È il 1970 quando Einaudi pubblica “Gli amori difficili”, una raccolta di novelle scritte da Italo Calvino tra il 1949 e il 1967. Protagonista del racconto “L’avventura di un fotografo” è Antonino Paraggi, impiegato filosofo e acuto osservatore che si interroga sul perché la gente voglia immortalare i momenti di quotidianità. “Basta che cominciate a dire di qualcosa: ‘Ah che bello, bisognerebbe fotografarlo!’ e già siete sul terreno di chi pensa che tutto ciò che non è fotografato è perduto, che è come se non fosse esistito, e che quindi per vivere veramente bisogna fotografare quanto più si può, e per fotografare quanto più si può bisogna: o vivere in modo quanto più fotografabile possibile, oppure considerare fotografabile ogni momento della propria vita. La prima via porta alla stupidità, la seconda alla pazziaParole visionarie e straordinariamente attuali, capaci di cogliere una delle dinamiche tipiche del nostro tempo: quella di documentare tutto ciò che accade per poi condividerlo sui social network.

Viviamo in una società costantemente bombardata dalle immagini, in cui apparire conta di più rispetto all’essere. La ribellione verso questa sovraesposizione alle immagini ha determinato lo sviluppo di forme alternative di comunicazione, tra cui il podcast.

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Il fenomeno in Italia

Pensato per essere ascoltato sui dispositivi mobili, il podcast rappresenta uno strumento alternativo alla radio. La sua innovazione? Quella di poter fruire di contenuti audio “a richiesta”. I numeri sono eloquenti. Secondo la ricerca condotta da OBE (Osservatorio Branded Entertainment) in collaborazione con BVA Doxa sono 13 milioni gli ascoltatori mensili in Italia. Il 53% sono appassionati che li fruiscono in modo regolare e l’ascolto è solitario per l’86% degli intervistati. I primi minuti sono cruciali: il 28% del pubblico abbandona se il contenuto è troppo lungo, poco coinvolgente e senza ritmo. Incidono su questa scelta anche la qualità della voce e la durata del format. A spingerne il consumo è la passione per un determinato tema. I contenuti sono prevalentemente di intrattenimento, ma crescono i temi formativi.

La narrazione vocale rappresenta, inoltre, un interessante canale comunicativo per le aziende. In un mercato globale sempre più competitivo l’obiettivo è uno solo: differenziarsi per attirare nuovi potenziali clienti. Investire nella comunicazione diventa quindi essenziale per promuovere il prodotto ma anche veicolare l’immagine e i valori del brand.

Vox vincit omnia

La vera forza del podcast risiede nella sua capacità di adattarsi alle esigenze dell’utente. Il contenuto audio può essere ascoltato in qualsiasi momento. È pratico, flessibile e immediato. È un “media di sottrazione” che non necessita di immagini ma richiede un importante sforzo uditivo e di concentrazione. La voce e le parole tornano così al centro. La mancanza di un supporto visivo permette di creare una relazione intima con il pubblico: è un’esperienza che coinvolge, emoziona e stimola l’immaginazione. L’immaginazione sollecita la curiosità e apre al progresso grazie alla capacità di pensare fuori dagli schemi.

Le prospettive future

La pandemia di Covid-19 ha sancito una crescita esponenziale del podcasting, a causa della chiusura forzata delle persone nelle proprie abitazioni. L’IAB (Interactive Advertising Bureau), la più importante associazione nel campo della pubblicità digitale a livello mondiale, prevede che i ricavi dell’industria nei prossimi mesi raddoppieranno fino a raggiungere i 2 miliardi di dollari. Lo sviluppo del settore porterà alla nascita di nuove figure professionali con competenze specifiche di sound design e storytelling. Con il proliferare dei nuovi media, lo scenario futuro sarà sempre più orientato verso una “narrazione transmediale” come la definisce Henry Jenkins nella sua opera “Convergent Culture”. Ogni storia verrà proposta sotto forma di molteplici formati contribuendo a integrare l’esperienza dell’utente. Una nuova prospettiva all’insegna della pluralità e della diversità.

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Zeno Ferretti

Zeno Ferretti

Curioso, empatico e alla ricerca di storie da raccontare. Aspirante giornalista pubblicista, collaboro con BuoneNotizie.it.

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