicologia di chi nega la crisi del secolo, dialogando sul tema del clima e declinandolo in ambiti diversi. 

Edoardo Borromeo ha conseguito un dottorato di Idrologia presso l’Università di Oxford, dove dal 2016 è Honorary research associate. Ha lavorato in Sud America, Medio Oriente, Asia meridionale e Africa orientale per la Banca Mondiale e l’International Water Management Institute. 
Il suo saggio Oro blu è una raccolta di 9 storie da tutto il mondo, dalla Sicilia al Bangladesh, dall’Olanda al Brasile, che fa scoprire come l’acqua si intrecci all’economia, alla storia, alla cultura e alla vita di ciascuno di noi.

Stella Levantesi è giornalista, fotoreporter e autrice. Formatasi nella scuola di giornalismo della New York University, collabora con testate italiane e internazionali come The New Republic, Internazionale, Il Manifesto, Nature Italy, Wired e DeSmog, per la quale cura la rubrica mensile “Gaslit” dove si occupa di ambiente e crisi climatica.

Nel suo testo I bugiardi del clima  l’autrice racconterà al festival di giornalismo quello che non viene detto a proposito dell’emergenza climatica. Un libro che cerca di fare luce sull’operazione di occultamento orchestrata dai negazionisti dell’emergenza in atto. Per azioni negazioniste l’autrice intende “qualsiasi strategia che possa promuovere una confusione intenzionale sul tema per ritardare l’azione sul clima“.

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Francesco Bia

Francesco Bia

Docente di lettere e aspirante pubblicista. Ho collaborato per sei anni con due settimanali locali scrivendo di attualità, cultura, spettacolo, cronaca e sport. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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